27

AMD Radeon R9 Nano

Piccola e innovativa, la nuova scheda video HBM di AMD apre a interessantissimi scenari per il futuro del PC gaming da salotto

RECENSIONE di Mattia Comba   —   17/11/2015

AMD quest'anno ha anticipato il suo storico concorrente presentando per la sua nuova linea di schede video con memoria HBM che di fatto segna l'esordio sul mercato di questa nuova tecnologia. Dopo mesi di rumor, le notizie si sono concretizzate allo scorso E3, dove il colosso di Sunnyvale ha mostrato al mondo tre GPU pronte a ridefinire il concetto di scheda video e a spingere i limiti grafici dei nostri PC verso nuove terre ancora parzialmente inesplorate. Parliamo della Radeon R9 Fury e dell'ancor più estrema Fury X, ma anche della piccola della famiglia, quella R9 Nano che forse più delle altre due era riuscita a catturare la nostra attenzione per le dimensioni ridottissime e le performance di tutto rispetto paventate dal produttore. Finalmente abbiamo avuto la possibilità di provarla all'interno di un mini PC molto compatto che ne ha fatto risaltare ancora di più i meriti inerenti a dimensioni ed efficienza, facendoci intravedere all'orizzonte un nuovo modo di concepire il PC gaming, fatto di altissima qualità grafica anche nel salotto di casa, senza più dover scendere a compromessi. Non tutto è filato liscio al primo tentativo, ma le High Bandwidth Memory hanno appena esordito e soffrono di qualche problema di gioventù che con le prossime versioni verrà auspicabilmente corretto. Intanto AMD si è fatta apripista di una delle più importanti innovazioni nell'ambito delle GPU discrete degli ultimi anni e ha posto le basi per le prossime stagioni, in attesa delle mosse di NVIDIA che su questo fronte non tarderanno sicuramente arrivare con l'anno nuovo.

La Radeon R9 Nano ci ha stupito per le eccellenti prestazioni racchiuse in una scheda HBM da appena 15cm

Piccola e potente

Basta vederla per capire che la Radeon R9 Nano è una scheda assolutamente fuori dal comune. Non è sicuramente le più performante sul mercato in termini di forza bruta, ma in rapporto alle sue dimensioni il risultato è nondimeno notevole contando che misura appena quindici centimetri per lato ed è circa il 40% più piccola della R9 290X. La maggior responsabile delle dimensioni ridotte è certamente la tecnologia HBM impiegata da AMD: le High Bandwidth Memory hanno permesso agli ingegneri di ridisegnare completamente il PCB, ovvero il circuito stampato della scheda, riposizionando i chip di memoria e quello dell'unità di elaborazione per ottimizzare al meglio gli spazi e il flusso d'aria.

AMD Radeon R9 Nano
AMD Radeon R9 Nano

La realizzazione delle nuove memorie ha infatti richiesto lo sviluppo di uno specifico componente di silicio denominato interposer sul quale vengono direttamente saldati la GPU e i moduli HBM, e che funge da ponte di collegamento tra le due componenti permettendone la comunicazione. Questo porta a due conseguenze: da una parte l'ingombro è estremamente ridotto perché i moduli di memoria sono impilati l'uno sull'altro e non più affiancati come nei modelli con memorie GDDR5, ma di contro l'interposer, essendo un componente a sé, fissa i limiti di dimensione della memoria della GPU necessitando quindi di un'ulteriore rivisitazione per poter avere schede video HBM di capacità superiori ai 4GB. Questo è di fatto il grande limite della R9 Nano e delle sue sorelle maggiori, che dovrebbe essere risolto con l'avvento della prossima linea di GPU con un nuovo design capace di ospitare una maggiore quantità di memoria. Come vedremo in seguito, le maggiori ripercussioni si hanno in ambiente 4K, ma per le risoluzioni minori questo concentrato di potenza è più che soddisfacente. Inoltre la scelta del sistema di raffreddamento ad aria e la decisione di integrare una piccola ventola per il raffreddamento al posto del sistema a liquido esterno scelto per la Fury e la Fury X, hanno permesso di risparmiare ulteriore ingombro. Di primo acchito, oltre alla compattezza, a colpire è la qualità dei materiali impiegati per la realizzazione dello chassis che si presenta robusto e solido al tatto, interamente in metallo e per questo orientato alla dissipazione del calore. Altro aspetto da non sottovalutare riguarda la rumorosità, fondamentale per una scheda che punta ad essere il cuore pulsante di un mini PC, magari da piazzare nel soggiorno di casa collegato direttamente al televisore. In tal senso la ventola è praticamente impercettibile quando la GPU lavora in idle e a pieno carico abbiamo dovuto mutare l'audio del videogioco di turno per sentirla girare. Il merito va tutto attribuito ai materiali scelti, di gran lunga più raffinati rispetto alle plastiche più o meno rigide che siamo stati abituati a vedere nelle ultime incarnazioni dei modelli GDDR5. Tale scelta in termini di design è sicuramente dovuta al fatto che la R9 Nano in questa sua prima incarnazione è disponibile praticamente nella sola versione reference, con AMD che quindi ha curato in prima persona il design che arriverà fino all'utente finale.

Il fattore HBM

Entrando nel vivo della nostra analisi, le novità si nascondono tutte sotto la scocca grazie al chip grafico Fiji. Le prestazioni sono prevedibilmente inferiori rispetto alle altre schede HBM, anche se in molti scenari le si avvicina. Come dice il nome, la tecnologia alla base delle High Bandwidth Memory punta tutto sulla larghezza della banda passante, che in questi primi modelli raggiunge il ragguardevole traguardo dei 512 GB/s con un'interfaccia di memoria a 4096 bit.

AMD Radeon R9 Nano
AMD Radeon R9 Nano

Per fare un paragone, basti pensare che la R9 390X si attesta sui 384 GB/s, mentre la GTX 980Ti a 336,2 GB/s, il che permette il trasferimento di un quantitativo nettamente maggiore di dati e di conseguenza una maggior velocità di elaborazione della scheda video. L'obiettivo di questa tecnologie è il 4K e con questi valori ci siamo arrivati senza problemi, con il solo limite già espresso in precedenza dei 4 GB di memoria che in taluni casi rappresentano un collo di bottiglia penalizzante sul fronte delle prestazioni. Con l'arrivo dei modelli a 8GB, che non dovrebbero tardare, si potrà quindi entrare tranquillamente nell'era del 4K con singola scheda grazie a prestazioni convincenti con tutti i titoli sul mercato, aprendo la strada a un utilizzo più massiccio di questa risoluzione anche in configurazioni basate su modelli dalle dimensioni ridotte come la R9 Nano. Il chip Fiji saldato sul circuito stampato conta 4096 steam processor responsabili dell'elaborazione con un clock che può arrivare al massimo a 1000 MHz, mentre di base si aggira attorno ai 900 MHz. Per l'alimentazione è presente un connettore a 6 pin, mentre l'interfaccia I/O mette a disposizione una porta HDMI e tre DisplayPort, ideali per configurazioni multimonitor che sfruttano la tecnologia FreeSync. Tuttavia rimane da sottolineare come la porta HDMI sia alla versione 1.4a che limita il 4K a 30Hz, una nota negativa visto l'arrivo sempre più consistente di nuovi televisori Ultra HD. La Radeon R9 Nano porta i consumi a soli 175W, altro fattore che va incontro alle esigenze di coloro che vogliono farne il cuore pulsante del proprio mini PC da salotto. In tal senso, abbiamo ricevuto la scheda da AMD già incastonata in un preassemblato realizzato partendo da un case Cooler Master Elite 110 a cui è stato associato un alimentatore da 650W. Si tratta di un sistema dalle dimensioni veramente molto compatte, alto 20,8 centimetri, largo 26 e profondo 28, all'interno del quale la R9 Nano è alloggiata comodamente con la ventola direzionata verso le griglie laterali per espellere in tutta facilità il calore in eccesso. Nonostante lo spazio angusto, infatti, anche quando l'abbiamo spremuta per ore con i titoli più esigenti la GPU ha veleggiato su temperature poco al di sopra dei sessanta gradi, mantenendosi al di sotto della soglia di sicurezza fissata da AMD a settantacinque, alla quale se ne aggiungono altri dieci in caso di overcloking con il sistema che però si è rivelato soggetto a instabilità e crash frequenti.

La nostra prova

Come detto, per effettuare i benchmark abbiamo utilizzato un mini PC preassemblato con case Cooler Master Elite 110, scheda madre Gigabyte GA-Z97N-WIFI, processore Intel Core i7 4790K @ 4.00GHz, 16 GB RAM, SSD OCZ Trion 240GB, HDD Toshiba 1TB a 7200rpm, alimentatore Cooler Master Serie GM 650Watt. I driver che abbiamo utilizzato sono gli AMD Catalyst 15.10 Beta. Tutti i titoli sono stati provati alla risoluzione di 2560x1440 pixel.

AMD Radeon R9 Nano

Assassin's Creed: Unity - In attesa del debutto di Syndicate su PC, siamo costretti s ripiegare sul capitolo parigino della saga Ubisoft dedicata al credo degli Assassini. Nonostante un lancio tribolato e le successive correzioni, la mole di pixel da muovere su schermo è imponente e necessita di tanta potenza per non cadere vittima di colli di bottiglia e cali di fluidità. Tuttavia giocando a Ultra High e con FXAA attivo siamo stati tranquillamente sopra i 40 fps, granitici senza riscontrare particolari problematiche di sorta.Il divario con le due GTX 980 c'è e si attesta a una decina di fotogrammi per secondo, ma il titolo risulta assolutamente fluido e godibile.

AMD Radeon R9 Nano

Ryse: Son of Rome - L'unico titolo capace di spodestare sua maestà Crysis 3 dal manipolo di produzioni che da qualche tempo utilizziamo in sede di benchmark. Crytek si riconferma come l'unica software house in grado di spingere al limite anche la componentistica più recente e non si smentisce neanche con questo action in terza persona ambientato nell'Antica Roma. La Radeon R9 Nano, con impostazioni Alte e filtro anti-aliasing SMAA attivo, veleggia costantemente sopra i 60 fotogrammi al secondo, replicando le prestazioni della R9 390X e guadagnando concretamente sulla GTX 970. Nuovamente per evitare bruschi cali di frame rate siamo stati costretti a rinunciare al supersampling (SSAA), che anche con una scheda top HBM si è rivelata un'opzione piuttosto penalizzante sulle prestazioni.

AMD Radeon R9 Nano

FarCry 4 - In Far Cry 4 l'ambientazione ha un'importanza fondamentale, e le montagne del Kyrat regalano scorci di grande impatto grazie a texture della vegetazione molto dettagliate, ombre convincenti e una profondità di campo notevole. Selezionando il preset a Ultra e attivando l'SMAA, la R9 Nano ha fatto registrare un valore medio molto vicino ai sessantacinque fotogrammi al secondo, anche in questo caso riconfermandosi all'altezza della R9 390X e cedendo il passo solamente alla GTX 980Ti che per quanto visto durante i nostri testi, nonostante monti le memorie GDDR5, è l'unica scheda che riesce a rimanere sempre in cima ai benchmark.

The Witcher 3: Wild Hunt - Stesso discorso per l'ultimo capitolo delle avventure dello Strigo: con il preset Ultra e senza il tanto contestato HairWorks, dove la GTX 980Ti vola sopra i 60 fps, ma al secondo posto troviamo subito la R9 Nano, che si attesta introno ai 45 fotogrammi al secondo. Un valore di tutto rispetto se si pensa che si tratta di un titolo che sfrutta a pieno la potenza della componentistica per raggiungere una veste grafica di rara bellezza, grazie soprattutto agli affetti di post processing molto accurati e ben realizzati. Da sottolineare che non abbiamo riscontrato cali di sorta neanche nelle situazioni più concitate.

AMD Radeon R9 Nano

L'Ombra di Mordor - Il ritorno alla Terra di Mezzo non ci aveva stupito solamente per la qualità del gameplay e per il Sistema Nemesi davvero molto innovativo, ma anche per i valori produttivi messi in campo da Monolith Productions nel lancio di questa nuova proprietà intellettuale. Nonostante la produzione sia nata a cavallo tra due generazioni, il titolo vanta comunque un buon comparto tecnico, eccellente nei dettagli dei modelli poligonali di mostri e personaggi. Rimane carente negli spazi aperti, con scorci anonimi e talvolta dimenticabili che non impensieriscono R9 Nano che rimane costantemente sopra di 75 frame al secondo. Durante la nostra prova abbiamo selezionato il preset Ultra, Texture High e FXAA, godendo appieno della fluidità di ogni combattimento.

AMD Radeon R9 Nano

4K altalenante

Abbiamo avuto la possibilità di collegare il mini PC a un monitor 4K per testare le potenzialità della R9 Nano alla risoluzione attualmente più chiacchierata e destinata a diventare lo standard in tempi ancora più rapidi, viste le performance decisamente promettenti delle GPU HBM. La prova è stata molto semplice e abbiamo riutilizzato i cinque titoli precedenti adattandone le impostazioni grafiche in modo tale da avvicinarsi il più possibile alla soglia minima dei 30 fotogrammi al secondo, ma al contempo senza scendere troppo in modo tale da mantenere una qualità grafica soddisfacente per dettagli e definizione. I risultati ottenuti sono stati variabili, tra i quali spicca in negativo Assassin's Creed: Unity che nonostante la diminuzione al preset Very High è rimasto attorno ai 20 frame al secondo senza riuscire a stabilizzarsi, per un'esperienza di gioco da dimenticare vista la scarsissima fluidità.

AMD Radeon R9 Nano

The Witcher 3 invece è altalenante: si è mantenuto per buona parte sui 30 frame, ma denotando oscillazioni vertiginose in occasione di scene più affollate e delle situazioni maggiormente movimentate. Far Cry 4 (Very High, SMAA), Shadow of Mordor (High, FXAA) e perfino il temuto Ryse: Son of Rome (Normal, SMAA) hanno abbondantemente superato la soglia dei 30 fotogrammi al secondo dandoci un piccolo assaggio di un futuro che oramai è più vicino di quel che sembra. Le problematiche per i due titoli precedenti invece sembrano essere correlate proprio alla limitata capacità di memoria della scheda, con la R9 Nano che nonostante sia riuscita ad aggirare il problema della banda passante presente nei modelli GDDR5, non ha ancora il quantitativo di memoria sufficiente per gestire risoluzioni così elevate in modo stabile e soddisfacente. Tuttavia non può che sorprendere nuovamente il rapporto dimensioni/potenza della R9 Nano, sottolineando una volta di più i passi in avanti che sono stati compiuti in questi ultimi anni. Una GPU così piccola, montata su un mini PC da collegare al televisore 4K per giocarsi comodamente seduti sul divano titoli a una risoluzione neanche lontanamente avvicinabile dalle console, è uno scenario allettante per numerosi videogiocatori che nei prossimi anni vedranno sempre più concreta questa possibilità con schede video di questo tipo diventate veri e propri anelli di congiunzione tra il salotto e l'ingombrante full tower dedicato al gaming. Occorrerà ancora un po' di tempo e una nuova versione delle HMB per raggiungere risultati ottimali, visto che attualmente il 4K per quanto affascinante non è ancora la risoluzione più consona per sfruttare al meglio questo nuovo tipo di hardware.

Conclusioni

Di fatto vista la compattezza, le prestazioni eccellenti e il tipo di tecnologia implementata, non è scorretto affermare che si troviamo di fronte a una scheda video che potrebbe fare da capostipite a un nuova tipologia di hardware da utilizzare per sistemi molto poco ingombranti ma altamente performanti. Una sorta di terza via che permette a coloro che optano per il mini pc, magari da mettere in salotto, di giocare alla quasi totalità dei titoli in 4K comodamente seduti sul divano con in mano un pad, dimenticandosi dei sistemi multi scheda, dei case voluminosi e di alimentatori particolarmente esigenti. La Radeon R9 Nano rappresenta un primo incoraggiante passo in questa direzione, che necessita di alcuni aggiustamenti strutturali per poter gestire al meglio il 4K e affermarsi come reale opzione per godere appieno di una risoluzione così elevata.

AMD Radeon R9 Nano

L'abbiamo testata all'interno del Cooler Master Elite 110, un case molto compatto che ci ha permesso di apprezzare maggiormente le dimensioni ridotte di questo piccolo mostro di potenza che, con una lunghezza di appena 15 centimetri, occupa circa il 40% di spazio in meno dei modelli GDDR5 top di gamma, consumando 175W. La R9 Nano è una delle migliori schede in circolazione se utilizzata in 1440p, ma il prezzo decisamente elevato di 699€ sarà uno scoglio che porterà moltissimi a voltare lo sguardo altrove verso soluzioni più tradizionali e meno costose, anche a costo di perdere qualche punto sulle performance. Al di là dei risultati sul campo, questa scheda video si distingue anche per una qualità costruttiva superba grazie soprattutto alla realizzazione dello chassis in metallo, che le dona solidità e robustezza. La scelta di optare per il tradizionale raffreddamento ad aria con ventola, al posto di quello a liquido adottato dalle sorelle maggiori si è rivelata vincente sia sul fronte delle temperature sia per il rumore. La R9 Nano anche a pieno carico è sempre fresca e la ventola si è confermata molto silenziosa anche ai regimi più elevati, senza disturbare minimamente la nostra sessione di gioco. Insomma, ad AMD va il merito di aver disegnato e prodotto una scheda video davvero entusiasmante, che andrà migliorata con il tempo di pari passo alle nuove memorie, in modo tale da aumentarne la capacità e renderla efficiente a trecentosessanta gradi anche in 4K. Per adesso il colosso di Sunnyvale ha l'indubbio vantaggio di essere arrivato per primo in un terreno inesplorato nel quale tra poco si troverà a rivaleggiare con l'avversario di sempre, determinato a scendere in campo più agguerrito che mai e forte della posizione dominante raggiunta nell'ultimo periodo.

Conclusioni

Prezzo 699,00 €

PRO

  • Piccola, potente e silenziosa
  • Da il meglio di sé a 1440p
  • Qualità dei materiali eccellenti
  • Permette un grande passo avanti nelle prestazioni ai mini PC

CONTRO

  • 4GB sono pochi per il 4K
  • Decisamente costosa