È vero che Mutant Year Zero: Road to Eden si è rivelato un'importante sorpresa alla sua uscita lo scorso novembre. È però altrettanto vero che se aveste avuto il piacere di metterci mano in anticipo, o semplicemente vi foste presi la briga di approfondire ciò che già si conosceva sul gioco prima della sua uscita, vi sareste tutti accorti delle sue grandi potenzialità. Ciò che poi ci siamo ritrovati sul piatto al lancio si è rivelato ancor più interessante di quanto non ci saremmo potuti attendere. Dopo otto mesi arriva sul mercato una versione fisica, distribuita nei maggiori territori, e il corposo DLC Seed of Evil, che aggiunge nuove zone, un'ulteriore storia e un nuovo mutante. Tutto questo ben di Dio si palesa anche sull'ammiraglia ibrida di Nintendo, che prova a mostrare i muscoli, ma purtroppo fallisce lì dove il tempo e la conoscenza della macchina da parte del gruppo fanno tutta la differenza del mondo.
La ricerca dell'Eden su una griglia
Mutant Year Zero altro non è che l'adattamento di un board game scandinavo, molto conosciuto nei paesi freddi europei e decisamente meno noto altrove. Ambientato nelle zone limitrofe svedesi, racconta di una Terra ormai devastata e di un'ambientazione post-apocalittica con alcuni innesti fortemente fantasiosi. I protagonisti del gioco sono inizialmente un grosso maiale zannuto (quindi potremmo anche dire che si tratta più di un cinghiale, ma su questo si gioca molto) e un papero cervellone. Tutti e due rappresentati con tratti umani, coscienze, aspetti positivi e altrettanti negativi. All'allegra combriccola si uniranno con il tempo anche altri tre mutanti. L'obiettivo si rivelerà ben presto quello di raggiungere Eden, luogo inesplorato e considerato alla stregua di un miraggio, ma che si dice possa rivelarsi l'unico reale paradiso terrestre ancora esistente. Da qui si dipana una campagna fatta di scontri ed esplorazione, così come di tanti elementi di gameplay che hanno reso questo Mutant Year Zero non un grande successo commerciale (purtroppo) ma un titolo di culto per tutti gli appassionati del genere.
Ciò che distacca Mutant Year Zero dalla gran parte degli strategici è la sua capacità di inserire nell'insieme alcuni elementi contaminanti, come la libera esplorazione delle zone (con relativo loot), un hub principale nel quale spendere risorse per acquistare o craftare utensili e armi e, ancor più importante, un sistema di approccio al nemico stealth, che può davvero fare la differenza. Questo è vero soprattutto alle alte difficoltà e con il permadeath attivo, che è possibile scegliere solo all'inizio della partita, a differenza di un livello di difficoltà facilmente modificale anche in corso d'opera. Il sistema stealth è quanto di più semplice e intuitivo si possa pensare. Se normalmente in uno strategico siete chiamati a schierare le vostre truppe e, turno dopo turno, è necessario abbattere gli avversari, Mutant Year Zero consente di sfruttare una camminata silenziosa che riduce il cerchio di attenzione del nemico e permette di anticipare la mossa. Particolarmente funzionale è anche la possibilità di uccidere i nemici furtivamente in queste fasi: così facendo ridurrete enormemente le bocche di fuoco avversarie, aiutandovi non poco. Tutti questi elementi si amalgamano al meglio, lasciando qualche dubbio solo sulla reale utilità di tante delle cose accumulate. Diverso il discorso delle mutazioni, abilità che potremo potenziare spendendo specifici punti e che aggiungono azioni da poter compiere o caratteristiche da potenziare.
La versione switch...
Per quanto ci si continui a sforzare, tentando di dare sempre il giusto spazio alle versioni Nintendo Switch, sono ancora i team più grandi a riuscire a regalare all'ibrido Nintendo una conversione importante. Spesso infatti la scarsità di risorse e di personale spinge tanti sviluppatori più piccoli a porting grezzi e poco rifiniti. Questo è proprio il caso di Mutant Year Zero che, a dispetto di quanto uno posso sperare, arriva su Switch con una versione tecnicamente scarsa, colma di aliasing e dai dettagli che chiamare bassi è premiare con un grosso complimento. Per quanto la versione PC del gioco fosse visivamente accattivante e impreziosita da effetti e modelli di qualità, quella Switch è purtroppo una pena per gli occhi che però, quantomeno, risulta esente da cali di frame e anzi si gioca con una discreta fluidità. Difficile pensare ad un gioco con un ritmo meno concitato di quello di Mutant Year Zero, ma ciò non toglie che la fluidità faccia sorridere sempre in positivo Queste pessime prestazioni tecniche sono visibili quasi alla pari sia in modalità docked che portatile, con quest'ultima che riesce ad essere probabilmente ancor peggiore, con una risoluzione al limite dell'accettabile e una quantità di artefatti difficili da digerire. Neanche la patch day one, che comunque ha aggiornato una build erroneamente distribuita in digitale con la risoluzione di molti problemi, è comunque riuscita a donare al gioco la giusta resa, o perlomeno quella che si merita.
Conclusioni
È un peccato trovarsi nuovamente a giudicare un porting su Nintendo Switch e decretarne il fallimento tecnico. Questo dettaglio fa ancor più rabbia perché si è consapevoli di ciò che realmente la console Nintendo è in grado di fare quando in mano a chi si dedica anima e corpo a lei. Mutant Year Zero arriva invece a otto mesi di distanza e lo fa con un aspetto ingiustificabile, soprattutto alla luce del tempo passato e del pacchetto deluxe messo in vendita sull'eShop proprio in questi giorni. È per questi motivi che siamo costretti a togliere un punto rispetto al giudizio originale. Se siete però in grado di accettare un trattamento non certo di favore, come quello ricevuto, ciò che resta è uno strategico a turni dall'anima incredibilmente potente. Magari non estremamente profondo e nemmeno così longevo, ma ben riuscito, ben narrato e sopratutto fresco e divertente.
PRO
- La narrazione e il doppiaggio sono ottimi
- Le aggiunte stealth danno profondità alle scelte tattiche
- L'esplorazione e il crafting aggiungono varietà
- È già compreso il DLC all'interno
CONTRO
- Tecnicamente è un disastro visivo
- Per alcuni puristi potrebbe risultare troppo lineare