Apex Legends sta macinando numeri a una velocità spaventosa, il risultato di una strategia molto ben pianificata da Electronic Arts: il lancio a sorpresa che ha disinnescato settimane di discussioni tossiche su microtransazioni e casse premio, la qualità di un gameplay legato fortemente all'impianto utilizzato per l'ottimo Titanfall, un mix di elementi che attingono ai migliori sparatutto competitivi e un talento limpido, quello dei ragazzi di Respawn Entertainment, nel confezionare un'esperienza in grado di unire immediatezza e spessore, accessibile a tutti ma tutt'altro che banale da padroneggiare nelle sue tante dinamiche. Sono passate meno di tre settimane dal traguardo dei 50 milioni di giocatori e dalle tante voci sul debutto della Season 1, del Battle Pass e del nuovo personaggio, Octane: ora che finalmente tutti i pezzi del puzzle risultano incastrati, ci sembrava giusto analizzarli nell'ambito di una nuova recensione di Apex Legends, incentrata stavolta sulla versione PC del gioco. Preparate mouse e tastiera o impugnate il controller se siete davvero spregiudicati, allora: è tempo di lanciarsi ancora una volta nel Canyon dei Re.
Le novità di Apex Legends
Partiamo subito dagli aggiornamenti delle ultime ore, rappresentati come detto dal debutto di Octane, dall'inizio della Season 1 e dall'uscita del Battle Pass. Tutti questi elementi sono stati oggetto nelle scorse settimane di svariati rumor e leak che ne hanno anticipato le caratteristiche, ma chiaramente toccarli con mano è stato diverso. Il nuovo personaggio, acquistabile con 950 monete Apex o 12.000 Token Leggenda esattamente come Caustic e Mirage, è un ex stuntman amatoriale, figlio annoiato di un magnate delle case farmaceutiche, che un giorno si prende un rischio di troppo e finisce per perdere le gambe. Grazie all'intervento di Lifeline, il ragazzo ottiene un paio di protesi bioniche ad alta tecnologia che lo rendono più veloce di quanto non sia mai stato.
A quel punto postare acrobazie sui social non gli basta più, e così decide di tentare la fortuna negli Apex Games con il nome di Octane, equipaggiato con un'abilità passiva che gli permette di guarire più rapidamente, un'abilità attiva che ne amplifica la rapidità di movimento grazie a uno shot di adrenalina e una Ultimate che consiste nella creazione di un trampolino in grado di proiettarlo a grandi altezze. Si tratta di caratteristiche dal consistente peso specifico nell'ambito di una strategia votata al tocca e fuggi con una tendenza verso gli appostamenti: grazie al launchpad il personaggio può raggiungere rapidamente i tetti degli edifici più alti e attendere il passaggio di altri giocatori per bersagliarli dalla distanza, magari con un equipaggiamento di precisione, e al tempo stesso sottrarsi rapidissimamente a situazioni complicate con un salto oppure fuggendo a gambe levate ricorrendo all'abilità Stim.
Intitolata Frontiera Selvaggia, la Season 1 di Apex Legends funziona alla stregua degli altri giochi in multiplayer competitivi e si basa dunque sul rilascio di oggetti unici, nello specifico una skin leggenda Frontiera Selvaggia, cinque Apex Pack e diciotto counter. Abbinata al Battle Pass, acquistabile come Octane al prezzo di 950 monete Apex ma non con i Token Leggenda, dunque unicamente utilizzando la valuta pregiata, permette di sfruttare due sistemi di progressione paralleli, uno generale e uno legato appunto al pass, per l'ottenimento di oltre cento oggetti fra skin, banner, intro, finisher e altro ancora. Come già saprete, l'acquisto di 1000 Monete Apex costa 9,99 euro e non è necessario comprare il Battle Pass per partecipare alla Season 1, sebbene le ricompense in questo caso siano limitate al solo set iniziale.
Gameplay e struttura
Rispetto ai tempi della recensione di Apex Legends in versione console, il battle royale di Respawn Entertainment è stato protagonista di un'evoluzione che ricade nella normale amministrazione per questa tipologia di prodotti: gli sviluppatori hanno effettuato un bilanciamento di alcuni aspetti e di alcune armi, risolto dei glitch e introdotto nuovo equipaggiamento. La differenza più grande rispetto agli esordi sta però nell'abilità media dei giocatori, cresciuta esponenzialmente: se in principio era difficile trovare dei mostri in grado di ammazzarvi con una semplice occhiataccia, oggi come oggi il livello si è alzato in maniera considerevole ed è dunque diventato molto più complicato arrivare alle fasi finali del match, anche e soprattutto senza una squadra che vi supporti in maniera decente.
Giocare da soli perché magari i vostri compagni si allontanano per i fatti loro equivale a un probabilissimo game over, visto che ritrovarsi di fronte a un gruppo di nemici difficilmente può avere un esito diverso dall'atterramento e dall'eliminazione. È dunque di vitale importanza costruire delle alleanze, organizzarsi con gli amici e preparare delle spedizioni con un minimo di strategia e di attenzione alla selezione dei personaggi, giocando d'attesa laddove possibile perché il totale dei partecipanti venga naturalmente scremato e approfittando dell'eventuale superiorità numerica per avere ragione anche degli utenti più forti. Al di là di questo, le dinamiche non sono cambiate ma c'è senz'altro una maggiore consapevolezza della mappa e delle sue peculiarità.
Nello specifico, si conoscono meglio le zone dove è meglio non farsi cogliere alla sprovvista (fondamentalmente le aree aperte, prive di ripari dietro cui appostarsi in caso di scontri a fuoco) e le tante sfaccettature che impreziosiscono lo scenario, come ad esempio le zipline e le navi di trasporto che stazionano al di sopra dell'ambientazione. Il gunplay si conferma solido, con un buon bilanciamento per quanto concerne precisione e potenza delle armi, nonché un time-to-kill che aumenta con la crescita del personaggio, attraverso l'ottenimento di corazzature di livello superiore. È inutile dire che su PC l'uso di mouse e tastiera rappresenta un requisito fondamentale per poter essere competitivi, specie negli scambi dalla distanza, dove la rapidità e la precisione del puntatore la fanno da padrone. Tuttavia ripiegare sul controller nel caso di un setup da salotto, con il computer collegato al televisore in stile console, non preclude automaticamente la vittoria nei singoli duelli, in particolare quelli che si giocano negli spazi ristretti con un fucile a pompa.
La versione PC
Essendo strettamente legato al motore e agli asset di Titanfall 2, è chiaro come Apex Legends sia un battle royale molto diverso da Fortnite, più complesso ed esigente dal punto di vista visivo. Detto questo, come da previsioni la versione PC è in assoluto la migliore sul fronte puramente tecnico e consente di spingere risoluzione ed effettistica a livelli inediti rispetto a quanto disponibile su PlayStation 4 Pro e Xbox One X. I modelli potenziati delle console Sony e Microsoft offrono infatti performance molto solide, con 60 frame al secondo rocciosi e incrollabili, ma per ottenere tale risultato devono scendere a compromessi per quanto concerne la definizione.
Nella fattispecie, entrambe le piattaforme utilizzano l'espediente della risoluzione dinamica per viaggiare su valori massimi di 1440p ma scendendo spesso e volentieri a numeri più bassi, generalmente 1080p o addirittura 900p secondo quanto stabilito dall'analisi di Digital Foundry. Su PC, con un hardware adeguato, la situazione è chiaramente diversa: sulla configurazione di prova è stato possibile optare per i 1440p fissi a 60 frame al secondo con tutti gli effetti al massimo oppure selezionare l'output a 2160p attivando la risoluzione dinamica con lo stesso target di fotogrammi. Questa specifica opzione ci è sembrata funzionare molto meglio rispetto al lancio e produce risultati di tutto rispetto, andando spesso a lavorare in un range probabilmente a metà strada fra le due risoluzioni e restituendo dunque una nitidezza inedita e una fluidità impeccabile, senza però rinunciare alla qualità dell'immagine.
Volendo regolare di fino i vari aspetti per scalare l'esperienza in presenza di una componentistica meno performante, il gioco offre svariate possibilità fra sincronia verticale, supersampling adattivo, quantità di memoria da assegnare allo streaming delle texture, filtro texture, qualità dell'occlusione ambientale e dell'antialiasing, qualità delle varie ombre, illuminazione volumetrica, dettagli dei modelli poligonali, segni d'impatto e ragdoll. Insomma, c'è davvero tanta carne al fuoco ma non aspettatevi di far girare Apex Legends su di un notebook pensato per altri scopi: abbiamo provato a utilizzare il gioco su di un Matebook X ma anche ai valori minimi risultava troppo scattoso per poter essere fruito dignitosamente. Poco da dire sul comparto sonoro, valido ma essenziale e dunque del tutto funzionale all'azione: le musiche hanno personalità da vendere, gli effetti risultano corposi al punto giusto e le voci dei personaggi appaiono indovinate e ben riconoscibili.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 6600K @ 4,2 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i3 6300, AMD FX 4350
- Scheda video: NVIDIA GeForce GT 640, AMD Radeon HD 7730
- Memoria: 6 GB di RAM
- Hard disk: 22 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 3570K
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970, AMD Radeon R9 290
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 22 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Conclusioni
A circa un mese e mezzo dal lancio, Apex Legends continua a crescere dal punto di vista del pubblico e dei contenuti, grazie alla provvidenziale partenza della Season 1 e alle tantissime ricompense legate al Battle Pass; nonché all'esordio del nuovo personaggio, Octane, che aggiunge ulteriore varietà a un roster già piuttosto solido e convincente, ma che deve ancora crescere sul fronte dei numeri. Il gameplay del gioco è stato rifinito laddove necessario e presenta al momento un buon equilibrio, in concomitanza con un esponenziale aumento di giocatori esperti che rendono l'organizzazione del team e la collaborazione con i compagni un fattore non più procrastinabile e anzi fondamentale per poter combinare qualcosa durante le partite. La versione PC si conferma la migliore del lotto, in grado di reggere risoluzioni superiori mettendo in campo un'effettistica generalmente più sofisticata rispetto alle console, ma consentendo al contempo di scalare l'esperienza per le configurazioni meno spinte.
PRO
- Personaggi ben caratterizzati, ottima la new entry
- Gameplay solido e immediato ma non banale
- Versione PC tecnicamente superiore
CONTRO
- Mappa con asset già visti, un po' generici
- Una sola modalità disponibile al momento
- Il roster deve ancora crescere in termini numerici