Niente di nuovo...
Già dopo pochi istanti di gioco il motivo portante di questo add-on sarà chiaro e palese: avete voluto la bicicletta? Ora pedalate senza sosta e, possibilmente, date pure un’oliata agli ingranaggi del vostro fido mouse.
Bastano pochi passi oltre il ponte che ci separa dall’accampamento base che ci da il benvenuto nel gioco, per essere assaliti da interi sciami di bestie assatanate e mostri inferociti. Il tutto in un caleidoscopio di poligoni che si muovono freneticamente su schermo e rendono davvero difficile, se non impossibile, capire quello che succede e, soprattutto, quello che sta combinando il vostro personaggio principale. La palette cromatica (sempre piuttosto uniforme) e la relativa povertà poligonale dei modelli tridimensionali poi non aiuta di certo.
Insomma, se ancora non lo avevate capito, questa espansione è decisamente pensata per tutti quelli che hanno finito, rifinito e possibilmente divorato Dungeon Siege II con (l'ottimo) intento di offrire ai giocatori un livello di sfida all’altezza.
Anche questa volta quindi, gran parte (se non tutto) del successo degli scontri sarà deciso prima degli scontri stessi, grazie all'impostazione del comportamento dei nostri compagni di avventure ed alla preparazione dei diversi incantesimi automatici che, in occasione di quest’espansione, hanno visto l’aumento degli slot a disposizione fino a quattro.
anche questa volta gran parte (se non tutto) del successo degli scontri sarà deciso prima degli scontri stessi
Niente di nuovo...
Il micro-management, per quanto possibile ed aiutato dall'interfaccia di gioco, risulta quindi opzionale ed ininfluente. Allo stesso modo, anche in questo add-on, la possibilità di poter costruire armi su misura ci è sembrata meramente estetica in quanto, proprio come nel prequel, i set di armi/armature migliori e più sfiziosi sono risultati sempre e comunque quelli trovati nelle nostre pellegrinazioni lungo il mondo di gioco.
Sempre a proposito di aggiunte ed innovazioni, citiamo il ritorno – praticamente ininfluente ai fini del gameplay - dei nani come razza giocante e l’introduzione di due nuove classi: quella del blood assassin e del fist of stone. Seguendo la prima, prediligerete il combattimento unito all'uso delle magie del fuoco. Con il secondo invece, avrete in mano un vero e proprio tank da mischia e combattimento ravvicinato.
Non mancano neppure nuovi animali da portare con voi e far crescere liberamente come in una sorta di Sims Pets fantasy.
...tranne l'affitto per me.
Anche tecnicamente niente di realmente nuovo dal fronte.
Graficamente abbiamo avuto modo di apprezzare davvero minime migliorie grafiche, con l’introduzione di effetti visivi secondari, come le nuove magie (alcune davvero “rumorose”, almeno visivamente parlando), le foglie che cadono dagli alberi, la riproduzione dei diversi corsi e correnti d’acqua che – se memoria non ci inganna – adesso appaiono più curati e convincenti.
Nonostante queste aggiunte, il motore grafico che muove Broken World, adesso più che mai mostra i segni ineluttabili del tempo, offrendoci – nonostante un paio di dungeon davvero ispirati, a differenza della media offerta dal titolo - un impatto complessivo non proprio eccezionale, considerando poi che anche su sistemi non proprio da buttare (lo abbiamo testato su un processore a 3,2 GHz e GeForce 6600 GT) il gioco non sembra essere molto generoso dal punto di vista del framerate.
Per quanto riguarda l'audio invece, al di là di musiche di carattere orchestrale sempre epiche e suadenti, davvero nessuna reale novità se non – in negativo – la mancanza della traduzione dei dialoghi, localizzati solo per quanto riguarda il testo. Eppure, visto il target del titolo (già di per se ulteriormente ridotto vista la natura dell'espansione), non ce la sentiamo di criticare il distributore.
Conclusioni
Dungeon Siege II: Broken World, a fronte di un’aggiunta di contenuti e nuove funzionalità non esattamente imperdibili, sembra essere stato concepito principalmente per mettere alla prova tutti i più fedeli giocatori del prequel con una decina di ore scarse, piene zeppe di combattimenti uno più impegnativo dell'altro. Se quindi DSII non vi ha convinto appieno non sperate di cambiare idea con questa espansione.
Pro
- Più difficile del prequel
- Qualche aggiunta azzeccata (come i quattro slot automatici per gli incantesimi)
- Storia principale e side quest fiacche
- Nessuna novità eclatante
Dai, adesso possiamo dircelo: Dungeon Siege II non era finito proprio bene.
Sì certo, avevamo battuto il perfido Valdis e, già che c’eravamo pure il perfido Mago Oscuro ma tutto questo portò ad un effetto secondario non così secondario: lo scontro finale aveva praticamente raso al suolo e distrutto il continente di Aranna.
E siccome gli unici ad essere rimasti vivi da tale scontro furono proprio i componenti del nostro gruppo di eroi, i pochi sopravvissuti a tale catastrofe non sembravano molto inclini nel volerci ringraziare, additandoci anzi come causa di tutti i loro problemi. Dura la vita dell'eroe.
Dungeon Siege II: Broken World, prende inizio proprio un anno dopo quei funesti giorni, portandoci in un mondo desolato, distrutto, denso di odio e, soprattuto, con un nuovo nemico da sconfiggere. Sì, decisamente dura la vita dell'eroe.