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La guida di Football Manager 2014 - Come diventare bravi allenatori

Sono aperte le iscrizioni al primo corso per allenatori virtuali organizzato da Multiplayer.it!

SOLUZIONE di Claudio Magistrelli   —   19/01/2014
Football Manager 2014
Football Manager 2014
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Consigli generali

Partiamo dalle basi. Il livello di difficoltà che incontrerete nella vostra carriera di allenatore virtuale dipende in buona parte da voi e dalle vostre scelte. Non c'è un menù a tendina da cui scegliere tra facile, medio o difficile, ma una database impressionante di club con giocatori più o meno forti in rosa. Probabilmente vi diciamo una cosa ovvia, ma è meglio precisare: il lavoro di un allenatore sulla panchina di una squadra in cui abbondano milioni in cassaforte e campioni da mettere in campo è decisamente più facile rispetto a chi deve barcamenarsi tra un branco di brocchi e un mucchio di debiti sedendosi ogni domenica in panchina sui campi spelacchiati di periferia. Con questo paragone esplicito vi abbiamo già illustrato dunque due parametri su cui basare la prima, fondamentale scelta di gioco: più esplicitamente, qualità della rosa e disponibilità finanziaria del club. Tutto però dipende da un terzo elemento, finora escluso dal nostro ragionamento: la vostra ambizione. Vincere la Champion's League con un piccolo team preso dalla Serie B e condotto al trionfo avrà un altro sapore se paragonato ai successi ottenuti sulla panchina di una delle big europee.
A prescindere dal club a cui avete deciso di concedere la vostra pluriennale esperienza di allenatore da poltrona, ci sono delle regole basilari che è bene seguire per stabilire gli aspetti su cui concentrare inizialmente il vostro lavoro. Il punto di partenza è un attento esame della rosa della squadra allo scopo di stabilire se i giocatori a disposizione vi consentano di coprire ogni posizione in campo con un titolare ed almeno una riserva. Ovviamente questa considerazione deve legarsi al modulo con cui avete intenzione di mandare in campo la vostra squadra. O meglio, ai moduli. Non esistono due partite uguali nel calcio ed avere nella propria manica un paio di tattiche di riserva da sfoderare al momento giusto, o contro avversari con cui il modulo principale si è rivelato inefficace in passato, può rivelarsi una buona soluzione. In linea di massima, è buona regola non essere troppo ferrei nelle proprie convinzioni e non eccedere nei cambiamenti: concedete qualche chance ai panchinari per valutare i loro progressi e non esitate a cambiare tattica se lo ritenete necessario, ma non confondete giocatori e dirigenti abbandonando troppo di frequente i vostri punti fermi.
Tenete a mente che il mercato potrà spesso offrirvi delle opportunità con cui risolvere almeno alcuni dei vostri problemi. A volte addirittura a costo zero: ricordatevi di dare spesso un'occhiata alla lista dei giocatori svincolati o in scadenza di contratto. Non esagerate però e riflettete seriamente su ogni acquisto, sia per le sue implicazioni economiche soprattutto sul lungo periodo - il peso degli ingaggi potrebbe alla lunga soffocare le vostre finanze - sia per il possibile impatto sul morale. Un continuo ricambio di giocatori ad ogni sessione di mercato instillerà un fastidioso senso di insicurezza e precarietà nei vostri uomini che finirà per tradursi in una bassa motivazione.
A proposito del ragionamento sul lungo periodo, non mancate di prestare la giusta attenzione ai giocatori più giovani. I più talentuosi potrebbero sbocciare d'improvviso dopo una stagione in prima squadra, divenendo gioielli capaci di garantire le fortune sportive del club sul lungo periodo, o preziose pedine da sacrificare sul mercato per risistemare una condizione finanziaria dissestata.

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E fa nulla se non avete intenzione di legarvi a vita al club che state allenando al momento: un giovane divenuto una star grazie alla vostra fiducia non si dimenticherà facilmente dell'allenatore a cui deve le sue fortune.
Infine, prima di avventurarci in una disanima più tecnica, un ultimo consiglio: non abbiate paura di cambiare idea. La vostra filosofia offensiva può tranquillamente essere messa da parte nei minuti finali di una partita che vi vede in vantaggio e che dovete vincere ad ogni costo, così come l'ingresso di un paio d attaccanti aggiuntivi può aiutarvi a sbloccare una partita giocata fin a quel momento arroccati in difesa. La coerenza è importante, ma quel che conta sono i risultati.

Il primo incarico

Una volta approdati in un nuovo club è facile perdersi nella moltitudine di decisioni che il club si aspetta da voi, prima ancora di poter mettere piede sul campo d'allenamento e prendere confidenza con moduli e giocatori. Per prima cosa, non fatevi prendere dal panico. Il gioco vi sottopone automaticamente una serie d'incombenze da svolgere nei primi giorni successivi al vostro insediamento in panchina come traccia da seguire. Se temete però di perdere qualche passaggio fondamentale, abbiamo stilato per voi una lista di utili suggerimenti.
La prima dichiarazione pubblica di un allenatore riguarda gli obiettivi stagionali della propria squadra. Se state pensando che una certa spavalderia vi metterà in buona luce con dirigenti e tifosi, aspettate un attimo prima di sbandierare ai quattro venti la vostra sicura vittoria del campionato. La definizione degli obiettivi stagionali è direttamente connessa a due variabili. La prima è il budget messo a disposizione per trasferimenti e ingaggi: obiettivi altisonanti richiedono grossi nomi, e di conseguenza molti soldi. La seconda e più importante variabile invece è rappresentata dall'opinione della dirigenza in caso di fallimento, la quale ovviamente tenderà a peggiorare in proporzione allo scollamento tra quanto ottenuto sul campo e quanto previsto a inizio stagione. Siate umili dunque (umili, non catastrofisti!) e fissate obiettivi realistici. La sfortuna è sempre dietro l'angolo, ma se le cose andassero meglio del previsto potreste ottenerne solo benefici.
Il passo successivo è un incontro con i vari elementi che compongono il vostro club: dirigenti, tecnici e giocatori. Anche in questo caso è bene mostrare un po' di umiltà e recepire i consigli che vi verranno proposti, quanto meno come punto di partenza. Un colloquio introduttivo con il nuovo allenatore poi tenderà a generare entusiasmo nei giocatori, a patto ovviamente di aver fissato un obiettivo non eccessivamente basso per la loro caratura, eventualità che porterà la vostra truppa a considerarvi inopportunamente modesto e poco in sintonia con le loro ambizioni. Non commettete questo errore perché sarà dura recuperare.
A questo punto sarà arrivato il momento di iniziare ad occuparsi dell'area tecnica del club, partendo da una spartizione delle responsabilità con il vostro vice-allenatore e gli altri membri dello staff. Se siete alle prime armi è meglio limitare allo stretto indispensabile i vostri compiti, evitando di dover tenere a mente troppe incombenze - come i rinnovi contrattuali - e limitandovi a gestire la prima squadra, affidando ad altri la formazione giovanile/riserve, eventualità che comunque non vi preclude la possibilità di pescare dalla sua rosa i giocatori che riterrete idonei o necessari alla prima squadra.
Sempre parlando di responsabilità, il passo successivo è l'individuazione del giocatore che vi rappresenterà in campo, ovvero il capitano. Togliere la fascia dal braccio del giocatore che l'ha indossata negli anni precedenti è una scelta da non prendere alla leggere per l'impatto che questa può avere sulla vostra autorità agli occhi dei compagni e sul morale del giocatore privato del titolo. Più a lungo un giocatore ha rivestito il ruolo di capitano, più difficile sarà la decisione di affidare ad altri questo ruolo. Ciò non significa tuttavia che non sia possibile, ma nel caso decidiate di percorrere questa strada assicuratevi di avere dei colloqui preliminari col giocatore per spiegargli la vostra decisione prima di metterlo davanti al fatto compiuto in mezzo allo spogliatoio.
Nel frattempo avrete notato come la vostra casella email tenda a riempirsi piuttosto frequentemente. Per assicurarvi di ricevere solo le comunicazioni che vi interessano, senza doverle cercare col lanternino in un mare di lettere a cui non siete minimamente interessati, assicuratevi di fare un salto di tanto in tanto nella finestra di gestione delle comunicazioni all'interno del menù opzioni e spuntate le diverse opzioni a seconda delle questioni che più vi premono in quel momento.
Ora non manca molto al momento di indossare tuta, scarpini e giacca a vento per calcare il campo d'allenamento. Sappiamo che a questo punto siete smaniosi di prendere in mano la vostra squadra e correre verso la prima giornata di campionato, ma qualche altro minuto di riflessione in questa fase è destinato a produrre ottimi frutti in futuro. Una rete di scouting efficiente ed estesa potrebbe infatti permettervi di mettere le mani per primi, e a costi ridotti, su quel giovane talento appena sbocciato in centro Africa e sfuggito agli occhi delle big europee. Affinché ciò avvenga però dovrete studiare con la giusta attenzione la distribuzione dei vostri osservatori, ma anche investire una certa quantità di denaro perché i dirigenti validi in questa posizione e i loro viaggi in giro per il globo si riveleranno discretamente costosi. Ma sapete come dice il proverbio: chi più spende meno spende.
Adesso, davvero è solo il caso di parlare di tattiche e ruoli in vista delle prime amichevoli stagionali. Come dite, non avete amichevoli in programma? Si vede che non avete delegato questo incarico al vostro vice, perciò tocca a voi cercare qualche formazione da sfidare. Evitate avversari troppo forti per non incappare in figuracce che rischierebbero di minare il morale, ma puntate puttosto a club minori, magari di una categoria inferiore o qualche nazionale giovanile: non è da escludere che possiate imbattervi per caso in qualche giovane talentuoso da inserire nelle vostre fila.

Tattica

Le possibilità di vittoria in ciascuna partita dipendono in larga parte dalla tattica con cui deciderete di affrontarla. A di là dell'abilità tecnica dei calciatori in campo, capita di frequente di assistere a incontri in cui formazioni sulla carta inferiori riescono ad avere la meglio su avversari più blasonati attraverso una migliore organizzazione di gioco. A questo scopo è fondamentale poter fare affidamento su esperienza e versatilità. Per ciascuna partita potrete contare su una tattica principale e altre due da usare all'evenienza. L'efficacia di ciascuna tattica dipende fondamentalmente dalla confidenza dei giocatori con quel tipo di gioco: meglio la vostra squadra conosce l'insieme di movimenti e schemi che le chiedete di applicare, meglio verranno eseguiti sul campo da gioco. Ovviamente non potrete pretendere che il vostro gruppo di giocatori conosca ogni tattica presente nel vostro block notes allo stesso modo, perciò l'attenzione maggiore andrà riversata su quella principale, ma sarebbe un errore snobbare eccessivamente le altre alternative. Cercate ad ogni modo di non cambiare tattica troppo spesso se non strettamente necessario per non disorientare il vostro gruppo influendo così negativamente sulle loro prestazioni.
Ricollegandoci alla fine del paragrafo precedente, le amichevoli rappresentano un ottimo scenario in cui mettere in pratica un po' di sana e spericolata sperimentazione che non potreste permettervi nel corso delle partite ufficiali, provando a scoprire abilità inaspettate negli uomini a vostra disposizione. Un trequartista un po' avanti con gli anni ad esempio può essere trasformato in un ottimo regista in grado di dettare i tempi di gioco facendo affidamento più sulla raffinatezza del tocco che sulla portata dei polmoni. Non sempre gli esperimenti andranno a buon fine, e non è detto che un terzino di spinta abbia le doti per giocare come esterno d'attacco solo perché sa correre su e giù lungo la fascia senza apparente fatica, ma finché non proverete sul campo non saprete mai quale vostra intuizione avrebbe potuto rivelarsi vincente o meno.

Quello che finora abbiamo generalmente raccolto sotto il termine tattica si compone in realtà di diversi elementi. Il primo è la formazione, ovvero la disposizione in campo dei vostri undici giocatori tra i diversi reparti. Il gioco vi sottopone diverse formazioni prestabilite, dal classico 4-4-2 al più moderno 3-5-2 spaziando per una moltitudine di altri moduli, che tuttavia potrete comunque usare come punto di partenza variando a piacere le posizioni in campo dei singoli interpreti attraverso lo spostamento delle icone/magliette sul campo di gioco. La semplice divisione numerica dei giocatori tra difesa, centrocampo e attacco tuttavia non dice molto sul tipo di calcio che questi adotteranno in campo senza fornire loro ulteriori indicazioni. Le direttive dell'allenatore si dividono tra quelle indirizzate all'intera squadra e quelle specifiche per ciascun giocatore. A livello di gruppo dovrete dunque spiegare agli undici in campo che tipo di stile di gioco vogliate che adottino, conferendo loro più o meno libertà di iniziativa personale, ma è importante anche essere chiari circa la mentalità con cui saranno chiamati ad affrontare ciascun incontro.

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In genere un allenatore predilige una certa mentalità che tenta di inculcare al gruppo in modo che questa venga usata sempre: ci sono mister più difensivisti, altri più offensivi, o ancora quelli fissati sul contropiede. Non sono rari però i cambi in corsa: quando si deve per forza recuperare il risultato e le lancette del cronometro si avvicinano al 90°, diventa inevitabile lanciare tutti all'attacco. Scendendo più nel dettaglio poi potrete avventurarvi in direttive più complesse per spiegazioni specifiche quali il possesso palla, la fase difensiva, e così via: a questo proposito assicuratevi di non impartire indicazioni tra loro contrastanti: i giocatori non vedono di buon occhio un mister che non sa cosa vuole.

Il passo successivo è rappresentato dalle direttive individuali. Assegnate a ciascun titolare un ruolo, dopodichè istruitelo sulle sue mansioni - un terzino ad esempio può essere di spinta o di contenimento, un centrale può avere compiti di impostazione, e così via - infine mettetelo al corrente di cosa vi aspettate da lui in ciascuna situazione di gioco, a chi devono essere principalmente indirizzati i suoi passaggi, cosa fare quando è in possesso palle e quali movimenti sono previsti per lui nella vostra visione di gioco.

Al di là dell'atteggiamento generale con cui ogni incontro va preparato, ci sono poi situazioni di gioco specifiche che meritano di essere studiate con maggiore attenzione. Spesso una partita bloccata sullo 0-0 può essere inaspettatamente vinta o persa grazie agli sviluppi di un calcio da fermo. Certo, studiare le disposizioni di ciascun giocatore e stabilire quale compito assegnargli in ogni situazione può essere un lavoro faticoso e snervante, ma i risultati vi ripagheranno della fatica. Su corner o su punizione dal limite ad esempio può essere il caso di stravolgere i ruoli e mandare un difensore alto e possente al centro dell'area, lasciando che il trequartista più minuto gli lasci spazio spostandosi più lontano dalla porta. Non dimenticate di approfondire anche la fase difensiva di queste situazioni, istituendo una barriera di giocatori arcigni sulla linea mediana per evitare di farvi sorprendere da improvvisi contropiedi mentre la vostra coppia di centrali si è avventurata sotto rete. Mentre decidete a chi assegnare l'incarico di battere corner, punizioni e rigori, riflettete anche sul peso della fascia da capitano ed assicuratevi di averla assegnata al giocatore giusto studiandone personalità ed attributi mentali.

Allenamento

La principale attività di un calciatore è l'allenamento. Al di là dei 90 minuti a settimana in cui è impegnato in un match (o 180 nelle settimane in cui sono previste partite di coppa), le altre sue giornate lavorative vengono spese tra palestra e campo d'allenamento nel tentativo di migliorare le proprie prestazioni atletiche, tecniche e tattiche. Football Manager 2014 prevede tre diversi tipi di allenamento: di squadra, individuale e pre-match. Ciascuno naturalmente possiede una propria specifica importanza, per cui è il caso di trattarli singolarmente. Naturalmente, nel caso non vi sentiate portati per questo aspetto, o vi sentiate sopraffatti dai troppi compiti di cui dovete occuparvi, potete delegare interamente la questione allenamento al vostro vice e passare oltre.

L'allenamento di squadra è uno strumento moto versatile nelle mani di un tecnico saggio. Le opzioni a disposizione sono numerose e uno sguardo attento alla loro combinazione consente di avere una squadra sempre pronta, ben allenata e motivata. La varietà tuttavia deve essere l'ingrediente principale della ricetta. Il gioco prevede la possibilità di concentrare il focus su certi aspetti dell'allenamento. A seconda della vostra impostazione di gioco, concentratevi su quelli che ritenete più utili, ma evitate di trascurare gli altri, e soprattutto impostate una rotazione che porti a cambiare focus d'allenamento ogni settimana o due. È bene inoltre curare con molta cura anche la frequenza dell'allenamento. Nelle settimane in cui sono in calendario due incontri, andrebbe ridotta, per evitare di affaticare il gruppo ed abbassarne il morale, mentre nelle settimane normali andrebbe regolata in base alla condizione di forma generale, optando poi per modifiche personalizzate nel menù dell'allenamento individuale. Non siate dei generali di ferro e concedete giorni liberi alle truppe, almeno uno a settimana, oltre a quelli post partita. Nel pre-partita invece è consigliabile il ricorso all'allenamento specifico in vista del match almeno per metà giornata, concentrando gli sforzi su quegli elementi che ritenete più importanti in base all'avversario che andrete ad affrontare. Nel caso dell'allenamento di preparazione all'inizio della stagione non abbiate invece remore ad alzare l'intensità al massimo e a focalizzarvi esclusivamente sul fitness finché il gruppo non ritornerà alla forma fisica ottimale.

L'allenamento personalizzato non serve solo a gestire più nel dettaglio l'intensità - che in ogni caso andrebbe sempre tenuta al massimo a meno che il giocatore non inizi a mostrare segni di malcontento - ma anche a migliorare attributi o movimenti specifici, attività fondamentale nel caso ad esempio abbiate di recente cambiato ruolo a una vostra pedina. Vi è data ad esempio la possibilità di incentrare l'allenamento di un singolo uomo solo sulla fase difensiva, rimediando col tempo alle sue carenze in quella fase di gioco, senza così condizionare l'allenamento dell'intero gruppo. La profondità maggiore di questo tipo d'allenamento tuttavia si rinviene nell'allenamento dei movimenti di gioco più elaborati. Il vostro modulo ad esempio potrebbe basarsi su una partenza bassa dell'azione, affidata addirittura ai centrali difensivi: in questo caso potete incentrare il loro allenamento sul passaggio al compagno libero in posizione migliore oppure nel dribbling. Questo è solo un esempio. Terzini, ali, centrocampisti e attaccanti dispongono tutti di una serie di movimenti specifici per il loro ruolo su cui potete concentrarvi per plasmare il comportamento della squadra intorno alla vostra volontà.

Il Mercato

Inutile girarci intorno: l'ìaspetto più amato di Football Manager è da sempre la possibilità di imbastire trattative e portare nella propria squadra nomi altisonanti e giovani promesse. I trasferimenti sono possibili solo in due specifici momenti dell'anno, definiti come finestre di mercato, ma per realizzare un grande acquisto è spesso necessario un lavoro preparatorio. Innanzitutto bisogna individuare il vostro bersaglio. Probabilmente avrete in mente dei calciatori che amate particolarmente, e in quel caso vi basterà cercarli nel database e chiedere a un osservatore di tenerli d'occhio per capire le possibilità che il trasferimento vada in porto e la compatibilità del giocatore con la vostra squadra. In linea generale è bene fidarsi dei giudizi degli osservatori: è vero che alle volte è possibile mettere a segno un colpo bollato come impossibile da un osservatore, ma in genere ciò può avvenire solo tramite un ingente esborso economico. Se tenete alle vostre finanze dunque optate per investimenti più mirati.

Nel caso in cui tuttavia non siate alla ricerca di un nome in particolare, ma vogliate sondare il mercato per trovare giocatori potenzialmente utili avete due vie. La prima è lo scouting, ovvero l'invio di un osservatore in giro per il mondo alla ricerca di talenti che soddisfino i parametri da voi impostati, il quale selezionerà per voi i nomi più idonei e quelli con più alte probabilità di ingaggio. La seconda invece è la ricerca libera, la quale però vi restituirà solo un elenco di nomi in base al campo di ricerca, includendo dunque anche giocatori che mai vorranno giocare nel vostro team, o addirittura calciatori già nelle vostre fila. Nel caso trattiate dunque un giocatore dalla lista generale può essere una buona idea quella di chiedere un periodo di prova durante il quale dovrete organizzare un'amichevole - i giocatori in prova non possono giocare in match ufficiali - per verificare da vicino le caratteristiche del giocatore che state per ingaggiare.

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Una volta individuato il giocatore che fa al caso vostro, inizia la fase della negoziazione, che può rivelarsi lunga e snervante. In linea di massima, a meno che il giocatore non sia sulla lista dei cedibili, difficilmente riuscirete a strapparlo al club di appartenenza offrendo semplicemente il suo valore di mercato. Più alta l'importanza del giocatore per il club di apparenza, più alta dovrà essere la differenza tra il suo valore e la vostra offerta. Come sapere quanto in più offrire? Non esiste una regola ferrea. Il comportamento più saggio sarebbe quello di muoversi coi piedi di piombo, rialzando di poco la cifra offerta fino a suscitare una reazione di interessamento nell'altra società, andando poi a limare i dettagli. Ovviamente un simile comportamento è possibile solo anticipando le proprie mosse rispetto al momento di necessità. Se la vostra prima punta si rompe una gamba a ridosso della chiusura della finestra di trasferimenti però non avrete altra scelta se non offrire una cifra fuori mercato per provare a strappare un attaccante a un'altra squadra. Altra possibilità sono rappresentate dal prestito o dalla comproprietà, formula in voga soprattutto tra club italiani e sudamericani che consente a due società di spartirsi il cartellino di un atleta rimandando a un secondo momento l'acquisto completo da parte di uno dei due club.

Una volta strappato l'accordo con il club rimane un solo ostacolo: il contratto con il giocatore. Realisticamente Football Manager 2014 offre una vasta scelta di clausole da aggiungere allo stipendio base. Studiatele bene perché spesso rappresenteranno il grimaldello con cui forzare la volontà di un giocatore, ma il loro impatto sulle casse del club non sarà da sottovalutare. Un ruolo importante nelle trattative coi giocatori è ricoperto dai loro agenti. I giocatori più importanti possono contare su agenti agguerriti che proveranno a spuntare clausole particolarmente vantaggiose per i loro assistiti. Provate a tenere nota mentalmente degli agenti con cui avete concluso positivamente delle trattative in passato perché avrete probabilità più alte di portare in porto altre trattative in futuro. Se invece non amate il ruolo degli intermediari nelle trattative orientatevi sui giocatori più giovani, tra i quali è più facile trovare talenti che non sono ancora assistiti da alcuna figura professionale.

Porsi dall'altro lato del tavolo delle trattative è altrettanto complesso. Nel momento in cui decidere di mettere in vendita un giocatore, preparatevi a vedere giungere offerte inferiori al suo valore. Potete tutelarvi provando ad offrirlo in via preliminare ad alcuni club interessati prima di inserirlo pubblicamente nella lista dei cedibili, oppure inserirlo in uno scambio con un giocatore più utile alla vostra situazione. Nel caso siate costretti a liberarvi di un giocatore con buone prospettive di miglioramento, provate a strappare una qualche clausola che vi consenta dei guadagni futuri, come la possibilità di riacquisto o una percentuale sulla prossima vendita.

Gestione delle finanze

Benché il vostro focus sia spesso orientato verso la gestione tecnica del club, non bisogna trascurare troppo il lato finanziario della vostra società. Per garantire una buona salute alle casse del club, la prima iniziativa da intraprendere è il taglio degli sprechi. Alcune grandi società italiane degli ultimi anni sono un ottimo esempio di come una sciagurata gestione della propria rosa, colma di giocatori di una certa età con contratti stratosferici, possa essere la principale causa di dissesto finanziario.
Iniziate dunque osservando da vicino gli ingaggi dei giocatori a disposizione e liberatevi di quelli con uno stipendio eccessivamente oneroso in relazione alla loro utilità in campo. A questo proposito, non concedete con eccessiva noncuranza rinnovi al rialzo.

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Un giocatore con un ingaggio sproporzionato rispetto al suo valore sarà difficile da piazzare sul mercato perché difficilmente troverà un altro club disponibile a pagarlo tanto quanto voi. Certo potete sempre rescindere unilateralmente il contratto, ma questa decisione vi costerà una penale salata e non sarà ben vista dai dirigenti.
Questo ragionamento può essere esteso anche ad altre figure professionali all'interno del club, come medici, fisioterapisti e osservatori. Valutate con cura le loro prestazione e la loro utilità nell'economia del club. Licenziate quindi senza eccessivi rimorsi tutti quelli risultati inutili alla vostra analisi: non incideranno in maniera sostanziale nelle uscite mensili, ma per club di dimensioni ridotte anche piccoli passi come questi possono rivelarsi fondamentali.

Nel caso di società piccole, abituatevi a fare dei giocatori svincolati il vostro principale bacino da cui attingere per gli acquisti e non siate timidi nel richiedere incontri amichevoli con club più prestigiosi per attirare allo stadio quanti più spettatori possibile.
Al comando di una grande squadra invece non commettete l'errore di sottovalutare gli incontri di coppa. La Champion's League, soprattutto, consente di aumentare esponenzialmente i vostri introiti poiché prevede dei premi sia per ogni partita vinta, sia per la qualificazione alle fasi avanzate. Siete già qualificati e affrontate l'ultima in classifica del girone? Bene, provate a vederla come una facile opportunità di guadagnare un milione di euro da investire sul mercato, invece che una scocciatura. In Europa League i guadagni sono ridotti, è vero, ma l'accesso tra le migliori otto squadre del torneo viene ricompensato bene, motivo sufficiente per non veder gli impegni del giovedì come un intoppo lungo la cavalcata del campionato nazionale, bensì come un'opportunità di migliorare in un colpo solo sia il proprio blasone internazionale che le proprie finanze.

Allenare una nazionale

In Football Manager 2014 potreste essere chiamati ad occuparvi anche di una nazionale, scegliendo se dedicarvi solo a questo incarico oppure dividere il vostro tempo tra questa occupazione e la gestione tecnica di un club. Naturalmente a inizio carriera verrete contattati solo da piccole nazioni ai margini del panorama calcistico, il che renderà il vostro compito ancora più complicato. Cercare 26 giocatori validi in Germania o in Spagna non è poi così difficile, individuare invece i migliori centrocampisti del Burkina Faso necessita di impegno, dedizione e soprattutto tempo. Dovrete scartabellare tra le loro statistiche, compararli, individuare punti di forza e di debolezza, e organizzare quante più partite amichevoli vi sono concesse per aumentare il legame del gruppo. Senza dimenticare, ovviamente, di tenere d'occhio le giovani promesse da far entrare lentamente nel giro della nazionale maggiore. Leggendo queste righe vi sembrerà che allenare una nazionale sia più un peso che un vantaggio, ma i successi internazionali aumenteranno il vostro valore come tecnico e la considerazione di cui godrete tra le società di club, oltre a consentirvi di mettere gli occhi su piccole stelle ancora ignote ai grandi club. Certo il tempo che vi ritroverete a passare davanti allo schermo aumenterà esponenzialmente, ma nessuno ha mai detto che quello dell'allenatore sia un lavoro semplice.