Friday the 13th: The Game e Laser League inseriti a ottobre su PlayStation Plus, Warhammer: Vermintide 2 disponibile fin dal day one per gli abbonati a Xbox Game Pass: la gratuità come modello di business per i giochi a base multiplayer si avvicina sempre più a essere uno standard per tutte quelle produzioni che non ce la fanno a catturare l'attenzione degli utenti nel giro di qualche settimana, rischiando dunque di scomparire nel nulla.
Non è sempre un discorso di pura e semplice qualità: l'esperienza di Laser League è infatti ottima, originale e divertente, così come la formula horror killer-contro-vittime su cui si basa Friday the 13th: The Game, peraltro molto simile a quella di Dead by Daylight. Di Warhammer: Vermintide 2, poi, è quasi superfluo parlare: il concept è lo stesso di un blockbuster come Left 4 Dead, collocato però nell'affascinante ambientazione creata da Games Workshop.
La validità del prodotto non è insomma il problema, ma lo sono piuttosto gli spazi che si fanno sempre più stretti e un monopolio, quello di Fortnite, che sta mettendo tutti i competitor con le spalle al muro. Incluso PUBG, come dimostra il recente calo di interesse nei confronti del battle royale di Bluehole.
Una produzione indie in uno scenario del genere quali speranze ha di emergere? Bisogna davvero centrare il bersaglio dell'originalità e sperare che qualche streamer molto seguito si innamori del progetto, ma al contempo optare per un prezzo di vendita particolarmente ridotto, che invogli videogiocatori oramai assuefatti a sborsare qualche euro per provare un'esperienza diversa. Fattibile? Oppure no?
È successo con Rocket League, ma parliamo di un titolo davvero peculiare ed è già passato un po' di tempo. Il panorama è diverso e serve che i produttori di console si facciano carico della questione, finanziando in prima persona progetti da dare in pasto alla propria utenza in maniera gratuita e/o legata ai vari Game Pass e PlayStation Plus. Magari fin da subito, anche se la strada del salvataggio in corner ha indubbiamente il suo perché.
A ottobre vedremo ripopolarsi i server dei già citati Laser League e Friday the 13th: The Game, ma il lancio di Call of Duty: Black Ops 4, con la sua modalità battle royale Blackout, potrebbe cambiare nuovamente la situazione. A quel punto, con solo due o tre titoli a catturare la stragrande maggioranza degli utenti, il problema si ripresenterà e ci sarà bisogno di fornire qualche risposta di tipo strutturale, che non sia la solita azione di rimessa.
La strada dei giochi multiplayer gratuiti fin dal lancio, al netto di eventuali microtransazioni, è quindi la soluzione migliore? Oppure è meglio lasciare che i team indipendenti provino a sfondare col rischio di sparire nel nulla, per poi eventualmente portare i loro titoli come contenuti gratuiti legati agli abbonamenti e tentare un rilancio? Parliamone.