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Starlink: Battle for Atlas: recensione dell'ultimo toys-to-life

Il canto del cigno dei toys-to-life o l'inizio di una nuova età dell'oro per i giocattoli interattivi? La recensione di Starlink: Battle for Atlas

RECENSIONE di Raffaele Staccini   —   22/10/2018
Starlink: Battle for Atlas
Starlink: Battle for Atlas
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Disney Infinity, Lego Dimensions, persino Skylanders. Uno dopo l'altro i maggiori esponenti del genere toys-to-life hanno perso progressivamente il loro appeal, trasformandosi da inarrestabile macchina stampa soldi a un problema in più per chi deve gestire i magazzini delle grandi catene di videogiochi. In un periodo in cui anche il famoso brand Activision dedicato a Spyro e compagni si è preso una pausa, Ubisoft arriva però a colmare questo vuoto con una formula molto particolare, che punta tutto su scontri spaziali e navicelle da costruire e personalizzare. Una scelta per certi versi azzardata, ma che alla luce delle qualità di Starlink: Battle for Atlas potrebbe avere più di qualche possibilità di successo.

La storia della volpe e il Nova

Starlink: Battle for Atlas segue un gruppo di astronauti terrestri durante la loro ricerca sulle origini di Judge, un membro alieno dell'equipaggio della nave interstellare Equinox che non ricorda nulla del proprio passato. Una missione quindi ben lontana da mire espansionistiche, che però viene presto interrotta dall'attacco della Legione, una forza aliena determinata a mettere le mani su una potente fonte di energia, il Nova. Parte così una lunga avventura attraverso i sette pianeti del sistema stellare di Atlas, che offre una vasta ambientazione open-world da esplorare per scoprire nuovi biomi e conoscere il background dei diversi protagonisti, la cui discreta caratterizzazione è affidata a dialoghi, scene d'intermezzo e qualche file extra. La campagna propone una narrazione tutto sommato lineare ma, dopo una prima fase guidata, si apre a un numero di attività tale far dimenticare facilmente l'obiettivo principale. Ogni pianeta offre infatti una ricca componente gestionale, fatta di materiali da raccogliere, forme di vita da studiare e nemici da abbattere per potenziare l'alleanza Starlink e indebolire la Legione in vista dell'inevitabile scontro finale. La vita sui pianeti è dinamica e l'equilibrio tra le forze in campo varia in base a quanto si è data importanza al rafforzamento delle strutture e della popolazione locale, anche mentre si è impegnati in missioni dall'altra parte di Atlas. Ciò si traduce in una longevità molto variabile: in base a quanto si vuole esplorare, o facilitarsi la vita durante l'epilogo, può oscillare facilmente tra le 15 e le 30 ore di gioco. Per capirci: se si vuole correre verso la fine lo si può fare tranquillamente, ma bisogna fare i conti con nemici più potenti che potrebbero rendere gli scontri parecchio difficili.

Starlink: Battle for Atlas: recensione dell'ultimo toys-to-life

Purtroppo la struttura risulta piuttosto ripetitiva e gli incarichi finiscono presto per assomigliarsi un po' tutti. Complici anche dei mondi vasti ma non particolarmente popolati, con elementi dello scenario troppo spesso riciclati, si hanno poche cose da fare durante i lunghi spostamenti da un lato all'altro del pianeta in cerca degli obiettivi del momento. Anche l'esplorazione spaziale è poco varia: si passa così davvero troppo tempo in volo tra un pianeta e l'altro, incontrando solo qualche fascia di asteroidi e nave di predoni, che ben presto rappresentano un fastidio più che una gradita variazione al continuo susseguirsi di pietre e vuoto assoluto. L'esperienza su Switch può però contare su un valore aggiunto importante: gli Star Fox. Fox McCloud e il suo team di mercenari fanno infatti la loro comparsa nella storia fin dalle scene iniziali, evidenziando una buona integrazione nella campagna e una grande cura per i dettagli. Le missioni di Fox sono quindi tutt'altro che un semplice cammeo, e rappresentano un bonus importante che rendono la versione per l'ibrida Nintendo la più completa del lotto a livello di contenuti.

Starlink: Battle for Atlas: recensione dell'ultimo toys-to-life

Un gameplay che mescola fisico e digitale

Il fulcro dell'esperienza ruota principalmente attorno alle astronavi e ai piloti della Equinox, attraverso un sistema ibrido di personalizzazione che mescola nel gameplay elementi fisici e digitali. In quanto appartenente al genere dei toys-to-life, Starlink: Battle for Atlas può contare su giocattoli interattivi particolari e ben realizzati. Al momento si hanno infatti a disposizione dieci piloti e otto diverse navi stellari, le cui abilità possono essere personalizzate attraverso l'uso di ali e armi aggiuntive. La loro composizione è completamente modulare: ciò significa che ogni nave si può fisicamente assemblare in maniera libera, senza l'obbligo di seguire particolari regole di simmetria o aerodinamica. Per esempio è possibile attaccare tre ali diverse al lato sinistro dello scafo, lasciando quello destro completamente sguarnito; oppure si possono montare le armi al contrario, così da colpire i nemici in coda alla bisogna. Ogni elemento aggiuntivo dona bonus a diverse statistiche, ma aumenta il peso della nave e ne riduce così le capacità di volo. Le armi hanno caratteristiche elementali che le rendono più efficaci contro particolari tipologie di nemici, mentre i piloti sono dotati di abilità extra capaci di ribaltare gli scontri.

Starlink: Battle for Atlas: recensione dell'ultimo toys-to-life

C'è poi un gran quantitativo di moduli da ottenere sul campo, che offrono bonus extra importanti soprattutto ai livelli di difficoltà maggiori. Ce ne sono quattro, con il più elevato che rende gli scontri decisamente impegnativi, sia a terra che nello spazio. Il sistema di vite è quello classico del genere e ogni nave rappresenta i tentativi a propria disposizione prima di essere spazzati via dai nemici per ricominciare dall'ultimo punto di controllo. Peccato che anche sotto questo punto di vista ci sia poca varietà: i nemici sono pochi e hanno pattern ripetuti, il che rende i combattimenti un po' meno divertenti man mano che si prosegue nell'avventura.

Starlink: Battle for Atlas: recensione dell'ultimo toys-to-life

Le edizioni di Starlink

Starlink: Battle for Atlas è venduto sia nei negozi fisici che in quelli digitali a 80 euro. La versione retail per PlayStation 4 e Xbox One include la nave Zenith, il pilota Mason e tre armi aggiuntive; quella Switch, invece, ha l'Airwing di Star Fox, Fox Mc Cloud e Mason come piloti e due armi. In più dà però accesso anche alla versione digitale della nave spaziale Zenith e all'arma Tritatutto. Sugli store digitali la versione base include invece 4 navi spaziali, e si può acquistare anche una versione deluxe con tutti le navi, le armi e i piloti per 100 euro. Le singole navi costano invece 30 euro in versione fisica e 15 euro in digitale.

Tecnica: tra grafica sporca e portabilità

L'integrazione con i giocattoli è garantita da un ingombrante adattatore per i controller, ma Starlink si differenzia da altri esponenti del genere per la possibilità di liberarsi completamente dal supporto fisico: gioco, navi, piloti e armi sono tutti utilizzabili e acquistabili anche in digitale. In questo modo si perde un elemento tattile e ludico molto importante dell'esperienza, soprattutto per i più piccoli, ma aumenta notevolmente la versatilità del pacchetto, soprattutto su Switch, dove la componente portatile risulta molto solida anche dal punto di vista tecnico. Portarsi dietro tutti i personaggi e le navi non è infatti il massimo della comodità, anche se rende molto più immediato il cambio di equipaggiamento. In modalità TV i compromessi tecnici si fanno ovviamente più evidenti: rispetto alle altre console, quella Nintendo evidenzia una ridotta qualità delle texture, una resa poco realistica delle superfici liquide e un aliasing molto marcato (per farvi un'idea più precisa, qui potete trovare un video confronto tra Switch e PS4). La distanza visiva rimane comunque buona e l'accesa palette cromatica delle ambientazioni rende il gioco piacevole anche da guardare.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 79,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori (25)
7.8
Il tuo voto

Starlink: Battle for Atlas ci ha sorpreso. Oltre a offrire il fascino innegabile di navicelle spaziali che possono essere assemblate a piacere, Ubisoft Toronto ci ha messo tra le mani un pacchetto ricco e maturo, capace di essere fruito a più livelli e di trovare appassionati anche tra un pubblico di adulti, attratti dalla componente collezionistica e da meccaniche gestionali più profonde del previsto. Certo, è un po' troppo ripetitivo in alcune fasi e le navicelle sono tutt'altro che economiche, ma questo Starlink potrebbe rappresentare un'ottima base per eventuali espansioni e capitoli successivi.

PRO

  • Navi modulari e ben realizzate
  • Componente gestionale curata
  • Missioni Star Fox integrate nella campagna

CONTRO

  • Troppa ripetitività
  • Tecnicamente non impeccabile