Com'è ormai noto, da qualche anno a questa parte, Sony ha spostato il focus di molti PlayStation Studios sulla realizzazione di giochi live service, per cercare di avere un pacchetto di titoli che producano ricavi ricorrenti anno dopo anno. Non tutti però erano d'accordo con la svolta voluta da Jim Ryan e attualmente confermata dalla nuova dirigenza, ossia dai CEO Hideaki Nishino e Hermen Hulst. C'era però chi all'interno della compgnia non era favorevole a questa scelta.
Per la precisione stiamo parlando di Shūhei Yoshida, recentemente uscito dalla famiglia PlayStation, che in un'intervista concessa al canale YouTube Kinda Funny Games ha dichiarato che se fosse stato il capo degli studi first party di PlayStation, avrebbe opposto maggiore resistenza alla svolta live service della compagnia.
Non c'era unanimità
Yoshida ha anche fatto una battuta in merito, che sembra quasi essere una frecciata contro il suo vecchio datore di lavoro: "forse è per questo che mi hanno mandato via".
Shūhei Yoshida è un veterano dell'industria dei videogiochi. È stato presidente di SIE Worldwide Studios (che hanno preso vari nomi nel corso degli anni) dal 2008 al 2019, ma la sua carriera all'interno di Sony è molto più lunga, considerando che entrò in Sony nel 1986. Fu uno dei primi a collaborare allo sviluppo della prima PlayStation nel 1993. Parliamo di una figura molto amata che, nonostante la sua posizione, ha sempre cercato di rapportarsi nel modo più diretto possibile con la comunità di PlayStation, facendo visita a fiere e partecipando di persona ai vari eventi.
Le sue parole fanno capire che non c'era unanimità all'interno di Sony quando Ryan e i suoi hanno deciso di puntare tutto sul modello live service, riducendo gli sforzi sulle opere classiche della compagnia, ossia i giochi single player di stampo cinematografico.