Tra poche ore o pochi giorni arriverà il verdetto sulla richiesta di ingiunzione preliminare da parte dell'Federal Trade Commission per bloccare temporaneamente l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, il cui esito probabilmente determinerà la riuscita della manovra, nel bene o nel male.
Come suggerito da Tom Warren di The Verge, il giudizio della giudice Jacqueline Scott Corley potrebbe arrivare oggi, più probabilmente dopo la chiusura del mercato azionario alle 22:00. O al più tardi parliamo di massimo alcuni giorni, quindi a prescindere manca ormai davvero poco.
Nello specifico la giudice deve stabilire se approvare o meno la richiesta di un'ingiunzione preliminare con cui l'FTC impedirebbe a Microsoft di finalizzare l'acquisizione fino a quando non si arriverà alla conclusione della causa legale vera e propria, che si discuterà in tribunale a partire dal 2 agosto. In realtà, come vi spiegheremo a breve a prescindere dal verdetto è molto probabile che tale diatriba legale non avrà mai luogo e che tutto in realtà verrà deciso proprio con l'approvazione o il rifiuto di questa richiesta di ingiunzione.
Cosa succede se il tribunale concede l'ingiunzione chiesta dall'FTC?
Nel caso la giudice Corley dovesse dare ragione alle accuse mosse dall'FTC e quindi approvare l'ingiunzione preliminare, Microsoft non potrà portare avanti l'acquisizione di Activision Blizzard entro il 18 luglio, ovvero la scadenza ultima accordata con la compagnia guidata da Bobby Kotick per finalizzare la manovra. In teoria ciò costringerebbe il colosso di Redmond a rinegoziare una nuova scadenza, ma all'atto pratico in uno scenario simile è più probabile che Phil Spencer e Satya Nadella rinuncino del tutto all'operazione, considerando che poi ci si dovrebbe attendere la fine del processo in programma per agosto.
La conferma arriva anche dai legali di Microsoft, che hanno dichiarato che "l'ingiunzione richiesta dall'FTC quasi certamente vanificherebbe la transazione".
La richiesta di ingiunzione d'altro canto è una mossa rischiosa da parte dell'FTC, fatta per impedire a Microsoft di concludere nei prossimi giorni l'acquisizione senza attendere il verdetto del tribunale, come suggerito anche da dei report di Mlex, ma che in realtà potrebbe ritorcersi contro l'antitrust.
E se il tribunale nega l'ingiunzione preliminare?
Infatti, qualora la giudice Corley negasse la richiesta di ingiunzione preliminare è molto probabile che Microsoft deciderà di concludere l'operazione già nei prossimi giorni facendo leva sul consenso della Commissione Europea e degli altri paesi che hanno approvato la manovra. In tal caso per l'FTC diventerebbe praticamente impossibile scogliere la fusione e quindi probabilmente rinuncerà del tutto alla causa.
A quel punto gli unici scogli sarebbero rappresentati dai pochi paesi che hanno negato o sembrerebbero intenzionati a bloccare l'acquisizione. Tra questi c'è il Canada, che tuttavia sembrerebbe aver superato la scadenza massima entro il quale può bloccare l'acquisizione, e la Nuova Zelanda che si è dimostrata preoccupata per possibili danni al mercato console e che si esprimerà definitivamente al proposito il 17 luglio 2023.
In realtà parliamo di paesi di mercati "minori" per Microsoft, laddove il vero scoglio è rappresentato dal Regno Unito, dove la CMA ha deciso di bloccare l'acquisizione di Activision Blizzard per possibili pericoli alla competitività nell'ambito del mercato emergente del cloud gaming. Il colosso di Redmond ha già fatto appello al CAT per sovvertire questa decisione, ma non sarà semplice.
In primo luogo l'antitrust britannico raramente perde gli appelli e anche quando capita, l'iter prevede che debba rivalutare nuovamente il caso e quando questo accade solitamente arriva alla stessa conclusione. Insomma, ci vorrebbe molto più tempo di quanto Microsoft sembrerebbe disposta ad aspettare e le probabilità di successo sembrerebbero risicate.
Tuttavia l'UK potrebbe non essere lo scoglio insormontabile che in molti credono. Stando alle fonti di Mlex e Bloomberg, Microsoft starebbe valutando una serie di modi per aggirare questo ostacolo e procedere dunque con l'acquisizione entro il 18 luglio 2023 nonostante tutto. Il che è anche il motivo per cui in primo luogo l'FTC ha fatto tempestivamente richiesta per un'ingiunzione preliminare, proprio per evitare questo scenario.
Non sappiamo per certo quali sono le soluzioni elaborate da Microsoft. La più drastica sarebbe quella di far uscire Activision Blizzard dal mercato britannico e far pubblicare i suoi giochi da un distributore terzo, ma si parla anche di estendere gli accordi presi con l'Unione Europea o addirittura di rischiare a chiudere l'acquisizione prima e vincere il ricorso con il CAT dopo.
In ogni caso, come abbiamo visto, il verdetto sull'ingiunzione preliminare dell'FTC che arriverà in giornata o in settimana, dovrebbe sancire definitivamente il destino dell'acquisizione di Activision Blizzard, in un modo o nell'altro. Il che significa anche che presto si tornerà a parlare un po' più di giochi e meno di aule di tribunale.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.