È un immenso piacere condividere con voi la recensione di Visage. Trattandosi di una produzione secondaria e molto poco pubblicizzata, è altamente probabile che siate finiti qui perché incuriositi dall'immagine di copertina o perché avete già intuito di cosa si tratta. In questo secondo caso, saprete già benissimo che per spiegare il videogioco in questione siano imprescindibili due lettere, appena due lettere in effetti: PT. Sì, quel PT mostrato nel 2014 da Hideo Kojima: niente più di una piccola demo che avrebbe dovuto portare ad un horror epocale, cioè al nuovo episodio di Silent Hill; poi quel progetto finì come è finito (male). Visage nasce come citazione ed omaggio a PT, per poi prendere la sua strada con delle idee ben precise. E se amate gli horror rappresenta anche un acquisto imprescindibile: vediamo perché.
La trama: cosa accadde in quella casa?
Visage ha un protagonista di cui non conosciamo il nome, un'abitazione da esplorare della quale non conosciamo la collocazione spaziale o temporale, e soprattutto degli eventi alle spalle di cui è noto poco o nulla. Ciò che il giocatore deve sapere è mostrato nel brevissimo (ma intenso) filmato d'apertura: un uomo impugna la pistola, giustizia tre vittime che ha precedentemente sequestrato in una piccola stanza, infine si spara. Probabilmente (ma non è chiaro) togliendosi a sua volta la vita.
Comincia così la trama di Visage, e prosegue nello stesso modo: cioè a piccoli bocconi. Non aspettatevi una narrazione chiara e lineare, non è mai stata questa l'intenzione degli sviluppatori di SadSquare Studio: per capire qualcosa (e non capirete tutto, com'è del resto giusto che sia) dovrete esplorare per bene gli ambienti. E dovrete naturalmente raccogliere tutti i collezionabili: si tratta principalmente di videocassette che è possibile ascoltare con alcuni strumenti presenti in determinate stanze.
Il contesto narrativo va poi ricostruito pian piano, arrivando alla conclusione della storia. L'intera esperienza di gioco si aggira sulle quindici ore in totale, però è una cifra che dovete valutare con le dovute accortezze. Se siete particolarmente svegli e vi piace correre piuttosto che godervi l'atmosfera, potreste anche impiegare di meno; se siete negati con titoli simili e l'ansia vi mangia vivi, potreste tranquillamente metterci di più. Ma è appunto l'atmosfera una delle caratteristiche da dieci e lode della produzione: non rovinatevela per alcun motivo, a prescindere dal vostro tipo di fruizione.
Gameplay: come si gioca?
Come si gioca a Visage? Partiamo dalle definizioni, così da arrivare a spiegarlo in modo dettagliato: innanzitutto il videogioco in questione è un horror psicologico in prima persona. Questo significa che non imbraccerete un fucile per aprire il fuoco sui nemici, e che piuttosto vi ritroverete alle prese con ambienti finalizzati a suscitare in voi ansia e tensione crescente. E vi riusciranno perfettamente; anche troppo, in verità.
Il gameplay è davvero simile a quanto visto in produzioni che rientrano nella suddetta categoria. A parte il già citato ed imprescindibile PT (i momenti iniziali sono una citazione quasi "1:1" del progetto mai realizzato di Kojima) tornano subito alla memoria il primo Outlast; ancora più calzante il ricordo di Layers of Fear. Se queste produzioni a suo tempo non vi convinsero, difficilmente vi convincerà Visage; viceversa, Visage è ad entrambe nettamente superiore sotto la maggior parte degli aspetti di gioco.
Scendiamo più nel dettaglio, ma senza anticipazioni eccessive. Il giocatore si ritrova all'interno di una magione decisamente vasta: da lì in poi inizieranno i fenomeni paranormali. L'obiettivo è arrivare a capire cosa diamine stia succedendo, ma senza morire. E per riuscirci dovrete esplorare ogni singolo anfratto, ma proprio ogni anfratto, altrimenti non troverete gli oggetti chiave necessari per proseguire. Potete già aspettarvi porte chiuse, usci nell'ombra, rumore di passi dall'attico, oggetti che spariscono e ricompaiono in luoghi inattesi. Ma anche nemici: veri e propri nemici che vi metteranno in difficoltà, e di cui non vogliamo dirvi nulla. Non potrete combatterli, dunque preparatevi ad aggirarli o a nascondervi.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit
- Processore: Amd Ryzen 5 1600 - 3.2 GHz
- Scheda video: EVGA GeForce GTX 1070 con 8 GB
- Memoria: 16 GB di RAM
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 7, 8, 8.1, 10
- Processore: Intel Core i3 or AMD Ryzen 3
- Memoria: 6 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 950 or AMD Radeon R7 370
- DirectX: Versione 10
- Memoria: 10 GB di spazio disponibile
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 7, 8, 8.1, 10
- Processore: Intel Core i5 or AMD Ryzen 5
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1060 or AMD Radeon RX 480
- DirectX: Versione 12
- Memoria: 10 GB di spazio disponibile
Sanità mentale, per favore
La principale meccanica alla base di Visage è la sanità mentale. Il protagonista soffre psicologicamente nel restare troppo tempo al buio; un po' come accadrà a voi giocatori, dopo che avrete terminato il titolo. Per evitare che esca di senno, è opportuno trovare candele, accendini e lampadine con cui rimpiazzare quelle già fulminate. Questi oggetti possono essere collocati ad hoc, in modo strategico, in alcuni punti degli ambienti della magione.
Mantenere la sanità mentale a livelli ottimali è molto importante: se non presterete attenzione a questo indicatore (indicato dal simbolo di un cervello) il vostro alter ego, beh... inizierà a sperimentare degli eventi soprannaturali. Questi ultimi si verificano casualmente, e non sono gli stessi in ogni partita: dipende dallo status del protagonista. Se le cose iniziano ad andare storto, è opportuno tornare sui propri passi e racimolare un po' di materiale per fare luce, fisicamente, sull'ambiente circostante.
Visage, va detto, non fa un uso eccessivo (cioè un abuso) dei jumpscare. Qualche salto qui e là ovviamente c'è, e sarebbe strano il contrario; ma non è questo che suscita tensione mentre si gioca. Piuttosto è l'intera atmosfera, unita ad una progressione incerta e ad ambientazioni via via più inquietanti, ricchissime peraltro di dettagli, ad impreziosire il titolo di SadSquare Studio. La tensione non vi abbandonerà mai, e sarà sempre palpabile: gli effetti di un buon libro horror, di un film horror o di un videogioco horror, del resto, devono mostrarsi anche a fruizione conclusa. E dopo Visage vi accadrà di guardarvi alle spalle, se sarete soli in casa, qualche volta di troppo.
Comparto tecnico
Bisogna spendere qualche parola in più anche per il comparto tecnico di Visage, che è parso davvero notevole a chi scrive. Anche ad impostazioni grafiche medie l'avventura offre un colpo d'occhio notevole, ma se avete la possibilità di modificare i dettagli al massimo, allora rimarrete sinceramente a bocca aperta. D'accordo, parliamo pur sempre di un videogioco ambientato all'interno di una singola casa, eppure la cura per i dettagli è superiore a tutte le altre produzioni simili che abbiamo avuto la possibilità di testare negli ultimi anni.
Oggetti a schermo, superfici luminose, luci negli ambienti, persino le gradazioni delle ombre: tutto in Visage mostra in ogni momento la qualità della produzione; una qualità innegabile, che salta all'occhio, che non potrete non notare. Tecnicamente parlando, quindi, avrete tra le mani un gioiellino; questo ovviamente a fronte di piccole sbavature che è altrettanto impossibile trascurare. L'inventario, per esempio, è apparso scomodo come pochi nella vita; e per l'amore del cielo, si sarebbe potuto pensare ad un modo più intuitivo per selezionare gli oggetti da tenere in mano in un certo momento. Tra candele, accendini e quant'altro (e l'assenza, in questo singolo caso, di un tutorial specifico) c'è da diventare matti. E non solo per la storia narrata.
Conclusioni
Secondo il modestissimo parere di chi scrive, Visage è uno dei migliori horror psicologici in prima persona attualmente presenti sul mercato, nonché il migliore in assoluto degli ultimi anni. Non è possibile sapere cosa avrebbe potuto essere PT, perché il progetto non ha mai visto la luce; ma Visage riparte da PT, e fa tutto il possibile per rendergli onore. L'anima del titolo è la stessa, la tensione provata la stessa di quella dannata e rimpianta demo. La produzione di SadSquare Studio è maledettamente inquietante, angosciante, folle in alcuni momenti: vi terrà compagnia per più di una decina di ore tra corridoi senza via d'uscita, stanze dai segreti tremendi, nemici impossibili da eliminare e sempre alle vostre spalle. Il prezzo del biglietto è discreto, ma il gioco vale ogni singolo euro speso: tra l'altro, con un buon PC da gaming, avrete accesso ad un colpo d'occhio davvero incredibili. Oh, a proposito di occhi: attenzione a questa casa infestata da sinistre presenze. Potrebbero esservene alcuni in luoghi impensabili, che già vi spiano. A buon intenditor...
PRO
- Angosciante, inquietante, pauroso
- Buon mix tra esplorazione e puzzle ambientali
- Tecnicamente superbo
CONTRO
- A volte gli obiettivi non sono chiarissimi
- Gestione dell'inventario imbarazzante
- Livello di difficoltà non per tutti