Il valore di un marchio come Tomb Raider non necessita di essere spiegato: a prescindere dalle sorti delle ultime produzioni con protagonista Lara Croft, il personaggio creato nel 1996 da Core Design ha ampiamente trasceso i confini del mercato videoludico per entrare a far parte dell'immaginario pop, e lo dimostrano i 600 milioni di dollari pagati da Amazon per acquisirne i diritti.
La storia di Tomb Raider su mobile è stata probabilmente meno traumatica rispetto ad altri personaggi e serie altrettanto popolari, vedi ad esempio le riedizioni dei capitoli classici e la solida interpretazione strategica di Lara Croft GO. Ora però tocca a qualcosa di diverso, nello specifico l'avventura di una Lara fumettosa e praticamente "chibi", protagonista di un single stick shooter free-to-play.
Un esperimento fallito in partenza o una piacevole sorpresa? Vi diciamo tutto nella recensione di Tomb Raider Reloaded.
Gameplay: sparami, Lara
Cosa diavolo è un single stick shooter? Si tratta di una semplificazione tutta mobile dei twin stick shooter, quegli sparatutto cioè che utilizzano entrambe le levette di un controller per muovere il personaggio da una parte, direzionarne lo sparo dall'altra. In questo caso lo stick (virtuale) è uno soltanto e serve per pilotare il movimento, ma non appena ci si ferma parte un attacco automatico verso il bersaglio più vicino.
Il rappresentante più celebre della categoria è probabilmente Survivor!.io (qui la recensione), che ha portato quel tipo di approccio agli estremi nell'ambito di una struttura survival che diventa rapidamente frenetica e complessa. Tomb Raider Reloaded non sceglie di percorrere quello stesso tragitto e preferisce invece un'azione più ragionata, con singole stanze che bisogna ripulire all'interno di sequenze man mano più lunghe e complesse.
Si gioca dunque con un solo dito, muovendo Lara all'interno di uno scenario che si sviluppa in verticale (così come il dispositivo, che va tenuto in modalità ritratto) e che viene riempito di volta in volta di animali feroci più o meno verosimili: una citazione, questa, agli episodi classici di Tomb Raider, dove la scaltra esploratrice si trovava spesso e volentieri ad affrontare anche degli enormi dinosauri. Non mancano sezioni particolarmente ostiche e boss fight, ma una soluzione twin stick sarebbe stata sicuramente più piacevole.
Superando gli stage e racimolando punti sufficienti, ci viene concesso di scegliere un potenziamento da una rosa di tre opzioni, il che rende il nostro personaggio sempre più potente ed efficace sulla singola progressione. Ci sono però tutta una serie di miglioramenti permanenti che si possono sbloccare fra una spedizione e l'altra, cambiando l'arma equipaggiata e migliorandola oppure rendendo più robusto e ricco l'equipaggiamento.
Struttura: tanta carne al fuoco e tante microtransazioni
Tomb Raider Reloaded è disponibile in due versioni su App Store e Google Play, entrambe gratuite ma con qualche differenza: la prima adotta il classico formato freemium, con l'intero set di microtransazioni; la seconda è riservata agli abbonati a Netflix e pone come unico limite il tradizionale sistema dei biglietti che si consumano a ogni tentativo, imponendo di aspettarne la ricarica laddove dovessero esaurirsi.
La struttura del gioco da questo punto di vista offre un gran numero di contenuti e una campagna che appare molto corposa, coadiuvata peraltro da eventi speciali che provano ad aggiungere un pizzico di varietà alla formula, ma al contempo lo spazio dedicato agli sbloccabili è parecchio e lo spettro delle microtransazioni aleggia sull'esperienza, sebbene nelle prime ore questo connubio non ci sia sembrato limitante.
Realizzazione tecnica: la piccola Lara
Come accennato in apertura, Tomb Raider Reloaded utilizza uno stile grafico cartoonesco, molto carino e colorato, con una Lara Croft in versione "chibi", ovverosia con le proporzioni di una bambina. Per quanto possa sembrare un po' una bestemmia, il risultato finale appare sorprendentemente simpatico e omaggia peraltro le origini della serie facendo in modo che la protagonista si produca in arrampicate e salti acrobatici al termine di ogni livello.
Per quanto concerne il design degli scenari e dei nemici la situazione è meno brillante e si pecca un po' in termini di varietà visiva, pur restando su di un livello più che discreto, mentre le musiche che accompagnano l'azione sono una vera e propria rivelazione, "avventurose" e coinvolgenti come ci si aspetterebbe forse da un'esperienza più seriosa.
Conclusioni
Tomb Raider Reloaded è una piccola ma piacevole sorpresa, un single stick shooter dall'aspetto colorato e fumettoso in cui controlliamo una Lara Croft in versione "chibi" che spara a destra e a manca nel tentativo di superare stanze sempre più piene di nemici e trappole mortali. Si sente la mancanza del secondo stick virtuale e il sistema di aggancio spesso fa un po' come gli pare, imponendoci un approccio meno spregiudicato di quel che vorremmo, ma la formula funziona più che bene e non viene pregiudicata dai meccanismi di monetizzazione presenti nella versione freemium tradizionale.
PRO
- Lara Croft in versione "chibi" è più carina di quel che pensassimo
- Campagna corposa e diversi elementi di contorno
- Il gameplay single stick shooter funziona...
CONTRO
- ...ma avremmo preferito un approccio twin stick
- Tentativi limitati dal classico sistema a biglietti
- Impianto free-to-play da valutare sul lungo periodo