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Winter Burrow, abbiamo giocato al survival con protagonista un topolino

La creatura di Pine Creek Games potrebbe rivelarsi un survival leggermente diverso dal solito, ma esclusivamente per una questione di stile e ritmo.

PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   12/09/2024
Il topolino protagonista di Winter Burrow a pochi passi dalla sua tana

Non tutti i giochi sono adatti per essere presentati in una fiera come la Gamescom. I ritmi serrati con cui si avvicendano gli appuntamenti, la calca, la fretta con cui in certi casi ci si congeda, vuoi per il ritardo accumulato sulla tabella di marcia, vuoi perché lo sviluppatore ha una fila da rispettare, tutte eventualità nemiche e contrapposte a quello che, a volte, dovrebbe essere il giusto approccio ad un gioco a cui serve tempo e calma per essere apprezzato e capito come si deve. Winter Burrow fa certamente parte di questo gruppo di produzioni, titoli le cui peculiarità si palesano solo progressivamente, il cui perno non va ricercato principalmente nel gameplay, quanto nella filosofia, nel messaggio, nel tipo di esperienza che intessono a poco a poco.

In una saletta all'interno dello stand di Microsoft, abbiamo avuto la possibilità di giocarlo per quindici minuti contati. Un lasso di tempo sufficiente per apprezzarne alcune evidenti qualità, ma fin troppo limitato per farci un'idea più precisa su di un gameplay che, al momento, sembra estremamente derivativo e poco originale.

Torno a vivere in campagna

Partiamo dall'obiettivo dichiarato degli sviluppatori. Winter Burrow aspira a superare uno dei più grandi paradossi del mondo dei videogiochi. Nello specifico, intende configurarsi come un survival cozy. Vuole tramutare uno dei generi più ansiogeni mai partoriti dalle menti dei game designer di ogni tempo e costruirne attorno un'esperienza rilassante, quando non dai toni e ritmi pacati. Le premesse, tuttavia, sembrano vagamente confutare la visione e l'intento dei ragazzi che compongono Pine Creek Games.

Nei panni di un topolino dalla faccia sveglia e dagli umili abiti cuciti su misura, scoprirete a malincuore che ciò che un tempo chiamavate casa si è tramutata in una tana abbandonata da tempo. Il piccolo rifugio è al buio, i mobili si sono rotti quasi tutti e si muore dal freddo. Fuori dalla porta, infatti, domina un paesaggio coperto di neve, segno inconfutabile di uno degli inverni più rigidi degli ultimi anni. Non certo la situazione migliore a cui far ritorno, dopo un'assenza piuttosto prolungata nel tempo.

In questo clima poco accogliente, non c'è nemmeno nessuno a dare il benvenuto al protagonista. Anche la zia con cui aveva mantenuto i contatti è misteriosamente scomparsa, gettando il nostro nel panico, visibilmente preoccupato per le sorti dell'amata parente.

Lo scenario di Winter Burrow, da quello che abbiamo visto, è costantemente immerso nella neve
Lo scenario di Winter Burrow, da quello che abbiamo visto, è costantemente immerso nella neve

Non bastassero le sconfortanti premesse a frizionare con quel clima distensivo che la produzione vorrebbe innescare, in termini di gameplay ci si scontra sin da subito con un elemento che rende ogni escursione al di fuori della casa del topolino lievemente angosciante. Vestito di pochi stracci, infatti, il nostro può resistere solo un paio di minuti al gelido inverno che abbraccia i dintorni della sua tana.

In queste condizioni, dunque, dovrete iniziare la raccolta di materie prime utili per costruire un'accetta, per riparare il tavolo di lavoro, per consentirvi di cucire, raccolti sufficienti steli, un giaccone, pantaloni pesanti, un berretto per tenere in caldo la testa.

I menù di Winter Burrow sono deliziosi a livello estetico, ma non proprio chiarissimi
I menù di Winter Burrow sono deliziosi a livello estetico, ma non proprio chiarissimi

I primi dieci minuti di Winter Burrow sono passati così, similmente a quanto accadrebbe in un qualsiasi survival appena avviatosi, facendo costantemente spola verso la propria casa, così da prevenire l'assideramento del protagonista. Oltre al freddo, bisogna naturalmente tenere sott'occhio la barra della fame e quella relativa alla stanchezza, che si prosciuga fino a quando non concederemo un sonnellino al topo.

Oltre al gelo, c’è altro?

In questa fase iniziale, insomma, non ci sono state sorprese di sorta, sebbene il ricercato stile grafico, in cui tratto e colori danno vita scenari densi di dettagli e animazioni in un vago e piacevole stop motion, ha effettivamente allietato il nostro tempo passato in compagnia di Winter Burrow. Negli scenari, in cui l'artificiale rappresenta una rarità, sfruttata dagli animali autoctoni per ricavarne delle abitazioni per esempio, abbiamo riconosciuto lontani richiami a Winnie the Pooh e a La Collina dei Conigli. Esteticamente spiccano anche i menù, simili a pagine di un libro finemente illustrato, sebbene spesso non fosse chiaro in che modo potessimo interagirci. Soprattutto quando era richiesto di cambiare gli abiti del topo, abbiamo dovuto procedere per tentativi, prima di capire la corretta sequenza di tasti da premere per compiere un'azione di per sé estremamente comune.

I primi minuti di Winter Burrow sono interamente occupati dalla raccolta delle prime risorse
I primi minuti di Winter Burrow sono interamente occupati dalla raccolta delle prime risorse

Finalmente più liberi dall'incombenza del gelo estremo, negli ultimi cinque minuti rimastici abbiamo avuto modo di esplorare più tranquillamente i dintorni della tana. Ci siamo imbattuti in un cane bisognoso di un caritatevole rifocillamento di cibo, in antipatici insetti che andavano colpiti con un bastone per essere scacciati, in un altro topolino desideroso di fare affari con noi, in un ponte che andava ricostruito per consentirci di raggiungere la casa della sopracitata zia del protagonista.

L'idea che ci siamo fatti, insomma, è che le cose da fare, le attività più o meno alternative a quella che si configurerà come la missione principale, i cui obiettivi sono segnalati in un menù anch'esso al momento non particolarmente chiaro, ce ne saranno diverse.

Ancora non sappiamo se prima o poi esploreremo ambientazioni più calde
Ancora non sappiamo se prima o poi esploreremo ambientazioni più calde

Difficile, tuttavia, farsi un'idea più precisa di quanto potrà e vorrà offrire Winter Burrow, almeno per il momento. Costruito il ponte, difatti, abbiamo raggiunto la dimora della partente, certificandone la misteriosa sparizione. Con un paio di minuti d'anticipo rispetto al tempo limite concessoci, si è così conclusa la demo del gioco.

Non è facile valutare le effettive potenzialità di Winter Burrow. I soli quindici minuti di demo concessici non rappresentano le condizioni ideali per scoprire le qualità di un survival la cui unica cifra distintiva vuole essere il clima rilassato e rilassante che intende proiettare sull'utente. Le stesse premesse narrative, inoltre, così come la costante presenza del gelo mortale, andavano in totale controtendenza con l'idea di un prodotto che vuole mettere a proprio agio il videogiocatore. Sulle prime, difatti, abbiamo dovuto impegnarci e non poco per raccogliere le risorse necessarie, monitorando costantemente l'indicatore relativo al freddo del piccolo topolino. L'anima cozy, insomma, deve ancora confermarsi e non basta il pur piacevolissimo e rasserenante, quello sì, comparto estetico e sonoro, ambiti in cui gli sviluppatori stanno sicuramente andando nella direzione giusta, se si escludono i menù non troppo chiari, per quanto piacevoli da vedere. Winter Burrow non spicca per originalità al momento. Né ha messo in primo piano la qualità che potrebbe effettivamente distinguerlo da tanti congeneri simili: la sua volontà di proporre un survival, comunque rilassante, eventualmente adatto ad un pubblico variegato. Ci auguriamo di avere l'occasione di riprovare Winter Burrow prima della sua uscita fissata per un non meglio specificato giorno del 2025. Vogliamo credere che le qualità del gioco vadano anche oltre alle sue sbandierate ambizioni cozy e a un art design intrigante.

CERTEZZE

  • Artisticamente ispirato
  • Le basi su cui poggia il genere sono ben riprodotte

DUBBI

  • Sembra mancare originalità nel gameplay
  • Le ambizioni cozy non sembrano trovare conferma nel gameplay
  • Menù inutilmente complicati da navigare