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God of War, alla scoperta di Odino, il padre del tutto e la nemesi di Kratos e Atreus

Torniamo a immergerci all'interno della mitologia norrena di God of War, questa volta alla scoperta di Odino, "il padre del tutto", nonché nemesi di Kratos e Atreus.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   10/09/2022
God of War
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Dopo la magnifica deviazione dello scorso appuntamento, dedicato interamente alle due fonti principali riguardanti la mitologia norrena, che abbiamo visto molto da vicino durante la nostra visita privata all'Istituto Árni Magnússon di Reykjavík (trovate il nostro resoconto completo su Lega Nerd), è arrivato il momento di approdare nuovamente sulle frastagliate coste del mito e di immergerci nella leggenda. E che leggenda! Infatti, questa volta dedicheremo la nostra attenzione interamente al padre degli dei. Preparatevi, perché questo sarà uno lungo viaggio alla scoperta di Odino, il padre del tutto e la nemesi di Kratos e Atreus.

L’origine mitologica

God of War: Odino e i suoi fratelli creano l'uomo in quest'illustrazione di Robert Engels datata 1919
God of War: Odino e i suoi fratelli creano l'uomo in quest'illustrazione di Robert Engels datata 1919

Nonostante venga definito "il padre del tutto", Odino è comunque un figlio. Nell'Edda poetica è raccontato come il dio sia il primogenito nato dall'amore tra Borr e Bestla. Il primo, figlio di un uomo spuntato letteralmente da una roccia leccata dalla mucca primordiale Auðhumla; la seconda, figlia del gigante Bölþorn. Odino aveva due fratelli, Vili e Vé. Perché, allora, Odino è considerato il creatore di ogni cosa? Presto detto: insieme ai suoi fratelli, infatti, Odino ha ucciso il primo gigante della brina, Ymir, creato dall'incontro tra il freddo regno di Niflheimr e l'ardente regno di Muspell.

Una volta compiuto l'atto, dal corpo del gigante cominciò a sgorgare un'enorme quantità di sangue, tanto da annegare l'intera stirpe dei giganti, tranne uno, Bergelmir, che si salvò insieme alla sua famiglia utilizzando un'imbarcazione (il richiamo al Diluvio Universale e alla conseguente purificazione del mondo non tarda a presentarsi). Non contenti, i tre fratelli portarono il gigante al centro di Ginnungagap (il nulla cosmico; sostanzialmente il centro dell'universo) e utilizzarono il suo corpo per creare il mondo, come viene raccontato nell'Gylfaginning, l'Inganno di Gylfi.

Essi presero Ymir e lo trasportarono nel mezzo di Ginnungagap e fecero da lui la terra, dal suo sangue il mare e i laghi; la terra fu fatta dalla carne, e le montagne dalle ossa; le pietre e i massi essi fecero dai denti e dai molari e da quelle ossa che erano spezzate. [...] Essi presero anche il suo cranio e ne fecero il cielo e lo posero su sopra la terra con quattro canti, e sotto ogni angolo posero un nano. Essi si chiamano così: Austri, Vestri, Norðri, Suðri.

Dopodiché, i tre dei crearono anche gli uomini. Passeggiando lungo la spiaggia appena realizzata, le divinità presero due alberi e li infusero con particolari doni: spirito e vita, intelletto e movimento, parola, udito e vista. Diedero all'uomo il nome di Askr e alla donna quello di Embla. Tali furono i primi abitanti della neonata "terra di mezzo", Mannheimr, protetti dall'invalicabile fortezza creata dalle ciglia di Ymir, Midgard.

Odino, il padre degli dei

God of War: Odino e Sleipnr in un'illustrazione realizzata da un contadino islandese nella sua trascrizione delle due Edda
God of War: Odino e Sleipnr in un'illustrazione realizzata da un contadino islandese nella sua trascrizione delle due Edda

Dopo la guerra tra Æsir e Vanir, il rinnovato pantheon, ora composto da divinità belligeranti e seguaci della fertilità, trova comunque al suo vertice Odino. Pur avendo una compagna che resta fedelmente al suo fianco, Frigg, Odino è famoso per la sua vasta prole avuta da diversi esseri, terreni e ultraterreni. Ad esempio, la madre di Thor è Jörð, personificazione della Terra. Altri membri della discendenza che vale la pena menzionare sono Baldur, dio identificato con le qualità del coraggio e dell'audacia (che, chi ha giocato a God of War, ha imparato a conoscere molto bene) e Víðarr, colui che è destinato a vendicare il padre dopo che il lupo Fenrir divorerà quest'ultimo durante il Ragnarok.

Il dio, inoltre, può sempre contare sui suoi due fidati corvi, Huginn e Muninn, che ogni giorno partono per i Nove Regni in cerca di notizie da riportare poi, la sera, al loro padrone. Ai piedi del tavolo dal quale banchetta si trovano Geri e Freki, due lupi ai quali il dio riserva tutto il suo cibo, dato che non ha bisogno di altro se non del vino e dell'idromele.

God of War: Odino e i suoi due lupi e corvi in un'illustrazione di Ludwig Pietsch, 1865
God of War: Odino e i suoi due lupi e corvi in un'illustrazione di Ludwig Pietsch, 1865

Inoltre, Odino non è un dio "preconfezionato", onnisciente sin dalla nascita. Al contrario, ha dovuto acquisire la sua conoscenza attraverso scommesse e sfiancanti prove. La più famosa è sicuramente quella dei nove giorni e delle nove notti passate appeso a un albero (che i più identificano nell'albero cosmico Yggdrasill), dove "Odino si consegna a sé stesso" in modo tale da apprendere i segreti della divinazione e l'arte delle rune.

Altro grande evento è il sacrificio del suo occhio destro per attingere dalla fonte di Mímir, così da possedere la medesima conoscenza smisurata del vecchio gigante. Di quest'ultimo, inoltre, preserva la testa dopo che i Vanir gliela tagliarono durante la guerra tra le due famiglie di dei. Così, ha al suo fianco anche un fedele consigliere, che lo aiuterà nei momenti più bui, compresi quelli del Ragnarok.

Odino, il viaggiatore

God of War: risale al 1895 questa illustrazione di Lorenz Frølich che raffigura Odino durante il suo sacrificio
God of War: risale al 1895 questa illustrazione di Lorenz Frølich che raffigura Odino durante il suo sacrificio

Oltre a essere considerato il dio della guerra, della morte e del patibolo, Odino è rinomato per essere un grande viaggiatore, spesso assente dal trono sul quale siede, avvolto dalla maestosità di Asgard. Si reca di continuo nei Nove Regni, alla ricerca di nuovi incontri con il suo popolo e i suoi nemici, oltre che di nuove sfide e modi per mettere alla prova la sua infinita conoscenza e arte poetica. Tra i molteplici resoconti, quello più particolare vede protagonista il dio (che utilizza il falso nome Grímnir) e il re Geirrøðr.

Un giorno, discutendo con la moglie Frigg riguardo l'ospitalità del sovrano, Odino decide di fare visita a Geirrøðr. Questi, messo in guardia dalla stessa Frigg, fece rinchiudere il misterioso viandante, al quale, come gli era stato suggerito, nessun cane ringhiava contro. Il re incatenò l'ospite tra due fuochi, con l'intento di torturarlo fino a quando non gli avrebbe rivelato la sua vera identità. Durante le otto notti di reclusione, Agnarr, il figlioletto del re, fu l'unico a portagli da bere e mangiare, così decise di raccontargli diverse peculiarità riguardanti gli dei, il tutto alla presenza del padre, fino a rivelare (con una lunghissima lista di epiteti e titoli) la sua vera identità.

Ho alzato la testa/dinanzi ai figli degli dei vincitori,/questo gesto darà loro speranza.

Quando il re capì al cospetto di chi si trovava, si alzo subito in piedi e si fiondò sul dio, per liberarlo dalla sua ingiusta prigionia. Tuttavia, non si ricordò della spada che giaceva appoggiata sul suo grembo, la quale cadde con la lama puntata verso di lui, trafiggendolo a morte. Così, il figlio divenne il nuovo sovrano, regnando per moltissimi anni.

Odino e la morte

God of War: il Valhalla secondo Hermann Burghart, 1878
God of War: il Valhalla secondo Hermann Burghart, 1878

Altro tratto caratteristico di Odino è il suo legame con la morte. Infatti, è proprio lui ad attendere i guerrieri caduti in battaglia nel Valhalla, la sua dimora. Odino, con la sua formidabile lancia Gungnir, donatagli dai "figli di ĺvaldi", ha il potere di decretare la sconfitta di chiunque venga puntato da essa. Dopodiché, le valchirie scendono sul campo di battaglia, sorvolandolo in sella ai loro destrieri alati e decidendo chi è degno di sedere al fianco degli dei. Tutti coloro che vengono scelti, vengono condotti ad Asgard, divisi equamente tra il Valhalla e il Fólkvangr, quest'ultimo sotto il dominio di Freya.

Tutti questi valorosi combattenti, i migliori di Midgard, faranno parte della leggendaria schiera degli Einherjar, che supporterà Odino e i suoi figli e compagni durante le ore buie del Ragnarok, quando dovranno affrontare le più feroci e inarrestabili forze del male.

Oltre il mito norreno

God of War: Odino impugna Gungnir in questa illustrazione di Lorenz Frølich, 1895
God of War: Odino impugna Gungnir in questa illustrazione di Lorenz Frølich, 1895

La figura di Odino ha subito molte variazioni nei secoli ed è stata assimilata da diverse popolazioni germaniche. Il periodo preciso in cui si instaurò il suo "dominio" nelle pratiche religiose scandinave è dibattuto ancora oggi, ma è quasi certo che il suo culto arrivi dalle regioni dell'Europa sudorientale (ancora un altro legame a quel regno perduto di Priamo di Troia che continua ad aleggiare nei nostri resoconti, di cui parla anche Snorri Sturluson nella sua Edda prosastica).

Se sul territorio norreno, durante l'epoca d'oro dei vichinghi, si potevano trovare diversi credi dedicati a Odino, come il presunto rituale novennale che aveva luogo al tempio di Uppsala, durante il quale si sacrificavano animali e uomini legati e appesi allo stesso modo del padre di tutti durante i suoi nove giorni impiccato all'albero Yggdrasill, oppure i guerrieri estatici, come i famosi berserkr, che lottavano come furie fino allo sfinimento grazie al favore (a loro detta) del dio della guerra, il suo culto ha continuato ad avere una certa influenza anche nei secoli a seguire.

God of War: Odino e Brunilde, Konrad Dielitz, 1892
God of War: Odino e Brunilde, Konrad Dielitz, 1892

Ad esempio, è esemplare la fonte fornita dalla Saga di Bárðr. In quest'ultima, Odino, salito a bordo di una nave, sotto mentite spoglie, inizia a insegnare il credo pagano agli uomini a bordo. A un tratto, un prete cristiano ne ha abbastanza e colpisce il vecchio guercio con un crocifisso, facendolo finire in mare, senza lasciare alcuna traccia.

Altro importante esempio risale al VII secolo d.C., questa volta prima dell'affermarsi dei norreni sul territorio europeo. I Winnili (un popolo svedese) decisero di seguire i fratelli Ibor e Aio a sud, in cerca di nuove terre nelle quale stabilirsi. Durante il loro viaggio, si scontrarono con i Vandali, un popolo sempre germanico, ma decisamente più vasto e numeroso rispetto al loro.

God of War: le donne Winnili con i capelli sciolti, a simulare delle barbe, nel dettaglio di un'illustrazione di Emil Doepler, 1905
God of War: le donne Winnili con i capelli sciolti, a simulare delle barbe, nel dettaglio di un'illustrazione di Emil Doepler, 1905

Leggenda narra che i Vandali chiesero il favore di Odino, così da sconfiggere i nuovi avversari. Quest'ultimo disse loro che il vincitore sarebbe stato il primo che avrebbe visto al mattino sul campo di battaglia. Dal canto loro, i Winnili, invece, chiesero l'aiuto di Frigg, che comunicò loro di presentarsi tutti al sorgere del sole, donne comprese. Queste ultime, inoltre, dovevano sciogliere i loro capelli e lasciarli cadere oltre il mento. Il giorno della battaglia, Frigg spinse Odino a guardare verso i suoi protetti. Odino le domandò: "Chi sono quelli con le lunghe barbe?". Le gli rispose: "Poiché hai dato loro un nome, dai loro anche la vittoria". Da quelle parole, da quell'incontro tra Vanir e Æsir, tra fertilità e belligeranza, nacquero i Longobardi.

Odino in God of War

God of War: la furia di Kratos eguaglierà quella di Odino in Ragnarok?
God of War: la furia di Kratos eguaglierà quella di Odino in Ragnarok?

Pur non avendo ancora fatto la sua entrata trionfale all'interno della nuova saga di God of War, è indubbio che Odino rappresenterà il fulcro della narrazione di Santa Monica Studio. Se God of War Ragnarok chiuderà veramente la parentesi norrena, è molto probabile che faremo la conoscenza del padre del tutto già dal prossimo 9 novembre. Per il momento, però, possiamo basarci solo sulle informazioni disponibili, raccontateci principalmente da Mímir nel capitolo del 2018.

Nell'universo narrativo creato per Sony, Odino è sostanzialmente un sanguinario tiranno. Il suo dominio ha portato l'oscurità sui Nove Regni, spingendo chi è "diverso" a nascondersi dalla furia omicida sua e della sua famiglia. Le principali vittime del pugno di ferro divino sono stati i giganti, le cui stirpi sono state spazzate via o costrette alla fuga. Ad aiutarle troviamo perfino lo stesso figlio di Odino, Tyr, "mezzosangue" figlio di una gigantessa, ripudiato dal padre.

Anche le valchirie, fidate guerriere del divino, sono state condannate all'oblio della forma fisica (che le rende aggressive e malefiche) a causa del tradimento della loro precedente regina, Freya, costretta a sposare il dio e a insegnargli la magia, utilizzata malignamente contro i suoi "nemici". Insomma, Odino sembra essere l'antagonista per antonomasia, un individuo (ma, forse, più un ideale) privo di senso morale, avaro, meschino e corrotto dal potere, protetto da uno stato di apparente intoccabilità che, però, verrà presto intaccato da un eroe impuro, ma proprio per questo capace di fronteggiare un male così nocivo.

God of War: le forze di Odino si faranno sentire in Ragnarok
God of War: le forze di Odino si faranno sentire in Ragnarok

Questo è stato il nostro lungo viaggio alla scoperta di Odino. Ormai siamo agli sgoccioli! Manca veramente poco all'uscita di God of War Ragnarok. Nell'attesa, vi consigliamo di recuperare gli altri articoli dedicati alla mitologia norrena (abbiamo esplorato i personaggi di Thor, Mímir, Angrboda, Jormungandr, Týr, Freya, Fenrir, ma anche le valchirie, Midgard e il Ragnarok). Vi aspettiamo nei commenti per conoscere i vostri pareri su questo e altri temi legati al gioco.