L'acquisizione di Activision può davvero cambiare gli equilibri fra PlayStation e Xbox? A quanto pare Sony è convinta di sì, e i documenti emersi a causa del grave leak che ha colpito Insomniac Games confermano come la strenua opposizione esercitata dalla casa giapponese fosse dovuta appunto a questi timori.
Sony teme Microsoft, dunque, ma è davvero possibile che la fusione appena finalizzata garantisca alla casa di Redmond vantaggi tali da rovesciare una situazione che, stando alle parole dello stesso Phil Spencer, sembrava ormai irrecuperabile?
Ne abbiamo parlato spesso: grazie al fatto di essere arrivata sul mercato con un anno di anticipo, a un prezzo accessibile, a una line-up eccellente e a un hardware su cui era facile sviluppare, Xbox 360 era riuscita a costruire un margine sostanziale rispetto a PS3.
Questo, per assurdo, nonostante le ben note problematiche tecniche (vi ricordate il red ring of death, sì?) che affliggevano una percentuale fra il 23% e addirittura il 54% delle console vendute, e che sono costate miliardi di dollari a Microsoft in assistenza tecnica a domicilio.
Dopodiché qualcosa è cambiato, Xbox ha smesso di investire sul proprio futuro lato software mentre Sony ha fatto l'esatto contrario, sfornando proprietà intellettuali di grandissimo valore che hanno consentito a PlayStation 3 di effettuare il clamoroso sorpasso verso la fine del suo ciclo vitale.
L'impegno della casa giapponese non ha ovviamente smesso di dare i propri frutti nella generazione di PS4, anzi a quel punto la macchina dei PlayStation Studios era ormai ben oliata e perfettamente funzionante. Inoltre la console al lancio costava meno di Xbox One, affossata da una serie di strategie assolutamente fallimentari pensate da Don Mattrick.
L'ultima generazione
Come sappiamo, l'arrivo di Phil Spencer ha cambiato lo scenario e le prospettive, sebbene il concetto di libreria digitale introdotto nella scorsa generazione abbia stabilito le basi per un sostanziale vantaggio di PlayStation che vediamo ancora oggi nei numeri di PS5 e Xbox Series X|S.
Spencer ha capito che agli Xbox Game Studios serviva acquisire team di sviluppo di talento per ovviare ai mancati investimenti degli anni scorsi, e così ha portato avanti una campagna acquisti di proporzioni spaventose, impiegando una risorsa che a Microsoft di certo non manca: il denaro.
Activision Blizzard, comprata per quasi 70 miliardi di dollari, rappresenta l'ultima e più clamorosa operazione della gestione Spencer. Dentro il pacchetto ci sono infatti numerosi studi affermati e proprietà intellettuali di grandissimo valore.
Da Call of Duty a Warcraft, da Diablo a Overwatch, da Crash Bandicoot a Spyro, le armi di cui Xbox può ora disporre sono molteplici e tutte dannatamente pesanti, dunque comprendiamo senz'altro le preoccupazioni di Sony.
L'incubo di Jim Ryan si concretizzerà davvero? Per scoprirlo dovremo attendere il prossimo anno e vedere se e come si sposteranno gli equilibri, a maggior ragione nel caso in cui l'attuale focus sui live service vada a compromettere la ben nota capacità dei PlayStation Studios di sfornare titoli single player capaci di vendere decine di milioni di copie.
Voi che ne pensate? Parliamone.