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Meta AI ha un'app ufficiale: ecco l'intelligenza artificiale personale che fa anche da social network

Meta presenta "Meta AI", una nuova app che va oltre il chatbot integrando generazione immagini e social, ma l'Unione Europea, e quindi anche l'Italia, sono al momento escluse.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   30/04/2025
L'app Meta AI

L'intelligenza artificiale di Meta, dopo aver permeato le sue piattaforme social più diffuse come Instagram, Facebook, Messenger e WhatsApp, compie un passo significativo verso l'autonomia con la presentazione dell'app "Meta AI". Presentata ufficialmente durante l'evento LlamaCon, questa nuova applicazione rappresenta la prima implementazione indipendente dell'assistente vocale basato sull'architettura del modello Llama 4.

Tuttavia, definire "Meta AI" semplicemente come un chatbot risulterebbe riduttivo, data la sua natura poliedrica. Andiamo a vedere perché.

A cosa serve l'app Meta AI

L'applicazione Meta Ai integra funzionalità avanzate che spaziano dalla generazione e modifica di immagini a una modalità conversazionale con voce sintetica "full-duplex". Questa peculiarità permette agli utenti di interrompere l'IA mentre sta fornendo una risposta, rendendo l'interazione più fluida e naturale, simile a una conversazione umana. A completare il quadro, troviamo "Discover", un inedito feed social che offre uno spaccato in tempo reale su come gli altri utenti interagiscono con l'intelligenza artificiale, creando una dinamica di community attorno all'utilizzo dell'app.

L'obiettivo dichiarato di Meta con "Meta AI" è ambizioso: plasmare un'intelligenza artificiale realmente personale, capace di evolvere e adattarsi in base alle preferenze e alle abitudini di ciascun utente. Un elemento chiave di questa personalizzazione risiede nella capacità dell'IA di sfruttare, laddove consentito, le informazioni già raccolte attraverso l'ecosistema social del gruppo. Negli Stati Uniti e in Canada, ad esempio, l'intelligenza artificiale ha la facoltà di personalizzare le proprie risposte attingendo a dati provenienti da Facebook e Instagram. Questa base informativa può essere ulteriormente arricchita da input diretti forniti dagli utenti, consentendo all'assistente virtuale di costruire un profilo utente sempre più dettagliato e di offrire interazioni contestualmente rilevanti e personalizzate.

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Contrariamente a quanto avviene oltreoceano, il lancio di "Meta AI" in Europa si presenta, come spesso accade per le novità tecnologiche che implicano la gestione di dati personali, con una marcata cautela, sfociando in una completa assenza di disponibilità iniziale. Nonostante l'applicazione possa comparire negli store digitali europei, le funzionalità descritte, che fanno leva sull'integrazione con i dati social, non sono al momento accessibili agli utenti dell'Unione Europea. Questa differenziazione geografica evidenzia le complessità legate alle normative sulla privacy e alla gestione dei dati che spesso accompagnano l'introduzione di servizi basati sull'intelligenza artificiale nel contesto europeo.

Nei mercati in cui "Meta AI" è stata lanciata va poi a sostituire la precedente companion app "View", destinata agli occhiali Ray-Ban Meta. Tale integrazione assume una rilevanza particolare in vista della nuova generazione di occhiali smart con display, la cui uscita è prevista per il mese di ottobre e il cui prezzo stimato potrebbe superare i 1000 dollari.

E voi che cosa ne pensate? Usereste un'IA così "invasiva"? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.