Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, è stata formalmente accusata dall'Unione Europea di violare il Digital Markets Act (DMA) con il suo modello pubblicitario.
Secondo la Commissione Europea, il modello "paga o acconsenti" lanciato lo scorso anno da Meta per Facebook e Instagram non rispetta l'articolo 5(2) del DMA, in quanto non offre agli utenti una terza opzione che utilizzi meno dati per il targeting degli annunci pur rimanendo gratuita.
Il modello "paga o acconsenti" non offre una vera scelta agli utenti
L'indagine ha rilevato che Meta offre agli utenti una "scelta binaria": pagare un abbonamento mensile per la versione senza pubblicità di Facebook e Instagram o acconsentire alla versione con pubblicità supportata da dati personali. La violazione del DMA, secondo l'UE, consiste nel non consentire agli utenti di optare per una versione gratuita che utilizzi meno dati personali ma sia altrimenti equivalente al servizio basato su "annunci personalizzati" e nel non permettere loro di "esercitare il diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei propri dati personali".
Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza dell'UE, ha dichiarato: "La nostra visione preliminare è che il modello pubblicitario di Meta non sia conforme al Digital Markets Act. Vogliamo dare ai cittadini la possibilità di assumere il controllo dei propri dati e scegliere un'esperienza pubblicitaria meno personalizzata".
Meta ha respinto le accuse, affermando che l'abbonamento senza pubblicità segue la direzione della Corte di giustizia europea ed è conforme al DMA. L'azienda si è detta pronta a un ulteriore dialogo costruttivo con la Commissione Europea per concludere l'indagine. La Commissione ha informato Meta delle accuse e le ha dato l'opportunità di rispondere. Se Meta sarà ritenuta colpevole al termine dell'indagine, l'UE potrebbe multarla fino al 10% del suo fatturato globale totale, che per Meta potrebbe ammontare a 13,4 miliardi di dollari sulla base dei risultati del 2023. La sanzione potrebbe aumentare fino al 20% se l'azienda dovesse continuare a violare il DMA.
Si tratta della seconda accusa di questo tipo in poche settimane, dopo quella rivolta ad Apple per le politiche dell'App Store. E voi che cosa ne pensate di questa accusa dell'UE nei confronti di Meta? Credete che il modello "paga o acconsenti" violi i vostri diritti? Condividete le vostre opinioni nei commenti!