Si racconta che Nintendo fornisse i devkit di NES e SNES senza alcuna documentazione di supporto. Il motivo era semplice: spettava agli sviluppatori scoprire le potenzialità dell'hardware per sfruttarlo a fondo. La fase di apprendimento era più lunga, ma arrivati a conoscere davvero una certa macchina se ne poteva trarre qualcosa in più che seguendo un manuale. Se ci pensate bene, nonostante l'assurdità di questa presa di posizione a livello professionale, a livello pedagogico era un principio interessante e formativo, oltretutto in linea con una certa filosofia di vita del popolo giapponese. Del resto sfide del genere piacevano agli sviluppatori, come dimostrano alcuni racconti d'epoca, che solitamente erano persone con un'intelligenza ben al di sopra della media, cresciute assemblando kit di computer e studiando da soli programmazione.
Larian Studios si è unito al coro degli sviluppatori che considerano Google Stadia come la piattaforma più innovativa tra quelle in arrivo sul mercato. Secondo Swen Vincke, il capo dello studio, PS5 e Xbox Scarlett, ossia la next gen, offrirà più dettagli grafici e consentirà di creare simulazioni più accurate, ma in generale non offrirà niente di davvero innovativo, mentre Google Stadia rappresenterà un passo in avanti: "Credo che la questione più interessante sia vedere come cose come Google Stadia possano cambiare la situazione, perché danno agli sviluppatori qualcosa di diverso. Nei data center, queste macchine sono connesse l'una con l'altra e così si può iniziare a fare cose come il rendering elastico, mettere insieme i server per gestire la simulazione della fisica in una maniera che non è possibile con gli hardware locali. Penso che si vedranno parecchie evoluzioni in questa direzione".
Ovviamente Vincke parla come capo di una software house che ha siglato un accordo con Google per il lancio di Baldur's Gate 3 in anteprima su Google Stadia, insieme alla versione PC, ma quanto dice è difficile da contestare e va a confermare quanto detto da Atsushi Inaba, il capo di Platinum Games, qualche tempo fa: "È OK (la next gen ndr) e quello che voglio dire è che sono sicuro che le cose andranno più veloci, la grafica sarà migliore e forse saranno più facili da gestire e con meno tempi di attesa, tutte cose ottime per gli utenti. Ma è un semplice more of the same, detto molto sinceramente, rispetto alla generazione precedente. Non c'è niente di dirompente o super innovativo, se me lo chiedete".
Quello che molti leggono come astio per le console di nuova generazione da parte di alcuni sviluppatori è in realtà una semplice presa d'atto che non ha niente a che fare con i giochi o la volontà di svilupparci sopra o meno. Ciò che è trapelato finora delle console di Sony e Microsoft è una continuità completa con la generazione attuale, che magari va benissimo per gli utenti, in vario modo va bene anche per gli sviluppatori, ma tutto si può definire tranne che eccitante in termini di sfida proposta. Insomma, dire che qualcosa di già visto è già visto non può essere considerato offensivo o sminuente. Ovviamente per noi che stiamo dall'altra parte la differenza la faranno i giochi, ma vogliamo dare il diritto a chi questi giochi li fa di dire la sua? Vogliamo permettergli di essere più eccitato per qualcosa piuttosto che per qualcos'altro? O devono ridursi a fare da servi muti a dei ragazzini facilmente eccitabili che appena sentono mezza opinione contraria alla loro iniziano a sbattere i piedi e a dare in escandescenze su internet?