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Earthfall, la recensione

Lo sparatutto cooperativo di Holospark ci porta in un futuro in cui il pianeta è stato invaso dagli alieni

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   18/07/2018
Earthfall
Earthfall
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Earthfall è un clone di Left 4 Dead, e quando diciamo "clone" intendiamo dire che spesso e volentieri, nel corso delle dieci missioni che compongono le due campagne attualmente disponibili nel gioco, sembra di avere a che fare con una semplice reskin dello sparatutto targato Valve. L'intenzione di Holospark era probabilmente proprio questa: sfruttare la voglia di un nuovo shooter cooperativo per quattro partecipanti con le ondate di nemici, i boss e i dispositivi da attivare per poi difendere la posizione. Ma come differenziare un minimo il progetto? Semplice: inserendo gli alieni al posto degli zombie.

Earthfall, la recensione

Una soluzione potenzialmente valida, anche se con i non-morti si vince facile: il grado di tensione che queste patetiche creature sanno instillare nelle persone è sempre altissimo, specie quando si muovono rapidi e in un corposo branco. Naturalmente gli extraterrestri di Earthfall sono tutto fuorché innocui omini verdi, e il design di molti nemici appare più che dignitoso, pur con qualche svarione infelice (vedi i Whiplash, che sembrano dei piccoli brontosauri). La trama del gioco ci proietta in un futuro non troppo lontano in cui il pianeta è stato invaso da una razza ostile che ha preso possesso delle città, lasciando a un manipolo di sopravvissuti il compito di liberarle, pistole alla mano.

Armi e gameplay

Come detto, al momento sono due le campagne disponibili in Earthfall, ed è possibile giocarle in sequenza, un episodio dopo l'altro, così da sviscerare il pur non entusiasmante comparto narrativo di questo sparatutto. Esattamente come in Left 4 Dead si può giocare da soli, affidando all'intelligenza artificiale il controllo dei nostri tre compagni, oppure online, unendoci a un match casuale, selezionando alcuni criteri (ad esempio la missione) prima di effettuare la ricerca oppure dando il via a una partita a cui altri utenti potranno accedere liberamente, anche qui in maniera del tutto simile al titolo Valve; senza peraltro dover attendere alcun caricamento all'ingresso di ogni nuovo partecipante, come invece accade in Payday 2. Manca però un browser per la selezione manuale dei match, e temiamo che si tratti di una scelta precisa, tesa a evitare che la mancanza di utenti spaventi i nuovi arrivati, spingendoli a richiedere prontamente un rimborso a Steam.

Earthfall, la recensione

I personaggi fra cui selezionare il proprio sopravvissuto sono quattro (Maya, Roy, Danny e Jonas) ma non ci sono differenze fra l'uno e l'altro, né si rimane in alcun modo vincolati a un qualsiasi equipaggiamento: lungo la strada si potrà scegliere di raccogliere una seconda pistola o un'arma da botta o da taglio per gli attacchi melee, fucili a pompa, fucili d'assalto o di precisione, oppure mitragliatrici leggere, aggiungendo gli immancabili medikit (che, volendo, potremo impiegare per curare i nostri compagni) e alcune tipologie di esplosivi. L'arsenale non pecca insomma di varietà, ma nel momento in cui si preme il grilletto è chiaro ed evidente che manca qualcosa dal punto di vista della solidità del gunplay, la famosa sensazione di impatto che fa la differenza fra prodotti riusciti e non.

Earthfall, la recensione

Chiariamoci: presa confidenza con le meccaniche di gioco, in Earthfall si spara che è un piacere e non manca la spettacolarità all'interno di sequenze in cui si cerca di bloccare l'arrivo di una frotta di alieni, non solo emettendo raffiche mirate (mettere a segno degli headshot restituisce sempre una certa soddisfazione) ma anche lanciando qualche granata o facendo esplodere dei barili incendiari. In tali frangenti viene peraltro evidenziata una delle poche differenze che il titolo di Holospark può vantare rispetto a Left 4 Dead: la possibilità di utilizzare delle "reti automatiche" per chiudere gli ingressi di un punto strategico prima dell'arrivo di uno sciame e di piazzare torrette autonome o manuali con cui fare letteralmente a pezzi il grosso dei nemici, sfoltendone le fila.

Earthfall, la recensione

Quando si verificano queste situazioni, che in effetti abbondano in ogni missione, e ci si riesce a coordinare con gli altri giocatori perché coprano precise zone dello scenario, l'esperienza ingrana e diverte. Il problema dell'imitare in tutto e per tutto uno shooter di dieci anni fa, però, è che a un certo punto ci si rende conto che nel frattempo il filone ha fatto dei passi in avanti, e questa presa di coscienza si abbatte con violenza su Earthfall nel momento in cui si va ad analizzare l'eventuale rigiocabilità degli stage, invero scarsa e limitata alla regolazione della difficoltà. La quasi totalità degli eventi si verificano infatti secondo uno script rigido e privo di sorprese, che trasforma l'ennesima missione nello stesso scenario in un inevitabile deja vu.

Earthfall, la recensione

Missioni e scenari

Dai boschi alle campagne, dagli impianti industriali agli scorci urbani, le mappe di Earthfall si sviluppano in maniera generalmente lineare, sebbene in alcuni casi non manchino le variazioni sul tema e i punti strategici presso cui magari tornare per ricaricare energia e munizioni, grazie ad apposite stazioni mediche e a stampanti 3D che nel giro di pochi secondi riescono a confezionare armi nuove di zecca. Nelle fasi finali delle due campagne si verifica qualche situazione diversa dal solito, ma in tal senso bisognava spingere decisamente di più, partendo sì dalle solide basi del classico Valve ma dimostrando di aver compreso quale direzione debba prendere il filone degli sparatutto cooperativi di questo tipo.

Earthfall, la recensione

Earthfall è dunque afflitto da un chiaro problema di personalità, che il pur ricco bestiario non risolve in alcun modo. Con l'unica eccezione del Blackout, una creatura tentacolare che riesce a creare una barriera d'energia, sparare fulmini e teletrasportarsi da un punto all'altro della location, anche ai boss manca immaginazione e si finisce per riproporre la figura del tank grosso e cattivo, senza neanche prendersi la briga di provare a sperimentare qualcosa di diverso. Bisognerà adesso capire come Holospark deciderà di muoversi, ma saranno fondamentali i numeri di un debutto non propriamente facile per cercare di smussare gli spigoli di questa produzione e arricchirla di nuovi contenuti: un'impresa che consideriamo fattibile e finanche auspicabile, ma non molto probabile.

Earthfall, la recensione

Tecnicamente è stato fatto un lavoro discreto, anche se giocato a 4K e 60 frame al secondo il titolo non vanta mai asset di qualità adeguata alla risoluzione, cedendo anzi alla tentazione di piazzare sul nostro cammino qualche modello poligonale di mediocre fattura o qualche texture impastata. Sembra però che la pur comprovata versatilità dell'Unreal Engine e le diverse regolazioni disponibili non siano ancora sufficienti a garantire un'ampia scalabilità dell'esperienza su configurazioni meno spinte. Questo aspetto verrà migliorato?

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 6600K @ 4,2 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 4430
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 750
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: 20 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 7

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 4770
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Hard disk: 20 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 27,99 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (7)
5.2
Il tuo voto

Earthfall è uno sparatutto cooperativo in grado di regalare bei momenti, specie se giocato insieme agli amici: le orde di alieni vantano una buona varietà, le armi sono tante e le fasi in cui bisogna difendere la posizione riescono a coinvolgere, proponendo una sfida tutt'altro che banale. Purtroppo la vita di un clone non è facile, specie quando ci si muove nel solco di un titolo che ha certamente fatto la storia ma che è uscito oramai dieci anni fa: i ragazzi di Holospark avrebbero dovuto interpretare diversamente questa operazione, utilizzando quella solida base di partenza per spingersi più in là, anziché limitare gli aspetti inediti a poche eccezioni e tralasciando elementi fondamentali come il gunplay e la rigiocabilità.

PRO

  • Un clone di Left 4 Dead con gli alieni
  • Le meccaniche cooperative funzionano
  • La grafica si muove fra alti...

CONTRO

  • ...e bassi
  • Pochissime novità rispetto al classico Valve
  • Gunplay migliorabile, scarsa rigiocabilità