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Tomb Raider Anniversary - Recensione

La prorompente Lara Croft balza, è proprio il caso di dirlo, armi e bagagli sulla PSP dopo aver ben impressionato sulle piattaforme casalinghe.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   27/11/2007
Tomb Raider: Anniversary
Tomb Raider: Anniversary
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Ci sono personaggi, vere e proprie "icone" di un determinato momento o modo di vivere e pensare, destinate a vivere in eterno nei cuori e nelle menti della gente, a lasciare un segno indelebile nella storia, sia essa quella con la "S" maiuscola che l'altra, quella specifica e inerente ad un determinato evento o "universo". In quello dei videogiochi ce ne sono ormai parecchi di personaggi "immagine", ed ognuno di essi tende, agli occhi degli appassionati e degli addetti ai lavori, a rappresentare non solo una particolare "Era videoludica", ma anche uno specifico periodo personale della propria esistenza, scatenando nei più bei ricordi ed un certo senso di nostalgia per dei momenti irripetibili, passati. Così come Pacman (Asteroids non aveva un protagonista se non un triangolino a mò di astronave) è il simbolo di una prima generazione di videogames, quelli "da Bar", Mario, Sonic e Zelda lo sono per la seconda, quella "da casa", Lara Croft lo è della terza, è l'emblema di un cambio d'epoca nel mondo dei videogiochi, poiché oltre a segnare quasi, per certi versi, il passaggio dai 16 ai 32bit, da un certo modo di fare giochi, forse più "romantico", semplice e per questo spesso efficace, apprezzato, ad un altro più professionale, più tecnico, con la sua immagine che si guadagna le copertine perfino delle riviste di Moda o Attualità di mezzo mondo, "sdogana" l'universo di cui sopra rendendolo più vicino e conosciuto anche ai non appassionati. Per celebrare degnamente il decennale dalla creazione di questo autentico "mito" dei videogiochi, Eidos ha deciso di realizzare un remake del primo capitolo della saga, originariamente nato su Playstation, dal titolo chiarissimo di Tomb Raider Anniversary.

Tomb Raider Anniversary - Recensione
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Ritorno al passato
Nella Los Alamos del 1945 una violenta esplosione riporta alla luce un enorme cristallo contenente una creatura immortale imprigionata al suo interno. Qualche decennio dopo la misteriosa proprietaria di una multinazionale, tale Jacqueline Natla, assume la famosa archeologa ed avventuriera inglese Lara Croft per recuperare i tre pezzi di un leggendario artefatto chiamato Scion, appartenuto all'antica civiltà di Atlantide. Un oggetto già ricercato in passato proprio dal padre della nostra eroina. Dopodiché si parte e ci si ritrova nella città perduta di Vilcamamba. Entrati nel vivo dell'azione ed iniziato a giocare si avverte immediatamente un certo feeling col gameplay, che a grandi linee è lo stesso, seppur migliorato, di sempre. Salti al millimetro, trappole da evitare magari con una acrobazia dell'ultimo momento, leve da abbassare o casse da spostare per raggiungere un ripiano sono sempre li, come un tempo. E la cosa oggettivamente piace. Poi, dopo qualche minuto ci si rende conto che qualcosa di diverso in realtà c'è. Sono modifiche a prima vista impercettibili, di quelle fatte ad arte per essere integrate in un determinato contesto tecnico per migliorarlo, senza però stravolgerne la struttura. A partire dai famosissimi salti di Lara: questi sono stati depotenziati, per cui niente più balzi degni dell'"uomo bionico" della omonima serie tv anni '70, e resi più credibili, nei limiti del possibile visto il contesto. Ora per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili la bella archeologa deve utilizzare il suo rampino, agganciandolo magari ad uno spuntone di roccia o ad un ramo sporgente per issarsi oppure per sfruttarlo come "liana di Tarzan" e dondolarsi verso la parte da raggiungere.

Tomb Raider Anniversary - Recensione
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Non un semplice remake

Questo accessorio diventa inoltre utilissimo per recuperare oggetti posti in locazioni difficili semplicemente afferrandoli e tirandoli a se, oppure per aprirsi certi varchi. Altra novità durante queste fasi platform è costituita dal fatto che Lara Croft può perdere l’equilibrio. Dopo aver compiuto una delle sue proverbiali acrobazie e atterrato su qualche sporgenza magari poco ampia, la popputa eroina può avere attimi di “sbandamento” col rischio di finire giù. Per ovviare a questo “inconveniente” rischioso il giocatore è chiamato a premere ripetutamente il tasto triangolo, una volta che il Pg è arrivato a destinazione ed a tenere costantemente gli occhi ben aperti, previa morte prematura o grave ferita. Interessante notare come Anniversary proponga fortunatamente una sorta di menù rapido accessibile tramite i tasti direzionali per servirsi di un medikit oppure cambiare rapidamente arma equipaggiata, ed il ritorno dell’inventario ad anello molto utile e comodo nelle fasi più intricate, proprio come quelle successive ad una caduta non mortale ma comunque grave, che può mettere di fronte una acciaccatissima Lara a dei nemici agguerriti. Tomb Raider Anniversary coniuga quindi, come visto fino ad ora, vecchio e nuovo in maniera uniforme. Forse l’unica, piccola eccezione la si ha semmai nella struttura fisica di alcune aree o situazioni, come livelli riadattati al migliorato gameplay, enigmi eliminati o rielaborati e locazioni semplificate in dimensioni ed ostacoli.

Tomb Raider Anniversary - Recensione
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Un titolo da amare

Fedele all’originale su Playstation, Anniversary non prevede una eccessiva difficoltà durante le fasi di scontro con i pochi nemici, sia perché questi sono in linea di massima in gran parte degli animali, per cui attaccano senza armi ed in modi tutto sommato prevedibili, sia perché è ovvio che si è voluto mantenere quel feeling di gioco più incentrato sull’esplorazione vera e propria e l’azione fine ad essa, che su altro. Tuttavia un paio di aggiunte da parte dei programmatori anche qui risono e servono a rendere queste fasi molto più stimolanti. Ad esempio muovendo velocemente lo stick analogico Lara è in grado di scrollarsi di dosso un nemico, oppure in certi casi specifici può eseguire un attacco speciale sparando ripetutamente ad un avversario, facendo così “partire” una sequenza in stile “Matrix” in cui l’utente può dare il colpo di grazia all’avversario facendo fuoco al momento opportuno. Quest’ultima feature si rivela spesso determinante soprattutto contro certi boss, altrimenti troppo ostici da eliminare. Fra le novità non vanno dimenticati poi gli eventi quicktime alla Shenmue, anche se pochi ed inseriti all’interno dei filmati di intermezzo o introduttivi di alcuni elementi della trama. La raccolta e conseguente collezione di reliquie e manufatti non ha una funzione prettamente “feticistica”, ma diventa elemento necessario per l’utente che vuole godersi ogni più piccolo contenuto extra (filmati, gallerie di immagini, costumi nuovi, trucchi, etc). Per sbloccarli alla fine di ogni livello occorrerà quindi trovarli all’interno delle varie aree esplorate, e non sarà sempre facile notarli.

Tomb Raider Anniversary - Recensione
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Le rotondità di Lara

Per quanto concerne la parte tecnica, Tomb Raider si rivela all’altezza delle potenzialità della PSP. Grafica molto curata e dettagliata in rapporto all’hardware a disposizione dei grafici, con una Lara decisamente molto sexy e “tondeggiante”, non “spigolosa” grazie all’ alto numero di poligoni che la compongono, animazioni fluide e credibili che nulla hanno a che vedere ovviamente con l’originale su PSX. Il restyling completo visto insomma su PS2 è presente anche in questa versione. Ambientazioni vaste, ben caratterizzate anche se non dettagliatissime (date tuttavia un’occhiata ad esempio alle aree ambientate fra le rovine delle civiltà greche o egizie e ne rimarrete colpiti in positivo), popolate da animali di ogni genere e molto colorate. Il tutto senza doversi sorbire fastidiosi caricamenti (questi avvengono solo all’inizio di ogni “livello”) o rallentamenti di sorta. Bella anche la parte audio: colonna sonora di buona fattura, ma giustamente limitata in numero di brani ed occasioni in cui salta fuori, scelta a nostro parere azzeccatissima visto che questo è un titolo che basa tutto il suo appeal sull’esplorazione e la scoperta di oggetti, e che pertanto richiede di essere giocato solo coi rumori di sottofondo per una maggiore immedesimazione. Ed in questo senso c’è da aggiungere che si è fatto un ottimo lavoro: gorgoglii, lamenti di animali, fruscii vari, tutto è ricreato quasi alla perfezione, contribuendo a conferire maggiormente alla nostra bella avventuriera l’aria di chi si trova davvero in un angolo sperduto e solitario del mondo.

Tomb Raider Anniversary - Recensione
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Commento

Tomb Raider Anniversary su PSP è una degna conversione dell'omonimo remake per le piattaforme casalinghe. Un titolo che a conti fatti riesce pienamente nel suo intento di essere una riproposizione in salsa moderna di un "classico" del panorama videoludico mondiale, con quel "quid" in più atto a migliorarlo laddove serve. Ci troviamo di fronte al "Tomb Raider" per eccellenza, con tutti i pregi e i difetti del caso, dalle frustranti cadute per un salto mal calcolato o dai grandi livelli a volte dispersivi. Ma bello proprio per questo, perché mantiene inalterato lo spirito di una serie ancora oggi in grado di affascinare e divertire ugualmente sia i fan di Lara che i neofiti di questa saga.

    Pro:
  • C'è Lara in piena forma.
  • Missioni difficili ma divertenti.
  • Restyling tecnico ben riuscito.
    Contro:
  • Per alcuni un po' ripetitivo.
  • A volte frustrante.
  • Poche novità reali.