Xenon Racer ci catapulta in un 2030 in cui le vetture su quattro ruote stanno per essere abbandonate in favore di veicoli capaci di volare, ma i più grandi produttori del mondo vogliono onorare la tradizione della gomma con un'ultima, grande competizione aperta solo ai piloti più veloci. Il nuovo titolo del team italiano 3DClouds non è dunque un racer futuristico in stile WipEout come qualcuno magari immaginava, bensì qualcosa di diverso, molto più simile in realtà all'esperienza arcade offerta alcuni anni fa dai sequel del classico Out Run, nella fattispecie OutRun 2 e OutRun Online Arcade. Parliamo infatti di un gioco il cui modello di guida si basa quasi esclusivamente sulle derapate, da attivare in ogni singola curva tramite un tocco del freno a mano e da mantenere fino a chiudere il tornante a tutta velocità, lasciando eventualmente partire il boost accumulato per ottenere ulteriore spunto rispetto agli avversari. Xenon Racer è disponibile con un'open beta gratuita su Steam che consente a tutti di provare il titolo prima del lancio ufficiale, fissato al 26 marzo non solo su PC ma anche su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Abbiamo passato qualche ora sui due tracciati inclusi nella versione dimostrativa, ed ecco le nostre sensazioni.
Impatto visivo
Il sottogenere dei racer futuristici ha ispirato decine di team di sviluppo, anche indipendenti, per due motivi fondamentali. Il primo è chiaramente la passione per il già citato WipEout, che ha di fatto inventato un filone e creato milioni di fan entusiasti che non vedono l'ora di cimentarsi con gare rapidissime, su circuiti che si sviluppano in maniera sorprendente e tutt'altro che convenzionale. Il secondo è di tipo pratico, ovverosia lavorare su veicoli e tracciati che non esistono, esaltando tonalità psichedeliche e soluzioni poligonali con superfici piatte, può ingannare anche l'occhio più esperto e nascondere gli inevitabili limiti di una produzione che non può contare sui budget sconfinati di titoli come Forza Horizon 4 o Gran Turismo Sport. Ebbene, Xenon Racer dà subito l'idea di non volersi conformare alla massa e lo dimostra senz'altro la natura tradizionale delle vetture, che per quanto velocissime e dotate di appendici dinamiche fanno affidamento su di un set di pneumatici per percorrere i circuiti in una frenetica lotta a chi taglia il traguardo per primo.
Il problema è che in questo modo il gioco non approfitta degli espedienti di cui abbiamo appena parlato, mostrando il fianco a tutta una serie di piccole e grandi ingenuità che si riscontrano tanto nel design delle vetture quanto nella resa a schermo degli scenari. Le ben note magagne dell'Unreal Engine c'entrano poco, in questo caso: al di là di un breve ritardo nello streaming delle texture negli istanti introduttivi di ogni evento, il motore grafico fa il proprio dovere e garantisce sulla configurazione di prova (Intel Core i5 6600K, GTX 1080 Ti) sessanta frame al secondo fissi e rocciosi anche a 2160p, con sincronia verticale attivata e tutti gli effetti al massimo. Di più: i fotogrammi restano intatti anche utilizzando lo scaler per raddoppiare letteralmente la risoluzione, a riprova di un lavoro di ottimizzazione impeccabile ma che trova giustificazione in una costruzione poligonale relativamente semplice, ricoperta da texture ben lontane dalla miglior definizione possibile.
È insolito notare delle scalettature con regolazioni così spinte, eppure ci è accaduto: speriamo dunque che la build utilizzata per l'open beta non sia esattamente quella che troveremo nei negozi da qui a poche settimane, sebbene la cosa appaia poco probabile. Cambiare l'orario della gara (il meteo non è dinamico, dunque la modifica va fatta manualmente su quattro preset) può produrre interessanti risultati e limitare i danni, specie se calano un po' le luci e le superfici appaiono meno piatte, ma c'è un problema di personalità che si riscontra in parte negli scenari, ma soprattutto per quanto concerne i veicoli. Le livree e le colorazioni disponibili di default non convincono del tutto ed è una fortuna che sia possibile modificarle in toto utilizzando un editor piuttosto completo: anche se non si riesce a fare miracoli, l'aspetto delle auto con un po' di lavoro può migliorare non poco.
Come accennato in apertura, nell'open beta di Xenon Racer sono presenti unicamente due tracciati, Lake Louise Forest (Canada) e Tokyo Garden (Giappone), con le relative versioni speculari. Entrambe le ambientazioni presentano un nutrito mix di elementi visivi a corredo dell'asfalto, e mentre la location canadese si limita ad alberi, rocce e qualche pala eolica o picco di montagna in lontananza, il circuito nipponico è uno stravagante calderone in cui trovano posto grattacieli, castelli medievali, una riproduzione della Tokyo Tower e persino la statua di un robot che si riferisce chiaramente al Gundam nella baia di Odaiba. Se ci si perde a guardare il paesaggio, magari mentre qualcun altro gioca al posto nostro, si riscontrano insomma diverse idee interessanti che però risultano implementate maluccio in termini di effettistica, in particolare per quanto concerne gli shader e la valorizzazione delle superfici rispetto al sistema di illuminazione.
Gameplay controller alla mano
L'open beta di Xenon Racer avvisa di non essere ottimizzata per l'uso con un controller al momento dell'avvio, ma la realtà è fortunatamente diversa e non abbiamo riscontrato alcun problema in tal senso. La vocazione arcade spinta dell'esperienza si avverte fin dai primi istanti, quando ci si rende conto che è di fatto impossibile affrontare le curve come in un simcade, frenando e sterzando: serve necessariamente far partire il retrotreno, e per riuscirci bisogna toccare brevemente il freno a mano durante l'impostazione della curva, per poi controllare la derapata come nei già citati OutRun 2 e OutRun Online Arcade. La resa della manovra è discreta e gli autori hanno voluto introdurre un pizzico di strategia nel gameplay, visto che i tornanti più stretti vanno anticipati e serve dunque fare un po' di giri in pista, memorizzandone le peculiarità, prima di poter essere competitivi.
Arrivati a quel punto, però, fanno capolino un paio di sorprese abbastanza amare. In primo luogo una gestione delle collisioni semplicistica, con il veicolo che si incolla al muro in caso di errore e il calcolo del danno che non si riflette in maniera concreta sull'aspetto della vettura, finché non si arriva al punto in cui il mezzo viene riposizionato al centro della strada facendoci perdere qualche attimo. In secondo luogo, un'intelligenza artificiale degli avversari non pervenuta: gli altri concorrenti si limitano a fare un trenino dall'inizio alla fine della gara, non sbagliano ma neanche si distinguono per comportamenti fuori dall'ordinario, non c'è alcuna imprevedibilità nelle routine comportamentali e dunque basta evitare di spiaccicarsi contro una parete per tagliare il traguardo per primi senza alcun problema e senza grandi emozioni.
La modalità multiplayer online di Xenon Racer è organizzata con match veloci e lobby selezionabili, ma per essere un'open beta gratuita abbiamo fatto una grossa fatica a trovare qualche sfidante, il che purtroppo fa pensare che il gioco non stia suscitando grande entusiasmo fra la community di Steam. Durante le partite si riscontrano alcuni problemi di troppo in termini di latenza che si riflettono anche e soprattutto sulla risposta ai comandi, creando episodi di frustrazione in cui il gioco non recepisce correttamente l'input del freno a mano e la vettura non parte in derapata, facendoci schiantare e regalando all'avversario una facile vittoria.
Xenon Racer è un gioco di guida controverso, a giudicare dall'open beta. La vocazione futuristica del nuovo titolo di 3DClouds è limitata nei fatti al solo contesto narrativo, mentre in concreto il gameplay punta forte sulle derapate ma presenta alcuni problemi, anche e soprattutto per colpa di un comparto tecnico soltanto discreto e di un'intelligenza artificiale traballante. La speranza è che il prodotto finale possa offrire come contropartita un certo spessore strutturale: staremo a vedere.
CERTEZZE
- Impostazione arcade interessante
- Lo scenario giapponese ha qualcosa da dire
- Tecnicamente discreto...
DUBBI
- ...ma ormai gli standard sono altri
- Intelligenza artificiale non pervenuta
- Per il momento suscita poche emozioni