Vi avevamo lasciato meno di un mese fa con le nostre lunghissime e dettagliate prime impressioni legate a ROG Ally, il nuovissimo prodotto di ASUS che tenta in tutti i modi di infilarsi e primeggiare in quella "nicchia" di mercato che Steam Deck ha praticamente definito, pur non avendola creata. Stiamo parlando di un PC di dimensioni estremamente ridotte, completo di controlli e schermo; un handheld per usare il termine più corretto, che qualcuno potrebbe quasi considerare una sorta di console portatile in stile Nintendo Switch ma che, di fondo, rimane un personal computer basato su Windows 11. Con tutti gli annessi e connessi.
Nelle settimane intercorse tra la nostra prova e questa recensione si è parlato tantissimo della partnership tra ASUS e AMD che ha permesso di avere sul mercato questo device, così come del nuovo ed esclusivo system on chip Z1 e Z1 Extreme che rappresenta il cuore pulsante della macchina e che si basa sull'APU 7040U, nome in codice Phoenix, lo stesso processore con annessa GPU che troveremo su un mare di laptop e altre portatili che arriveranno presto sul mercato.
Anche per questo motivo abbiamo scelto di essere più rapidi del solito nell'analizzare hardware e design di ROG Ally, rimandandovi al nostro precedente articolo per avere molti dettagli in merito, così da dare più spazio possibile nella recensione alla reale esperienza d'uso, alle performance e al più personale contatto reale con questo prodotto davvero affascinante.
Ne approfittiamo poi per ricordarvi che Ally arriverà sul mercato a partire dal 12 giugno al prezzo di 799€ e sarà quindi nostra premura tornare ad aggiornare questa recensione in prossimità della sua effettiva disponibilità.
E ora seguiteci perché c'è molto di cui parlare.
Caratteristiche tecniche
Di ROG Ally esistono 2 versioni: quella che abbiamo concretamente recensito e che può essere considerata il modello di punta e un'edizione con prestazioni inferiori e un prezzo sensibilmente più basso che però, al momento, nessuno ha ancora visto o provato. Entrambe montano la stessa famiglia di system on chip anche se con specifiche molto differenti. La "nostra" ROG Ally è potenziata dallo Z1 Extreme, ovvero un 8 core 16 thread basato sull'architettura Ryzen Zen 4 per quanto riguarda il processore centrale e Radeon RDNA 3 con 12 compute unit sbloccate per quello che concerne la componente video, capaci di erogare 8,6 TeraFLOPS a pieno carico e con un range di consumi che può variare da un minimo di 9 Watt a un massimo di 53 Watt. Il tutto prodotto con un processo a 4 nanometri.
Le frequenze di lavoro ufficiali non sono note, ma dai nostri benchmark risulta che la CPU è in grado di raggiungere i 5.1 GHz teorici di picco ma lavora a 3,3 GHz sostenibili, mentre la GPU può raggiungere un massimo di 2.7 GHz di clock.
La RAM montata è di tipo LPDDR5 a 6400 MHz per un totale di 16 GB distribuiti su 2 banchi da 8 GB e lo storage è un SSD da 512 GB di tipo PCIe 4.0 che raggiunge i 4300 MB/s in lettura ed i 1800 MB/s in scrittura stando ai nostri test. È comunque sempre possibile espandere lo spazio a disposizione dell'utente sfruttando il lettore di MicroSD presente nello chassis.
Sul fronte della connettività troviamo tutto l'essenziale: mini jack per cuffie e auricolari, una porta USB-C 3.2 con supporto alla DisplayPort 1.4 essenziale per caricare il dispositivo ma anche capace di trasportare il flusso video e dati per qualsiasi dock esterno o anche per collegare immediatamente il device a un monitor o TV esterni. È presente anche l'attacco proprietario XG che permette di utilizzare il piccolo case esterno XG Mobile prodotto da ASUS e che ospita una NVIDIA GeForce RTX 4090 con tanto di alimentazione e porte I/O aggiuntive, nel caso in cui si voglia trasformare ROG Ally in un vero e proprio desktop. Si tratta di una soluzione estrema che costa, da sola, 1999€.
Troviamo poi WiFi 6E e Bluetooth 5.2 a completare il corredo.
Infine c'è la questione batteria: ROG Ally monta una cella da 40 Wh, la stessa identica capienza di Steam Deck, ma all'interno della confezione è presente un caricabatterie da 65 Watt capace di offrire un'eccellente carica rapida anche durante l'uso massiccio del device che, vi ricordiamo, può toccare fino ai 53 Watt di consumo. Parleremo più avanti e nel dettaglio della questione autonomia ma, in questo contesto, vi possiamo già confermare che per caricare interamente il device, sono richiesti circa 50 minuti.
Scheda tecnica ASUS ROG Ally con Z1 Extreme
- System on Chip: AMD Ryzen Z1 Extreme con 8 core e 16 Thread @5.1 GHz, architettura Zen 4 e TDP 9 - 30 Watt
- GPU: Architettura RDNA 3 con 4 GB di RAM, 12 compute unit e 8.6 TeraFLOPS @2.7 GHz
- Display:
- 7 pollici IPS touch a 10 punti
- Risoluzione Full HD (1920 x 1080)
- Refresh rate 120 Hz
- Luminosità 500 nits
- Copertura colore sRGB del 100%
- FreeSync Premium e copertura Gorilla Glass Victus con rivestimento DXC
- Memoria: 16 GB LPDDR5 @6400 MHz
- Storage: 512 GB M.2 NVMe PCIe 4.0 + Slot Micro SD 4.0 UHS-2
- Audio: 2x altoparlanti da 1 Watt con smart amp, Dolby Atmos e Cancellazione del rumore con IA
- Connettività: WiFi 6E (802.11ax) + Bluetooth v5.2
- Porte:
- 1x USB Type-C 3.2 Gen2 con supporto alimentazione e DisplayPort 1.4
- 1x ROG XG Mobile
- 1x mini jack da 3.5 mm
- Batteria: 40 Wh con caricatore da 65 Watt
- Dimensioni: 28,44 x 11,11 x 2,12 cm
- Peso: 608g
- Prezzo: 799€
- Uscita: 12 giugno 2023
Design
ASUS ROG Ally è davvero un piccolo gioiello in termini di design ed estetica. Lo diciamo fin dall'inizio di questo paragrafo dedicato all'aspetto esteriore della macchina su cui è veramente molto difficile muovere delle critiche. Il PC si presenta con un'unica colorazione bianca ed è completamente in plastica con una serie di trame e texture utilizzate in tutto il rivestimento, estremamente piacevoli al tatto e completamente prive della capacità di trattenere impronte e ditate. Le zone laterali sono inclinate e bombate per consentire una presa molto agevole e salda, mentre tutta la parte posteriore presenta scanalature e griglie capaci di restituire sia un tocco di carattere che di gestire la ventilazione e il flusso d'aria. Non mancano poi una serie di piccoli dettagli che denotano la grande attenzione al particolare che ASUS ha riversato in questo prodotto durante la sua fase di progettazione: il logo ROG in bassorilievo sulla parte destra e quello leggermente trasparente sotto lo schermo, gli inserti in alluminio agli angoli e lungo la striscia che divide in 2 parti la zona posteriore, la zigrinatura più dettagliata e sporgente dei grilletti e dei dorsali oltre che delle due corna e così via.
Inoltre, cosa fondamentale, Ally è decisamente più piccola di Steam Deck (ma non di Ayaneo 2), essendo 2 cm meno larga e 1 cm meno spessa dell'hardware di Valve, ma soprattutto è sensibilmente più leggera di questa e persino di Ayaneo 2 grazie ai suoi 608 grammi. Tenerla in mano, anche molto a lungo, non affatica e più in generale si tratta di un oggetto capace di restituire un ottimo colpo d'occhio.
Sul fronte degli input troviamo 2 analogici con allineamento asimmetrico con 2 anelli LED RGB configurabili, una croce digitale tradizionale, 4 pulsanti frontali con il layout di Xbox e un click molto corposo, 2 dorsali, 2 grilletti e 2 tasti aggiuntivi posteriori che possono fungere da macro rapide per alcune funzioni di sistema in combinazione con la croce digitale, oppure possono essere configurati e utilizzati nei titoli per avere due controlli addizionali. Inoltre sono presenti 4 tasti speciali: i classici menu e funzione più 2 tasti proprietari ROG che permettono di richiamare al volo una sovrimpressione per le funzionalità rapide e l'applicazione Armoury Crate.
Troviamo infine i tasti per il volume sulla parte superiore dello chassis e il pulsante per l'accensione che incorpora anche il sensore per il riconoscimento delle impronte compatibile con Windows Hello per sbloccare Windows 11 senza inserire PIN o password.
Display
Un altro elemento con cui ROG Ally segna un importante distacco rispetto a Steam Deck è sul fronte del display. Diciamolo subito per evitare qualsiasi fraintendimento: il nuovo device di ASUS non utilizza la tecnologia OLED, molto probabilmente per una questione di costi, ma si presenta comunque con un eccellente compromesso, probabilmente il massimo che si poteva ottenere con queste dimensioni e mantenendo un cartellino del prezzo accettabile.
Troviamo infatti un pannello da 7 pollici, di tipo IPS touch, con risoluzione 1080p e refresh rate 120 Hz. Il fattore di forma è 16:9 mentre il tempo di risposta è di 7 millisecondi. Volendo quindi proseguire con il confronto generale con l'handheld di Valve e Ayaneo 2, ROG Ally è quello che si posiziona sul gradino più alto del podio anche in termini di pure specifiche.
Lasciando completamente da parte il Deck che tra risoluzione, refresh e luminosità è sicuramente il fanalino di coda, lo stesso confronto con Ayaneo è totalmente a favore del prodotto di ASUS: i 120 Hz sono davvero una manna dal cielo, ma è soprattutto la luminosità a stupire con i 500 nits toccati da Ally che, specie in situazioni in cui c'è poca luce ambientale, tipo nella camera da letto di notte, sono persino troppi e costringono a tenere lo schermo al di sotto della sua luminosità media. Tra l'altro qui abbiamo anche la copertura colore sRGB del 100%. Manca il supporto all'HDR.
Volendo evidenziare un paio di elementi che non ci hanno pienamente convinto, non possiamo fare a meno di far notare come Ally percorra la stessa strada battuta dal Deck proponendo delle cornici particolarmente ampie su tutti e 4 i bordi del display, una scelta stilistica (e probabilmente legata all'hardware) che continua a piacerci molto poco, mentre sul fronte del rivestimento, non tutti potrebbero apprezzare la scelta di offrire un materiale lucido invece che opaco. Il pannello del device di ASUS è infatti coperto da Gorilla Glass Victus con un rivestimento con processo DXC che permette di tenere a bada riflessi e rifrazioni senza però attutire la luminosità e la resa dei colori.
Se quindi è facile apprezzare la durezza del vetro e soprattutto la grande resistenza ai graffi garantita dal Gorilla Glass, allo stesso tempo bisogna tenere a mente che Ally riflette parecchio in condizioni di forte luce ambientale. Non solo all'aperto ma anche in ambienti d'ufficio non è semplicissimo trovare l'orientamento migliore per non vedere costantemente bagliori e lampi generati dalle fonti di illuminazione che ci circondano.
Prestazioni: benchmark sintetici
Prima di entrare nel vivo dei nostri test è assolutamente fondamentale spiegare nel dettaglio il funzionamento di ROG Ally per quello che concerne i suoi preset energetici. L'handheld di ASUS permette di selezionare 3 differenti modalità di utilizzo che gestiscono l'effettivo consumo energetico della macchina limitando o meno l'assorbimento del system on chip. Troviamo quindi una modalità silenziosa che blocca il SoC a 9 watt con un massimo di 17 watt di assorbimento totale, una modalità prestazioni, che è quella che abbiamo usato come riferimento, che limita la macchina a 15 watt per il SoC e 25 Watt generali e infine il preset Turbo che punta ai 25 Watt per lo Z1 Extreme e 35 Watt per l'intero device.
Come se questo non bastasse è sempre possibile impostare manualmente il wattaggio attraverso uno specifico preset lavorando in modo estremamente granulare sui singoli valori energetici e, quando Ally è sotto carica, si sblocca una sorta di super Turbo che elimina qualsiasi forma di limitazione consentendo al TGP di arrivare al suo massimo teorico di assorbimento: 53 Watt.
Come di consueto, per avere una prima valutazione sulla potenza della macchina, ci siamo lanciati in tutta una serie di test sintetici, sfruttando a fondo 3DMark e PCMark così da avere un riferimento rapido sulle prestazioni di ROG Ally e dandoci la possibilità di effettuare un buon confronto con Ayaneo 2 che, vi ricordiamo, è basata sul SoC di AMD 6800U, in pratica l'antenato dello Z1 Extreme montato sulla macchina ASUS che altro non è che una versione potenziata del 7840U.
Come è possibile notare dai grafici, le prestazioni di ROG Ally sono semplicemente eccellenti. Purtroppo non è possibile fare un confronto diretto con Steam Deck perché a causa di SteamOS non c'è supporto a questi benchmark sintetici, ma siamo tutti ben consapevoli della potenza di elaborazione della macchina di Valve e siamo convinti che in questo contesto sia sufficiente effettuare il confronto con Ayaneo 2 per rendersi conto di come l'handheld ASUS sia, di fatto, il nuovo punto di riferimento prestazionale per tutto quello che concerne il gaming PC in mobilità. In questo ambito è fondamentale anche far notare che durante i test, Ally non è mai riuscita a mantenere i consumi al di sotto dei limiti imposti dai preset con l'unica eccezione della modalità silenziosa, arrivando a consumare sempre tra i 2 e i 5 Watt in più rispetto al valore teorico di 25 e 35 Watt rispettivamente per i preset prestazioni e turbo.
Ciononostante la macchina ha evidenziato una certa mancanza di coerenza nei risultati degli stress test con loop da 10 e 20 cicli, non riuscendo mai a mantenere il frame rate all'interno del 97% di range a causa di evidenti thermal throttling che portano ad avere una costante diminuzione di prestazioni a partire dai 4-5 minuti di loop.
Chiaramente stiamo parlando di benchmark sintetici che spesso non hanno effettive ripercussioni sull'uso reale del device (ed è effettivamente così anche con ROG Ally) e nel caso della macchina ASUS c'è l'aggravante di driver e ottimizzazioni estremamente parziali considerato che il prodotto deve concretamente ancora arrivare sul mercato. Più sorprendenti invece i risultati di PCMark che, a parità di consumi, sembrano far svettare le performance di Ayaneo. Anche in questo caso ci sentiamo abbastanza fiduciosi nel considerare questi risultati solamente momentanei, in attesa che Ally sia più matura sul fronte dei driver e del supporto.
Prestazioni: videogiochi
Chiaramente se siamo su Multiplayer.it e se abbiamo tra le mani ROG Ally è in primis per parlare di videogiochi e sia i freddi numeri che trovate più in basso, sia il nostro concreto utilizzo del device dimostrano con vigore come la macchina ASUS sia, ad oggi, il PC handheld più potente sul mercato. È però essenziale fare una serie di distinguo molto importanti per mettere nella giusta posizione una serie di proclami marketing fatti da ASUS e AMD durante l'annuncio dello Z1.
Prendendo in considerazione le modalità prestazioni e turbo è ovvio che Ally giochi completamente un altro campionato rispetto a Steam Deck e al suo TDP che non può praticamente mai superare i 15 Watt e i risultati numerici rispettano alla perfezione le nostre aspettative. Su questo fronte è sicuramente molto più interessante vedere il confronto con la modalità a 22 Watt di Ayaneo 2 che è poi quella di riferimento per il gaming. E qui è molto facile notare come Ally sia sempre e costantemente al di sopra delle performance del device cinese a fronte di consumi estremamente similari. Se poi infiliamo nel mucchio anche il preset turbo, la distanza si amplia ulteriormente anche senza tenere conto dello sblocco garantito dal collegamento elettrico che aumenta la forbice di un ulteriore 5-10%. Il discorso cambia completamente nel momento in cui si tira in ballo la modalità silenziosa di Ally, quella con il più basso consumo energetico, e la si mette a confronto con Steam Deck, con la premura di abbassare a 720p la risoluzione di rendering. I risultati sono davvero impietosi per il device di ASUS ed evidenziano quello che è, di fatto, il suo principale problema: la curva delle prestazioni nel momento in cui si vogliono limitare al massimo i consumi. I numeri parlano chiaro e, nella migliore delle ipotesi, Ally raggiunge il 50% delle prestazioni dell'handheld di Valve, molto spesso restituendo valori che sono anche più bassi della metà degli FPS raggiunti dal Deck.
Questo fatto ci obbliga a formulare due differenti ipotesi. O i proclami di AMD e ASUS in merito all'efficienza dello Z1 sono puramente teorici (e clamorosamente influenzati da scelte di marketing) oppure c'è ancora un enorme margine di ottimizzazione delle effettive curve di consumo del nuovo SoC che richiedono parecchio tempo e ci faranno vedere dei valori effettivamente allineati con gli annunci, soltanto nei prossimi mesi. Se ricordate bene infatti, si parlava del 50% di prestazioni in più rispetto al chip custom montato sullo Steam Deck a parità di consumi, ma la realtà è esattamente all'opposto. Il risultato concreto è che l'Ally che ci siamo ritrovati tra le mani è quasi inutilizzabile in modalità silenziosa se non per una manciata di attività desktop, per i titoli indie e le visual novel che, effettivamente, hanno delle richieste energetiche talmente basse da poter essere giocati in tutta tranquillità con il SoC limitato al massimo. A titolo puramente informativo, dobbiamo segnalare che ASUS ha specificato nelle sue note tecniche di favorire il limitatore di FPS integrato nel software per tenere a bada i consumi, invece di agire sul wattaggio del SoC ma, purtroppo, durante la nostra fase di testing questa opzione non ha praticamente mai funzionato probabilmente a causa dei driver ancora provvisori.
Autonomia
La questione dei consumi energetici utili a far girare al meglio ROG Ally ha evidenti conseguenze sulla questione dell'autonomia, da sempre un elemento cardine dei PC handheld nonché il problema principale di queste macchine. E purtroppo su questo fronte il prodotto ASUS non fa nulla per invertire la tendenza.
Abbiamo effettuato quanti più test possibile nel breve tempo a nostra disposizione per costruire una simulazione di uso reale della macchina e i numeri non ci hanno fatto saltare di gioia.
ROG Ally ha un'autonomia che resta intorno all'ora in modalità turbo, mentre con il preset prestazioni, quello più bilanciato per l'uso in mobilità, si arriva intorno all'ora e mezza di media con risultati di pochissimo superiori a quelli di Ayaneo 2 e sensibilmente inferiori a quelli di Steam Deck. D'altra parte però bisogna evidenziare che la macchina ASUS gira in risoluzione 1080p e con un frame rate costantemente al di sopra degli altri 2 portatili presi in considerazione in tutti i nostri test, quindi lo scotto da pagare va comunque proporzionato all'effettivo utilizzo che ne farà ogni acquirente.
Ci teniamo anche a far notare come, puntando agli indie e quindi appoggiandoci alla modalità silenziosa, l'autonomia superi agilmente le 3 ore, con punte di 4 ore, risultando quindi molto allineata ai valori raccolti nel tempo con Steam Deck. Ma d'altra parte avendo la stessa capienza di batteria, questo non ci sorprende.
Rumorosità e temperature
Come già spiegato abbondantemente nel nostro precedente articolo, ROG Ally segue completamente un'altra strada rispetto ai suoi concorrenti puntando su un sistema di dissipazione estremamente avanzato, frutto dell'esperienza che ASUS ha maturato sia con i suoi laptop che con il ROG Phone.
Tra le mani ci siamo ritrovati quindi una macchina equipaggiata con 2 ventole decentrate che risucchiano aria dalle griglie posteriori e la sparano fuori sfruttando le generose aperture superiori. C'è poi un sistema di camere di vapore direttamente a contatto con il SoC e realizzato in modo tale da non essere influenzato dalla gravità, ovvero dall'effettivo posizionamento della macchina nello spazio, un problema connaturato al ciclo di vaporizzazione e liquefazione del liquido contenuto nelle camere di vapore. Sia che si tenga ROG Ally in verticale, sia che la si utilizzi in orizzontale sottosopra, magari distesi a letto, le performance di dissipazione rimangono identiche.
Alla prova dei fatti, il device raggiunge temperature intorno ai 50° in modalità silenziosa, tra i 60 e i 65° quando impostata in prestazioni e tra i 75 e gli 80° in turbo. Mentre è in carica i valori salgono di un paio di gradi con l'unica eccezione della modalità turbo che, sbloccando i valori massimi del SoC, arriva anche a 85-87°.
Dobbiamo dire che, rispetto a uno Steam Deck, si percepisce l'aumento di calore durante le sessioni di utilizzo più lunghe, questo perché le dita tendono a essere in contatto con la parte centrale meno spessa della macchina. Non si ha mai una vera sensazione di fastidio o di calore eccessivo, ma non possiamo neanche far finta di nulla.
Spendiamo invece solo buone parole in merito alla rumorosità: la macchina è davvero molto silenziosa con 25 decibel massimi raggiunti in modalità prestazioni, ma la situazione cambia sensibilmente quando si utilizza il preset turbo, magari con collegamento alla corrente elettrica. In questo caso Ally ha spesso le ventole che girano al massimo del loro potenziale generando 30-32 decibel di rumore che sono ben percepibili soprattutto quando non si è in ambienti rumorosi pur non diventando mai fastidiosi o sibilanti.
Esperienza d'uso
E arriviamo alle nostre considerazioni più generali.
Innanzitutto ci sentiamo di elogiare per l'ennesima volta quella che è l'ergonomia di ROG Ally: la sua piacevolezza d'uso è indubbia e in termini di dimensioni e peso, ma anche di stabilità della presa, non ha rivali ed è diventata molto rapidamente il nostro nuovo punto di riferimento per quello che concerne il gioco in mobilità. Manteniamo sospeso il nostro giudizio esclusivamente sui tasti posteriori che, anche in questo caso, non ci hanno soddisfatto pienamente un po' a causa del loro posizionamento e un po' per il click. Probabilmente permettere anche la pressione "dall'alto" avrebbe aiutato.
Siamo poi certi che ci sarà un lungo dibattito in merito al display non OLED, ma davvero facciamo fatica a non essere soddisfatti del compromesso generato da un IPS con una così alta luminosità a fronte di dimensioni così contenute e, nell'uso reale, a patto di non essere costantemente all'aperto sotto al sole, i nits sono più che sufficienti.
ROG Ally, lo ricordiamo ancora una volta, percorre una strada leggermente differente da quella di Steam Deck ponendosi sulla stessa, identica corsia di Ayaneo o GPD Win o tutti gli altri device similari a questi ultimi. Si tratta cioè di un PC da gaming di dimensioni molto compatte e con tutto il necessario per essere utilizzato in mobilità già montato sullo chassis, ovvero schermo e controlli. L'unica, sostanziale differenza con Steam Deck è il sistema operativo visto che il prodotto ASUS, come gli altri concorrenti cinesi menzionati, si basa su Windows 11. Lo stesso che trovate montato sui PC fissi o sui laptop presenti sul mercato. Il prodotto Valve è invece basato su SteamOS, ovvero su un sistema operativo proprietario su base Linux.
Questo comporta due esperienze d'uso sensibilmente differenti: su Ally potete installare facilmente ogni cosa vi trovate ad installare su un PC: qualsiasi launcher di giochi, qualsiasi applicativo, qualsiasi emulatore. Semplicemente non ci sono limitazioni e, se vi comprate anche un dock o un hub USB, potete utilizzarlo come fosse un PC barebone da collegare a mouse, tastiera e monitor esterno visto che le sue prestazioni sono anche molto elevate. Chiaramente c'è un rovescio della medaglia ed è proprio quel Windows 11 che permette di avere tutti questi benefici: il sistema operativo Microsoft, ormai è sempre più evidente, non è certo stato progettato per un'esperienza portatile, da tablet, con un display di dimensioni così ridotte e barcamenarsi tra scrittine e iconcine da intercettare con le dita o muovendo con poca precisione gli analogici per spostare il puntatore è la cosa meno user friendly che vi possa capitare nella vostra vita.
Senza contare poi l'attuale stato dei driver e del software di ROG Ally che è, purtroppo, in una situazione estremamente acerba a voler usare un eufemismo e che dovrà necessariamente essere tenuta sotto controllo nelle prossime settimane e subito dopo l'arrivo del device sul mercato. Tra feature che non funzionano, una generale instabilità di Armoury Crate e prestazioni ancora non allineate con i proclami, in più di un'occasione abbiamo pensato che ASUS abbia corso un po' troppo nel voler lanciare così presto il suo handheld. Se quindi apprezziamo sulla carta la presenza di un software che funge anche da centro di controllo della macchina, è chiaro che ci vorrà un po' di tempo per avere la migliore versione possibile del Crate che già da tempo troviamo sui laptop ASUS e sul ROG Phone.
Da questo punto di vista è chiaro che Steam Deck sia completamente su un altro piano considerato che l'anno e mezzo di vita e la presenza di un sistema operativo molto meglio ottimizzato in funzione dell'hardware, ci restituiscono oggi un'esperienza d'uso più piacevole e pulita, per quanto ancora traballante sotto alcuni punti di vista e comunque molto più limitata.
A quanto appena detto si aggiunge l'effettiva situazione d'uso della macchina che appartiene ai gusti e alle necessità personali di ognuno. Se la vostra esigenza è quella di avere tra le mani un device molto comodo, piacevole al tatto, leggero e il cui utilizzo primario è casalingo o sempre in prossimità di una presa elettrica, allora potete salutare Ayaneo e compagnia cantante, perché questo è il dispositivo da avere. Tra l'altro con tutte le garanzie del caso per quello che concerne l'assistenza e il supporto di lungo periodo visto che dietro c'è ASUS.
Tuttavia se siete soliti utilizzare un device di questo tipo soprattutto in mobilità e quindi avete sempre guardato con interesse Steam Deck o Nintendo Switch in funzione della loro autonomia, allora ROG Ally potrebbe non fare al caso vostro visto e considerato che la sua durata con batteria non raggiunge alcun primato e, anzi, in molte condizioni d'uso, è nettamente inferiore al concorrente di Valve in primis per un problema di ottimizzazione e per le pessime performance di Windows 11 soprattutto per quello che concerne lo standby e le routine persistenti in idle.
Vuoi saperne di più sui prodotti ASUS ROG? Dai un'occhiata alla nostra pagina dedicata con news, recensioni e video!
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
Davvero mai come in questo caso abbiamo faticato a esprimere un giudizio complessivo su ROG Ally. L'handheld di ASUS ha tutte quelle classiche sbavature tipiche di un nuovo hardware che si affaccia sul mercato: problemi di driver, di ottimizzazione, di software, di pulizia generale, tuttavia si presenta come un prodotto che dal punto di vista fisico è eccellente con tutta una serie di scelte di design che rendono la sua ergonomia davvero piacevole in ogni situazione. È però fondamentale farsi una domanda prima di procedere eventualmente con l'acquisto: quanto è cruciale l'uso in mobilità? Ovvero quanto è importante l'autonomia in un prodotto del genere? Se per voi non conta nulla perché magari immaginate di utilizzare Ally in casa, in ufficio o praticamente ovunque ci sia una presa elettrica, allora non c'è un concorrente all'altezza del device di ASUS e questo è sicuramente l'acquisto migliore. Ma se invece avete necessità di un prodotto davvero portatile da usare in giro, beh allora forse ancora oggi Steam Deck rimane l'acquisto più consigliato perché se pure comincia a essere stretto in termini di performance, sul fronte dell'autonomia e dell'ottimizzazione non ha rivali e non si può trascurare il fatto che costi la metà di Ally.
PRO
- Bella da vedere e comoda da utilizzare
- Dal punto di vista delle pure performance non ha rivali
- Windows 11 permette di installare qualsiasi cosa e di usare facilmente Ally come desktop replacement
CONTRO
- Sul fronte dell'autonomia ci aspettavamo molto di più
- La situazione dei driver e del software proprietario è problematica
- Non siamo pienamente convinti dei tasti posteriori