Vivo ha ufficializzato il suo ingresso nel settore della realtà mista con il lancio di Vivo Vision, il primo visore MR dell'azienda. L'annuncio è arrivato durante il Boao Forum for Asia 2025, occasione scelta anche per presentare un progetto ancora più ambizioso: il Robotics Lab, un centro di ricerca pensato per sviluppare le tecnologie chiave dell'automazione domestica e personale. Sebbene non siano state rilasciate informazioni tecniche sul visore, il design del Vivo Vision appare simile a quello del Vision Pro di Apple, con un'estetica elegante e minimale che suggerisce un posizionamento premium. Per l'azienda, si tratta di un "momento cruciale" nel percorso verso la convergenza tra realtà fisica e digitale.
Il Robotics Lab punta su IA e visione artificiale
Secondo Hu Baishan, vicepresidente esecutivo e COO di Vivo, la robotica rappresenta la "naturale evoluzione" dell'industria mobile. Con miliardi di utenti già abituati a interagire quotidianamente con dispositivi intelligenti, l'idea di creare macchine capaci di muoversi, vedere, e comprendere il mondo diventa una progressione logica. Il Robotics Lab si concentrerà su due ambiti strategici: il cervello e gli occhi dei robot. Da un lato, Vivo sfrutterà i suoi progressi nell'intelligenza artificiale e nel machine learning per fornire alle macchine capacità cognitive avanzate. Dall'altro, l'esperienza dell'azienda nell'imaging e nella computazione spaziale sarà messa al servizio della visione artificiale ad alta precisione.
L'obiettivo non è limitarsi all'industria, ma portare questi strumenti nel quotidiano: robot che possano assistere in casa, aiutare nella gestione domestica, oppure fungere da assistenti personali intelligenti. Non è solo una questione di innovazione, ma anche di accessibilità: Vivo vuole rendere la robotica consumer un elemento della vita di tutti i giorni.
La realtà mista al centro della strategia futura
Il lancio di Vivo Vision segna una tappa importante nella ridefinizione del portafoglio tecnologico dell'azienda. Dopo aver conquistato quote nel mercato smartphone, ora l'azienda guarda a un ecosistema che unisca visione, interazione e comprensione del mondo fisico. Anche senza dettagli tecnici, è chiaro che il visore si inserisce in un trend globale sempre più affollato, dove Apple, Meta, Samsung e ora anche Vivo competono per definire l'interfaccia del futuro. Il dispositivo sarà probabilmente il primo punto di contatto tra l'utente e le esperienze immersive che la robotica consumer permetterà nei prossimi anni.
Nel visore convergono le tecnologie che l'azienda sta sviluppando: IA, imaging, interfacce gestuali e tridimensionalità, ma soprattutto una visione integrata del mondo fisico e virtuale. Se sarà in grado di fornire esperienze intuitive, immersive e realmente utili, il Vivo Vision potrebbe rappresentare una svolta concreta nella penetrazione della MR nel mercato consumer asiatico.