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Starfield: ma gli androidi sognano pecore elettriche a 30 o a 60 fps?

Cerchiamo di riflettere di fronte all'ennesima discussione sul framerate, nel caso di Starfield, nata in seno all'industria dei videogiochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/06/2023
Starfield: ma gli androidi sognano pecore elettriche a 30 o a 60 fps?

Starfield a 30 fps è davvero un problema? Chissà cosa ne direbbe Sigmund Freud di queste continue discussioni sul framerate dei giochi e sull'assunzione collettiva, molto spesso anche da parte della stampa di settore, di luoghi comuni sullo sviluppo dei videogiochi che vengono trasformati in comandamenti, intorno a cui vengono costruiti discorsi basati sul nulla. Ogni volta è la stessa storia. Arrivano le nuove console e subito ci si fa l'illusione che si portino dietro degli standard automatici, come se certe caratteristiche fossero semplicemente scritte nell'hardware. Quindi ci si stupisce quando alcuni sviluppatori fanno scelte autonome che non vanno incontro alle dopatissime aspettative comuni. In realtà basterebbe guardare un attimo indietro nel tempo per scoprire che a determinate condizioni anche un Commodore 64 poteva raggiungere i 60 fps, così come li potevano raggiungere la maggior parte degli hardware da lì in poi. La chiave di tutto è "a determinate condizioni."

Starfield girerà a 30fps
Starfield girerà a 30fps

Strano che ancora non si sia compreso come per avere un framerate doppio ci sia bisogno di grossi sacrifici in termini di resa grafica, soprattutto lì dove gli stessi debbano muovere e gestire in tempo reale molti sistemi complessi contemporaneamente. PS5 e Xbox Series X ce la fanno a gestire i 60 fps? Ma certo, volendo è possibile spingerle anche fino ai 120 fps o verso l'infinito e oltre, ma stiamo parlando di numeri che non significano nulla, se non li si relaziona a cosa sono e cosa fanno i giochi.

Inoltre, ma è davvero questo il punto? Possibile che ancora non si sia capito che decidere di fare andare un gioco a 60 fps invece che a 30 non è banale come muovere uno slider? Davvero i videogiochi devono essere giudicati e discussi in base al framerate, lì dove i 30 frame al secondo sono non solo dignitosi, ma ottimi per giocare a determinati generi? Quando si sviluppa si fanno delle scelte e Bethesda ha deciso di favorire la resa grafica e i sistemi di gioco sul framerate, lì dove si è impegnata a fare un titolo che pare complessissimo e mastodontico, come al suo solito. Denigrarla per la scelta dei 30 fps appare disonesto intellettualmente, soprattutto a fronte di quanto mostrato allo Starfield Showcase.

Del resto il nostro è un settore particolare, o quantomeno deve apparire come tale a chi lo guarda dall'esterno, visto che di fronte agli enormi problemi legati allo sviluppo dei videogiochi tripla A, all'arrembare dei nuovi mercati, all'insinuarsi dei fenomeni più biechi all'interno delle comunità online, alla tossicità delle stesse e a colossi come Embracer che il mese prima acquisiscono studi in modo selvaggio e il mese dopo annunciano licenziamenti e cancellazioni di progetti per un affare non andato in porto, ribaltando in un attimo la retorica che vuole le acquisizioni come la panacea delle software house, passa il tempo a discutere dei 30 fps di un gioco come Starfield.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.