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Sony non ha obbligato nessuno studio a sviluppare live service, dice Shuhei Yoshida

Nel corso di un'intervista, l'ex presidente dei Sony Worldwide Studios ha detto che la casa giapponese non ha obbligato nessuno studio a sviluppare live service: le cose sono andate diversamente.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   19/02/2025
Shuhei Yoshida

Nel corso di un'intervista, Shuhei Yoshida, ex presidente dei Worldwide Studios, ha detto che Sony non ha obbligato nessuno studio a sviluppare live service, e che molto probabilmente si è trattato di decisioni prese di comune accordo.

"Stando alla mia esperienza, quando gli studi vedono che l'azienda lavora a una grande iniziativa, capiscono che cavalcarla può offrire loro maggiori possibilità di ottenere l'approvazione e il supporto per un progetto," ha spiegato Yoshida.

"Dunque non è che (l'attuale capo dei PlayStation Studios, Hermen Hulst) stia dicendo ai team che devono realizzare giochi live service: si tratta molto probabilmente di una decisione reciproca, presa di comune accordo."

Quando gli è stato fatto notare che molti dei live service che Sony aveva in cantiere sono stati cancellati, Yoshida non ha voluto commentare i singoli progetti, bensì si è limitato a dire che è stato un peccato.

Una strategia che non ha funzionato

Al di là delle considerazioni di Shuhei Yoshida, qualche tempo fa l'ex director di Days Gone ha detto che a suo avviso Bend Studio è stato costretto da Sony a lavorare al live service cancellato, e che dunque la questione non sia sempre frutto di un comune accordo: magari a fronte di un rifiuto il team avrebbe potuto rischiare la chiusura.

In generale, la strategia adottata da Sony non sembra aver funzionato, se consideriamo che l'elenco dei live service cancellati finora da Sony è davvero impressionante e che Concord potrebbe essere il motivo per cui l'azienda sta accantonando diversi progetti, evidentemente non più convinta della bontà di questo approccio.