La Gamescom è una delle ultime fiere di videogiochi rimaste e uno dei pochi spazi dove l'industria può mostrare le sue idee e i suoi progetti più folli. Questo vuol dire che c'è anche spazio per la creatività e l'annuncio di una "semplice" remaster può rapidamente trasformarsi in uno dei trailer più strani (e apprezzati) della Opening Night Live, la conferenza di apertura.
È stato dato anche molto spazio, in particolare durante il Future Game Show, a videogiochi emergenti, indipendenti, con team di sviluppo ridotti e idee particolari. Qui sono state raggiunte vette di follia, inquietudine e, dobbiamo dirlo, imbarazzo, altissime, motivo per cui abbiamo diviso questa lista in campioni del trash, giochi confusi che ci hanno lasciato perplessi e titoli che, in una parola, sono stati un grosso carico di cringe.
Il trash, quello bello
Come sempre, è meglio iniziare dai pezzi da 90, e il trailer insieme più folle e divertente di questa Gamescom è stato quello dell'edizione remaster del primo Goat Simulator, una riedizione pensata per festeggiare i 10 anni del titolo. Direttamente dal cuore del penitenziario dei cash grab (dove vengono rinchiusi i colpevoli di aver munto i videogiocatori con prodotti pensati solo per fare soldi), dove sono rinchiuse le skin per World of Warcraft, l'ennesima versione di Skyrim, un'altra aggiunta per GTA e il ventesimo Assassin's Creed pieno di bug, ecco che vediamo la capra del primo, iconico, Goat Simulator. Questo gioco, in arrivo nel 2024, conterrà "molte funzionalità intenzionali che sicuramente non sono bug e i DLC preferiti dai fan, tutto in un unico pacchetto", hanno detto gli sviluppatori. L'ironia non è passata inosservata e le molte citazioni del trailer hanno strappato un sorriso a tutti gli spettatori della Opening Night Live.
Il secondo titolo a meritare un posto in questa categoria è Squirrel With a Gun, un gioco il cui nome (Scoiattolo con la Pistola) dice tutto quello che c'è da sapere, ma il cui trailer ha messo in mostra tutto il suo potenziale. Narrato come fosse un film d'azione vintage, il trailer cita in modo magistrale Essi Vedono modificando la sua iconica frase in "sono qui per mangiare noccioline e sparare, e indovinate un po'? Ho finito le noccioline". Subito dopo la citazione, inizia una sequenza piena di sparatorie, esplosioni ed enigmi, tutti da risolvere nei panni di uno scoiattolo. Per non farsi mancare nulla, poi, gli sviluppatori hanno anche citato Scrat dell'Era Glaciale, così da completare il circolo dei roditori pazzi.
La nostalgia anni '80 sta per cedere passo ai revival anni '90. Il trailer del gioco di carte digitale Dimensionals, infatti, prende a modello le pubblicità dei giochi dei Power Rangers per spiegare le meccaniche delle carte, degli eroi e dei combattimenti che saranno al centro di questo nuovo roguelike.
L'ultimo campione del trash che ci sentiamo di dover citare, è Croak, la risposta alla domanda: e se unissimo lo stile grafico di Cuphead a quello narrativo di Rick e Morty? Nei panni di un principe ranocchio, infatti, dovrete barattare, combattere e soprattutto saltare (e rimbalzare?) da una piattaforma all'altra per rompere una maledizione, il tutto interagendo con i cattivi e gli alleati più strambi, con uno stile grafico anni '30 e le personalità assurde da space opera.
Confusione e ancora confusione
Subito dopo lo stupore e la follia apprezzabili sono arrivati la confusione e la perplessità di alcuni titoli la cui direzione non è proprio chiarissima. Il primo che abbiamo incontrato è stato King of Meat, un ibrido tra dungeon crawler e Fall Guys. L'idea sembra carina, ma la messa in pratica, guardando le immagini, non è proprio chiarissima. Gli utenti creano dei dungeon che alternano sezioni di hack and slash a momenti di platforming molti simili a quelli di Fall Guys. Non sappiamo se sarà free to play, cosa si ottiene se si vince, se c'è della progressione o perché dovremmo dare attenzione a questo piuttosto che a un altro dei tre simil-Fall Guys che sono stati presentati a questa conferenza.
Nella categoria dedicata alla confusione troviamo anche Will: Follow the Light, quello che dovrebbe essere un titolo introspettivo ed enigmatico ma che, per aumentare la tensione del suo trailer, mette il protagonista su una barca nella nebbia, poi un montacarichi e infine una scogliera, il tutto con una voce non proprio umana a fare da sottofondo. Per non farsi mancare nulla ci sono anche una corsa su slitta trainata dai cani e il crollo di un pezzo di un edificio. Non è dato sapere altro e raramente ci è capitato di ricevere altre sensazioni oltre alla confusione da uno di questi trailer.
Chiude questa sezione un titolo che non solo lascia perplessi chi guarda la sua anticipazione ma non sembra convincere appieno nemmeno i suoi sviluppatori: Phantom Line. Questo vuole essere un survival "senza elementi survival", uno sparatutto "dal sapore tattico" e un horror che sia anche un simulatore immersivo. Il sottofondo di questo frullato di generi è l'amore degli autori per i creepypasta, gli spazi liminali (come le backroom) e le spaccature spazio temporali. Il gameplay mostrato è quello di uno sparatutto che vorrebbe avere armi realistiche ed essere davvero tattico, il risultato però è molto più arcade e splatter, e invece di essere orientato a "creare un horror psicologico che sul mercato ancora non c'è" come dicono gli sviluppatori, lascia lo spettatore decisamente perplesso. Sul finire delle spiegazioni, poi, scopriamo che il gioco è un open world, può supportare la cooperativa fino a quattro giocatori o essere giocato in solitaria, ma con un corpo alternativo in cui trasferire la propria coscienza in combattimento.
Il cringe totale
Il cringe è definito dall'accademia della Crusca come "l'imbarazzo e il disagio da chi osserva scene e comportamenti altrui" e descrive perfettamente come ci siamo sentiti guardando i trailer che abbiamo selezionato per quest'ultima categoria. Il primo è Squid Game: Unleashed, gioco su licenza che arriverà su Netflix con una grafica non proprio eccezionale, oltre alle solite premesse che il colosso dello streaming sta mungendo da anni e un gameplay che è la versione meno rifinita, spigolosa e mortale di quello di Fall Guys. In altre parole una produzione che non sembra offrire nulla di nuovo o di speciale che non sia il marchio della serie TV.
Un titolo che dalle premesse dovrebbe avere qualcosa da dire, ma che nella pratica risulta ben poco convincente è SPINE, un picchiaduro gun-fu. Oltre ad avere una dimenticabilissima protagonista, questo titolo vorrebbe riprodurre in forma videoludica i combattimenti di John Wick, ma finisce per sembrare la sua parodia: movimenti macchinosi, ripetitivi e completamente privi del fascino del materiale che li ha ispirati hanno reso questo trailer difficile da guardare.
La corona di re del cringe di questa Gamescom, però, la conquista Dfuse, uno sparatutto tattico che sembra, in tutto e per tutto, la versione discount di Counter Strike. Dalle armi alle mappe fino alla modalità di gioco (Armare e disinnescare una bomba), questo titolo sembra una brutta copia del gioco Valve con l'unica differenza che vediamo il protagonista piazzare diversi tipi di bombe. La grafica è davvero rudimentale anche se si tratta di un'alpha e il gunplay non sembra neanche lontanamente preciso come il genere richiede. L'unica sensazione che Dfuse riesce a trasmettere è quella di una brutta copia e l'unica reazione possibile a questo trailer, soprattutto da parte di chi mastica il genere, è far cadere la faccia tra le mani scuotendo la testa.